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Ambiente

Una giovane lontra travolta da una macchina e uccisa, il raro esemplare forse si era allontanato dal suo habitat

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L’hanno trovata morta i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Foce Sele  in località Campolongo di Eboli, ai margini di un canale di raccolta delle acque piovane e d’irrigazione: un giovane esemplare di femmina di lontra (lutra lutra), probabilmente investito da un automezzo.

I medici dell’unità veterinaria di Eboli, intervenuti sul posto, hanno confermato il riconoscimento dell’animale, quindi recuperata la bestiola hanno proceduto alla consegnaall’istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Salerno per gli ulteriori accertamenti ed ai fini scientifici previsti dal Piano d’Azione Nazionale di Conservazione della Lontra del Ministero dell’Ambiente e dell’ISPRA.  

La lontra è il mammifero terrestre più raro della fauna autoctona, protetto dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, nota come CITES (Convention on International Trade of Endangered Species) e la presenza di questo animale  è indice di buona qualità ambientale delle acque e delle sponde dei nostri fiumi.

Le acque del Sele, del Calore, del Mingardo, del Sammaro, del Bussentoe degli altri fiumi cilentani, rappresentano un perfetto rifugio per questo rarissimo mustelide, specie che resta invece vulnerabile quando, per qualsiasi motivo, si  allontana dal proprio habitat naturale.

Questi ambienti, come l’Oasi WWF di Serre – Persano dove la lontra  trova favorevoli condizioni ecologiche, costituiscono aree naturalistiche di particolare pregio ed interesse.

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Ambiente

Assalto Vespa orientalis, 40mila alveari distrutti

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I cambiamenti climatici hanno modificato il comportamento del calabrone orientale, insetto autoctono che fino a pochi anni fa viveva in perfetto equilibrio ambientale con le api, diventato oggi una vera e propria specie aliena. La Vespa orientalis è infatti diventata aggressiva, invasiva e famelica, tanto da aver distrutto fino a 40mila alveari in Lazio, Molise e Campania. Ma la sua espansione non si ferma a queste tre regioni del Centro Sud, da tempo viene avvistato in Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Toscana e Sardegna, predilige per ora la costa tirrenica a quella adriatica e le città. A Roma la scorsa estate le incursioni dell’insetto mangia-api hanno distrutto gli alveari realizzati sulla terrazza del ministero dell’Agricoltura. Alveari che sono stati poi ripristinati. Complici le temperature più calde dei centri urbani, ma anche la facilità di trovare fonti di cibo, come i mercati alimentari o i rifiuti che si trovano all’aperto.

A lanciare l’allarme è il segretario generale di Miele in Cooperativa, associazione nazionale alla quale aderiscono le principali associazioni di apicoltori delle tre regioni colpite, Riccardo Terriaca. Al momento mancano ancora, si sottolinea, strategie e tecniche mirate a contenere questo insetto velenoso che può arrivare a 3 centimetri di lunghezza. “È un’ennesima calamità a fronte alla quale siamo disarmati, non essendo disponibili strumenti e tecniche di contrasto alle aggressioni”, afferma Terriaca, secondo il quale è indispensabile che il mondo della ricerca impegni risorse umane e finanziare per studiare il problema con un approccio pragmatico per dare delle risposte. Nel definire la Vespa orientalis una sorta di ‘specie aliena in patria’, gli esperti ammettono che al momento c’è poco da fare.

“Contrariamente alla Vespa velutina sulla quale c’è una direttiva Europea e un progetto dedicato del Crea, non abbiamo strumenti e tecniche di contrasto specifiche – spiega Laura Bortolotti, prima ricercatrice del Crea AA, Agricoltura Ambiente – il problema è che essendo una specie autoctona fino ad ora non è stato possibile inserirla in una black list e proprio per questo siamo in contatto con l’Ispra per mettere a punto una strategia per combatterla”. Gli apicoltori possono difendersi solo con protezioni da mettere sull’entrata degli alveari, si va da delle trappole ad esca alle arpe elettriche, dispositivi costituiti da un telaio che tiene tesi dei fili elettrici scoperti, su cui passa corrente a bassa tensione che stordisce l’insetto; vengono posizionati con una distanza tale che lasciano indenni le api. “Abbiamo però scoperto – conclude la ricercatrice – che la Vespa è intelligente, dotata di una certa memoria in grado di scoprire questi trucchi e quindi di evitarli”. L’insetto ha un ciclo di vita che va dalla primavera all’autunno sempre più inoltrato proprio per le temperature miti ed è in grado di cibarsi perfino delle api in volo, oltre a fare razzia all’interno degli alveari, distruggendoli. Danni che si manifestano con elevata mortalità delle api, ma anche con un diffuso indebolimento degli alveari e dunque riduzione della produzione di miele e maggiori costi da sostenere per curare gli alveari indeboliti, con le cosiddette nutrizioni di soccorso.

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Ambiente

Terna: autorizzato ammodernamento elettrodotto Patria-S.Antimo

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Con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è stato autorizzato il progetto di Terna per l’ammodernamento dell’elettrodotto a 220 kV “Patria – Sant’Antimo” in provincia di Napoli. L’intervento, per cui la società guidata da Giuseppina Di Foggia investirà oltre 20 milioni di euro, prevede la realizzazione di una nuova linea di 8,5 km, di cui 8 km interrati. Il progetto coinvolgerà i comuni di Napoli, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli e Sant’Antimo. L’opera porterà significativi benefici: da un lato, l’incremento della qualità e dell’affidabilità del servizio elettrico locale; dall’altro, la drastica riduzione dell’impatto visivo e paesaggistico grazie alla sostituzione di infrastrutture aeree con cavi interrati.

Una volta completata, sarà possibile demolire oltre 6 km di linee esistenti e 18 sostegni, liberando circa 21 ettari di territorio in zone fortemente urbanizzate. Nelle prossime settimane Terna avvierà la progettazione esecutiva e le attività propedeutiche all’apertura dei cantieri, prevista per il prossimo anno. Questo intervento rientra in un più ampio piano di rinnovo, che interesserà anche l’elettrodotto a 220 kV “Sant’Antimo – Fratta”. I

n questo caso, la nuova linea interrata, lunga circa 8 km, attraverserà i comuni di Sant’Antimo, Grumo Nevano, Frattamaggiore e Frattaminore (Provincia di Napoli) e Sant’Arpino (Provincia di Caserta). Per questa opera, Terna investirà circa 18 milioni di euro, consentendo la demolizione di 5 km di linee aeree e lo smantellamento di 17 tralicci, liberando 17,5 ettari di territorio nelle vicinanze dei centri abitati. Terna conferma così il proprio impegno nel potenziamento e nella sostenibilità della rete elettrica, contribuendo alla tutela del paesaggio e al miglioramento della qualità della vita nelle comunità locali.

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Nel Salernitano nevica da ore, a Caggiano vie come piste per sciare

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Le strade del paese trasformate in piste da slittino: accade a Caggiano, piccolo centro del Salernitano, dove decine di bambini hanno approfittato della nevicata per divertirsi, utilizzando le vie del centro storico come veri e propri parchi giochi sulla neve. In particolare, la ripida discesa situata nella piazza principale è stata presa d’assalto, con tanti ragazzi che si sono lanciati sui loro slittini. “Non è la prima volta che, quando le nevicate sono così particolarmente copiose, le strade del nostro paese diventano un’attrazione per i bambini”, ha commentato il sindaco di Caggiano, Modesto Lamattina.

“La nostra comunità è abituata a convivere con questi fenomeni, e i più piccoli trovano sempre il modo di divertirsi”. Caggiano è uno dei centri più colpiti della Valle del Tanagro dalle intense nevicate delle ultime ore. Fin dall’alba, la Protezione Civile Gopi, con l’ausilio degli spazzaneve e degli spargisale, è intervenuta per cercare di liberare le strade principali. Tuttavia la neve continua a cadere copiosamente rendendo difficili gli spostamenti. Se la situazione meteo non migliora, con molta probabilità le scuole resteranno chiuse domani su tutto il territorio comunale.

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