Un miliardo di persone obese nel mondo: bambini, adolescenti e adulti. Tantissimi secondo un’analisi globale pubblicata sulla rivista The Lancet. Una grande ricerca mondiale che ha avuto un importante contributo dallo Studio Moli-sani fatto dal Neuromed di Pozzilli.
Ricerca realizzata dalla NCD Risk Factor Collaboration, una collaborazione internazionale alla quale contribuiscono anche i Progetti Moli-sani, Moli-family e Convergi dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, fornendo dati preziosi per l’analisi.
La tendenza osservata dallo studio, che ha sottolineato in compenso anche un calo a livello mondiale della prevalenza di persone sottopeso, rende oggi l’obesità la forma più comune di malnutrizione nella maggior parte dei Paesi. In particolare, l’analisi dei dati stima che tra i bambini e gli adolescenti del mondo il tasso di obesità nel 2022 è risultato quattro volte superiore rispetto al 1990. Tra gli adulti, il tasso di obesità è più che raddoppiato nelle donne e quasi triplicato negli uomini. Al contrario, tra il 1990 e il 2022, la proporzione di bambini e adolescenti nel mondo che erano affetti da sottopeso è diminuita di circa un quinto nelle ragazze e di più di un terzo nei ragazzi. La proporzione di adulti nel mondo colpiti da sottopeso è più che dimezzata nello stesso periodo.
Obesità e sottopeso sono entrambe forme di malnutrizione e sono dannose per la salute delle persone in molti modi. Questo studio condotto con la collaborazione dell’Organizzazione Mondiale della Salute, fornisce un quadro molto dettagliato delle tendenze globali in entrambe le forme di malnutrizione negli ultimi 33 anni.
Il professor Majid Ezzati, autore senior dello studio e docente all’Imperial College di Londra, ha dichiarato: “È molto preoccupante che l’epidemia di obesità, che era già evidente tra gli adulti in gran parte del mondo nel 1990, si rifletta ora nei bambini in età scolare e negli adolescenti. Allo stesso tempo, centinaia di milioni sono ancora colpiti da malnutrizione, in particolare in alcune delle parti più povere del mondo. Per affrontare con successo entrambe le forme di malnutrizione è essenziale migliorare significativamente la disponibilità di cibi sani e nutrienti”.
Giovanni de Gaetano, Presidente di Neuromed
“Ci siamo giustamente preoccupati in passato delle persone in sottopeso – commenta Giovanni de Gaetano, Presidente di Neuromed – soprattutto quelle in giovane età, una realtà che purtroppo registra in questo momento sacche paurose in alcune zone anche a noi vicine. Ma ora l’analisi condotta dal gruppo NCD-RisC, con il contributo dello Studio Moli-sani e di altri nostri studi ancillari, evidenzia come in questi ultimi 30 anni l’obesità non sia più una minaccia teorica, ma sia diventata una realtà concreta che sta mettendo a rischio la salute e la qualità di vita di adulti, bambini e ragazzi, indistintamente”.
“In Italia – aggiunge Licia Iacoviello, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed e Professore di Igiene e Salute Pubblica dell’Università LUM di Casamassima (Bari) – il tasso di obesità è aumentato di 3 punti percentuali nelle donne e nei ragazzi e di oltre 7 punti negli uomini, mentre è rimasto stabile nelle ragazze. Questo trend, riscontrato anche a livello mondiale, deve essere affrontato come una crisi globale, non dissimile da quella climatica. Le conseguenze potrebbero essere gravissime, e per questo motivo sarà necessario l’impegno di Governi, istituzioni sovranazionali, ricercatori e, non dimentichiamolo, del mondo dell’agricoltura e delle aziende produttrici di cibo”.
Phelps, N. H., Singleton, R. K., Zhou, B., Heap, R. A., Mishra, A., Bennett, J. E., … & Barbagallo, C. M. (2024). Worldwide trends in underweight and obesity from 1990 to 2022: a pooled analysis of 3663 population-representative studies with 222 million children, adolescents, and adults. The Lancet.
DOI: https://doi.org/10.1016/S0140-6736(23)02750-2
L’IRCCS Neuromed L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Neuromed di Pozzilli (IS) rappresenta un punto di riferimento a livello italiano ed internazionale per la ricerca e la terapia nel campo delle malattie che colpiscono il sistema nervoso e quello vascolare. Un centro in cui i medici, i ricercatori, il personale e gli stessi pazienti formano un’alleanza rivolta a garantire il miglior livello di assistenza possibile e cure all’avanguardia, guidate dagli sviluppi scientifici più avanzati.
La Collaborazione NCD-RisC
La Collaborazione sui Fattori di Rischio delle Malattie Non Trasmissibili (NCD-RisC) è una rete mondiale di oltre 1.500 ricercatori e operatori sanitari che fornisce informazioni rigorose e tempestive sui fattori di rischio delle NCD per tutti i paesi. La NCD-RisC è coordinata dal Centro Collaboratore dell’OMS per la Sorveglianza, l’Epidemiologia e la Modellazione delle NCD presso l’Imperial College London, e collabora con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Napoli conquista il primato come città numero uno al mondo per il cibo, secondo gli Awards 24/25 di TasteAtlas, una delle piattaforme più autorevoli nella valorizzazione della gastronomia globale. Con un punteggio di 5,00, la città partenopea supera giganti gastronomici come Milano, Bologna, e persino Parigi, confermandosi una meta imprescindibile per gli amanti della buona cucina.
La supremazia della cucina napoletana
Non solo la città, ma anche i suoi piatti simbolo brillano nella classifica delle 100 Migliori Pietanze al Mondo. Napoli è rappresentata da ben tre piatti iconici:
Pizza napoletana (2° posto, punteggio 4,75): il simbolo per eccellenza della città, amata e imitata in tutto il mondo, è stata riconosciuta come uno dei capolavori culinari più apprezzati a livello globale.
Parmigiana di melanzane alla napoletana (38° posto, punteggio 4,51): un piatto ricco di sapori, che esalta la semplicità e la bontà degli ingredienti mediterranei.
Linguine allo scoglio (50° posto, punteggio 4,50): un’esplosione di gusto che celebra il connubio tra pasta fresca e frutti di mare freschissimi.
Un primato meritato
Questo riconoscimento non è solo un tributo alla tradizione culinaria di Napoli, ma anche al ruolo che la città riveste come ambasciatrice del gusto italiano nel mondo. L’autenticità dei sapori, la qualità degli ingredienti e la maestria dei suoi artigiani del cibo rendono Napoli unica nel panorama gastronomico internazionale.
Il valore della tradizione
La cucina napoletana è molto più di un insieme di ricette: è una cultura, una storia di generazioni che tramandano segreti e tecniche per preservare il sapore autentico della città. Dai vicoli dei Quartieri Spagnoli ai ristoranti stellati, il cibo di Napoli è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi e racconta l’anima di una comunità.
Napoli al centro del turismo gastronomico
Questo primato non farà che accrescere l’attrattiva di Napoli come destinazione di turismo gastronomico. I visitatori di tutto il mondo avranno un motivo in più per immergersi nella città del Vesuvio, esplorando non solo la cucina, ma anche le sue bellezze artistiche, storiche e paesaggistiche.
Napoli non è solo una città, è una tavola imbandita che aspetta di essere scoperta e amata da chiunque desideri vivere un’esperienza indimenticabile.
Il Centro Sperimentale di Cinematografia ha una nuova presidente designata: Gabriella Buontempo (foto Imagoeconomica in evidenza), produttrice di lungo corso, è stata indicata dal ministro della Cultura Alessandro Giuli per ricoprire l’incarico lasciato vacante dopo le dimissioni di Sergio Castellitto lo scorso 13 novembre. La nomina dovrà ora essere ratificata dalle Commissioni Cultura di Camera e Senato. Oggi il tema è in discussione a Montecitorio, con relatore il presidente Federico Mollicone, mentre la prossima settimana toccherà al Senato.
Il profilo della nuova presidente
Napoletana, 58 anni, Buontempo ha alle spalle una carriera consolidata nel mondo del cinema e della televisione. Ex moglie di Italo Bocchino, direttore editoriale del «Secolo d’Italia», Buontempo ha mosso i primi passi come assistente alla regia di Lina Wertmüller. È attualmente vicepresidente dell’Associazione dei Produttori Audiovisivi (APA) e cofondatrice della società di produzione Clemart, insieme a Massimo Martino.
Tra le sue produzioni spiccano film e serie di successo, tra cui la regia d’esordio di Luca Zingaretti, “La casa degli sguardi”, e le fiction tratte dalle opere di Maurizio de Giovanni, come “I bastardi di Pizzofalcone” e “Il commissario Ricciardi”.
Un percorso tra polemiche e indiscrezioni
La designazione di Buontempo arriva dopo settimane di indiscrezioni e dibattiti, con una rosa di nomi che includeva figure di spicco come Luca Barbareschi, Michele Placido, Gianni Amelio, Pietro Valsecchi e persino Francesco Rutelli, che però ha escluso ogni interesse per la carica. La scelta di Buontempo rappresenta un cambio di rotta significativo per il Centro Sperimentale, che punta su una figura con una solida esperienza nel settore audiovisivo.
Le sfide future
Il compito di Buontempo non sarà semplice. Il Centro Sperimentale, considerato un pilastro della formazione cinematografica italiana, dovrà affrontare sfide importanti legate alla modernizzazione dei suoi percorsi formativi e alla promozione del cinema italiano nel panorama internazionale. La nuova presidenza avrà il compito di garantire una governance efficace e di valorizzare l’istituzione in un contesto in continua evoluzione.
Lo Stato di Israele contro Benyamin Netanyahu: per la prima volta un premier in carica si è seduto martedì al banco degli imputati per testimoniare in un processo, con numerosi capi d’imputazione, e rispondere ad accuse gravi che vanno dalla frode alla corruzione. Entrato alle dieci del mattino in una gremita e superprotetta aula del tribunale distrettuale di Tel Aviv, il primo ministro ha parlato per cinque ore difilato. Secondo round mercoledì dal primo pomeriggio fino a sera, e così via per tre giorni a settimana almeno per i prossimi 15 giorni. Come hanno stabilito i giudici respingendo tutti i ricorsi per rinviare (l’ultimo presentato da 12 ministri domenica) in cui si chiedeva di tener conto del delicato momento politico con la crisi in Siria e la guerra a Gaza in corso, che già gli è valsa una lunga dilazione.
Ad accogliere Netanyahu in aula, una folla di ministri e politici a sostegno. Presente anche Avner Netanyahu, il figlio più giovane del primo ministro, mentre la moglie Sara e il maggiore Yair sono a Miami. Fuori, davanti al tribunale, manifestanti divisi tra pro e contro: da una parte i familiari degli ostaggi con le foto dei loro cari ancora prigionieri a Gaza, dall’altra i pro-premier. Polizia a cavallo e sicurezza dappertutto.
Completo blu, spilletta degli ostaggi su un revers e bandierina israeliana sull’altro, parlando con la sua voce da oratore il primo ministro ha tentato di minimizzare le pesanti accuse ricordando a tutti che Israele sta affrontando problemi molto più grandi e ha già cambiato il volto del Medio Oriente: “Ora è la politica che conta, non la copertura mediatica positiva (per la quale è accusato di aver scambiato favori)”, ha detto perentorio.
Respingendo con veemenza l’immagine di uomo potente dedito a godersi i lussi, e descrivendosi come uno spartano servitore dello Stato, dedito alla lettura di libri di storia e biografie, uno che lavora 24 ore su 24, rinunciando al tempo con la sua famiglia: “Se ogni tanto fumo un sigaro, non ho tempo di finirlo. E per quanto riguarda lo champagne, non sopporto quella roba”, ha ironizzato riferendosi al capo d’imputazione secondo cui avrebbe ricevuto sigari e champagne dal magnate di Hollywood Arnon Milchan e dal miliardario James Packer.
Nel più grave dei tre casi a suo carico, il primo ministro è accusato di corruzione, frode e abuso di fiducia perché avrebbe firmato un provvedimento favorevole al magnate dei media Shaul Elovitch, azionista di controllo di Bezeq, la più grande compagnia di telecomunicazioni israeliana, in cambio di una copertura positiva su Walla News, sito web di proprietà di Elovitch nel 2012. Secondo i pubblici ministeri, l’accordo sarebbe stato siglato durante una cena di 12 anni fa in cui Netanyahu e sua moglie Sara lo hanno ospitato. “Non c’è stato alcun accordo, niente di niente”, si è difeso Netanyahu, “con Elovitch e sua moglie Iris si è instaurato un legame, ma non la relazione stretta che è stata descritta.
All’epoca Walla si mostrò straordinariamente ostile. C’è un motivo per cui è stato chiamato ‘Walla Akbar'”, gioco di parole sulla frase in arabo Allahu akbar (Dio è il più grande). Poi ha voluto chiarire sulla moglie Sara (la quale, si racconta nei salotti di Tel Aviv, avrebbe un documento segreto che metterebbe nei guai Bibi se la tradisse): “Lei non interferisce nella politica né nei colloqui”. Lasciato il tribunale, Netanyahu ha ripreso le funzioni di capo del governo rilasciando dichiarazioni di fuoco e avvertimenti al nuovo regime siriano.
Nessuna parola invece sulle trattative in corso per liberare gli ostaggi, che i Paesi mediatori così come funzionari israeliani di alto livello danno a un buon punto, tanto da indicare una data per il rilascio: tra un mese (prima dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, insomma). Anche un’importante fonte egiziana ha riferito a Ynet che l’annuncio di un’intesa che porterà ad un cessate il fuoco a Gaza e al rilascio degli ostaggi è “molto vicina”.