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Ultras della Juve: contro arresti tifo organizzato “sciopera”

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 Gli ultra’ della Juventus sono rimasti senza capi. I leader del tifo organizzato bianconero sono stati raggiunti da una raffica di misure cautelari che ha decapitato la Curva Sud. E i loro uomini si preparano a rispondere, gia’ domani in Spagna, con lo ‘sciopero del tifo’. Sugli spalti del Wanda Metropolitano di Madrid, dove i bianconeri affronteranno l’Atletico Madrid nella prima gara dei gironi della Champions League, non ci saranno. Nel giorno in cui si apprende che la procura di Cuneo ha cambiato il capo d’imputazione nell’inchiesta per la morte dell’ultra’ Raffaello Bucci – da istigazione al suicidio a omicidio – il tifo organizza le prime proteste contro l’inchiesta ‘Last Banner’ della Procura di Torino che li ha privati dei loro vertici. Bucci era collaboratore di Geraldo Mocciola, detto Dino, capo indiscusso dei Drughi finito ieri in carcere. Pochi giorni prima di precipitare in fondo al viadotto autostradale di Fossano (Cuneo), nel luglio 2016, era stato interrogato per i rapporti tra ‘ndrangheta e tifo organizzato. A chiedere di riaprire l’indagine era stata la compagna, Gabriella, e nelle scorse settimane il procuratore Onelio Dodero ha cambiato l’ipotesi di reato. Il magistrato e’ stato trasferito a Cuneo da Torino, dove aveva partecipato alle indagini che hanno portato agli arresti di ieri. In manette, tra gli altri, sono finiti anche Dino Mocciola – che alle spalle ha precedenti per rapina e omicidio – e Umberto Toia, leader di Tradizione – Antichi Valori. Nel mirino degli investigatori anche i Viking, Nucleo 1985 e Quelli di via Filadelfia. “La curva Sud e’ morta” hanno scritto i militanti di Drughi Giovinezza su uno striscione appeso ieri in corso Grosseto poco lontano dall’Allianz Stadium. E ricostituirla non sara’ facile. “Nella curva si e’ creato un vuoto – spiega il questore Giuseppe De Matteis – Non penso che la successione dei capi ultra’ sia pronta, non e’ automatico che ci sia qualcuno in grado di sostituirli”. Intanto domani, in Spagna, il tifo organizzato non ci sara’. I pochi che, nonostante i costi elevati della trasferta, avevano deciso di seguire la squadra, resteranno a casa in segno di protesta per gli arresti. Ma l’attenzione degli investigatori e’ rivolta anche a Juventus-Verona, che si disputera’ sabato prossimo all’Allianz Stadium. “Una partita che gia’ monitoravamo – spiega il questore Giuseppe De Matteis – Ora, pero’, aumentano i rischi perche’ sono prevedibili reazioni”. E se i giovani dei Drughi oggi sono tornati ad appendere striscioni vicino allo stadio, Tradizione-Antichi Valori ai suoi militanti chiede di non agire in nessun modo. “Non scrivete nulla sui vari social di questa vicenda – scrivono su Facebook – Come ci e’ stato insegnato, questo e’ il momento di stare in silenzio. Questa e’ la miglior risposta che si puo’ dare a cio’ che sta accadendo”.

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Il Milan vuole Rashford, il Napoli si prepara a sostituire Kvara

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I primi dieci giorni di mercato hanno prodotto poco di concreto ma le trattative cominciano a farsi più intense, sulla spinta di nuove esigenze o dalla conferma di quelle note. E’ il caso del Napoli, che si trova a dover affrontare l’emergenza KVARATSKHELIA, e del Milan, che anche ieri ha avuto conferma di aver bisogno di un rinforzo come RASHFORD in attacco. Il club rossonero sembra aver puntato decisamente sull’inglese, che intanto il Manchester United non ha nemmeno convocato per l’impegno di Fa Cup contro l’Arsenal, ma secondo i media britannici anche lo stesso Napoli starebbe sondando le intenzioni del giocatore, che piace pure alla Juventus e al Barcellona.

Anche l’altro club mancuniano, il City, ha un elemento forte in uscita, il difensore Kyle WALKER, che a 34 anni vuol cambiare aria e sempre il club rossonero sarebbe alla finestra, sempre che non vada in porto l’operazione Rashford, mentre sta cercando di chiudere per la cessione di OKAFOR al Lipsia. Da Milano a Torino, anche la Juve deve dare sostegno all’attacco di Thiago Motta e la pista più aperta resta quella che porta a KOLO MUANI, il nazionale francese del Paris Saint Germain che non è stato convocato da Luis Enrique per la partita di Ligue con il Saint Etienne.

Lo stesso dicasi per Milan SKRINIAR, che potrebbe rientrare in serie A dopo gli anni felici all’Inter, ma a puntare sul centrale slovacco sarebbe anche l’Atletico di Madrid. Il club francese sta intanto trattando con il Napoli il prezzo del georgiano ma un accordo tra offerta e richiesta non sembra dietro l’angolo, mentre la dirigenza azzurra valuta cone investire l’incasso, mettendo nel mirino un altro giocatore dei Red Devils, Alejandro GARNACHO, che però contrariamente è un titolare stabile per Amorim al contrario di Rashford e di ZIRKZEE, altro obiettivo della Juventus ma i giochi sono tutti ancora aperti.

Sul fronte Inter, il presidente Marotta ha ribadito oggi che “non sono previste rivoluzioni, solo qualche piccolo cambio” e che questo non prevede l’uscita di FRATTESI, il quale “non ha chiesto la cessione”, anche se “questo è un mercato in cui possono arrivare richieste dall’oggi al domani”. Se la Roma era sulle tracce del centrocampista, dovrà farsi avanti, anche se Ranieri si è espresso così: “Ancora non c’è niente di definito, logicamente non si possono spendere tutti quei soldi…”.

Sul fronte economico, procede come sempre con cautela la Lazio, che si rinforza con il prestito dal Bayern Monaco del 20enne centrocampista Arijon IBRAHIMOVIC, che potrebbe essere riscattato per meno di dieci milioni. Il Como spinge sull’acceleratore ingaggiando dal Lione il 24enne fracese Maxence CAQUERET, pagato 17 milioni.

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La Roma di Ranieri non perde più, riacciuffa all’ultimo il Bologna: è 2-2

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Il Bologna ribalta la Roma con un uno due micidiale nello spazio di quattro minuti, ma i giallorossi riprendono il match all’ultimo respiro con un rigore di Dovbyk. Finisce in parità una sfida in cui Bologna e Roma si buttano via e si fanno male da sole, non riuscendo a trovare i tre punti necessari per accorciare sull’alta classifica.

La Roma per dimostrare di aver definitivamente svoltato la stagione dopo il successo nel derby, il Bologna per archiviare come incidente di percorso il ko casalingo con il Verona e riprendere la rincorsa verso l’Europa: al Dall’Ara i tre punti in palio sono un’occasione tanto per i padroni di casa quanto per gli ospiti, dopo i pareggi di Lazio, Milan e Juventus, ma i desiderata restano nei pensieri.

Italiano conferma Dominguez davanti, rilanciando Ndoye e Dallinga dal primo minuto, Ranieri riparte dagli eroi del derby, ma il match fatica a prendere quota. Parte meglio il Bologna: ma Dallinga spara debolmente di testa su Svilar (in fuorigioco in caso di gol), prima e non sorprende Svilar poi sul suo palo, di destro. Si aggrappa alle ripartenze e agli slanci di Dominguez, senza riuscire a sfondare o creare pericoli.

La Roma, invece si appoggia a Dovbyk e Angelino per ripartire, ma al’unica vera occasione ce l’ha su un errore in uscita di Lucumi, che consente a Saelemaekers e Dovbyk di lanciare Dybala davanti a Skorupski: l’argentino spara alto e si divora il vantaggio al minuto 35, un giro di lancette dopo un contatto in area tra Salemaekers e Miranda che porta il belga a chiedere il rigore e gli ex compagni Beukema e Ferguson ad alzare la voce per un contatto ritenuto troppo leggero. Il primo tempo è tutto qui e si chiude con un brivido per i giallorossi, con Saelemaekers che buca l’intervento su Dominguez, che però spara sull’esterno della rete.

La ripresa, però è un’altra cosa. A stappare la partita è l’ex Saelemaekers, che conclude una ripartenza di Konè con un tiro a giro mancino, su cui trova la complicità di Skorupski. Roma avanti, ma si butta via. Tre minuti dopo, Saelemaekers perde palla sulla trequarti rossoblù: recupera Dominguez, che strappa, apre per Ndoye: sovrapposizione di Odgaard che trova l’assist per Dallinga, che a tu per tu con Svilar non sbaglia.

Altri 4 minuti e il Bologna completa la rimonta: la Roma la frittata. Sul corner di Miranda, arriva il colpo di testa di Holm e il fallo di mano di Konè, in contemporanea il placcaggio di Pellegrini su Odgaard: rigore, per la prima delle due situazioni. Sul dischetto si presenta capitan Ferguson, che non sbaglia spiazzando Svilar e ritrovando il gol che gli mancava dal 3 marzo 2024 contro l’Atalanta, il primo dal rientro dopo l’infortunio.

Il Bologna ha anche le occasioni per legittimare il vantaggio e chiudere la partita: con Orsolini e Odgaard, ma Svilar c’è e prova a tenere in partita i giallorossi, che però non pungono, neppure dopo i cambi. Il colpo di scena arriva all’ultimo minuto di recupero, quando su azione di corner, Ndicka devia di tacco e Lucumi tocca di mano a distanza ravvicinata: è rigore dopo revisione Var e Dovbyk riprende il match all’ultimo minuto. Pari che sa di beffa per il Bologna, pari che serve a poco a entrambe data la chance di accorciare sull’alta classifica.

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Prima vittoria del Genoa a Marassi, 1-0 al Parma

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Prima vittoria casalinga stagionale per il Genoa che sotto gli occhi del neo azionista di maggioranza e futuro presidente Dan Sucu, all’esordio al Ferraris, sconfigge il Parma grazie a un gol di Frendrup, con deviazione di Delprato, nel secondo tempo. Rossoblù padroni del campo con un possesso palla al 70% e ospiti pronti a ripartire ma la squadra di Pecchia non ha quasi mai impensierito Leali. Vieira si affida al tridente con Pinamonti supportato da Zanoli e Miretti. Pecchia risponde con Bonny affiancato da Almqvist e Mihaila. Le due squadre schierate in campo con moduli speculari, 4-3-3, offrono un primo tempo molto tattico e con poche emozioni.

E’ il Genoa a fare la gara con un predominio del gioco che non ha riscontri però in termini di pericolosità. L’unico sussulto lo regala Vasquez, che al 23′ per due volte si ritrova in area tra i piedi un ottimo pallone ma le sue conclusioni vengono respinte prima da Valeri e poi da Suzuki. Per il Parma l’unico tiro degno di nota è un diagonale a incrociare di Bonny, dopo un contropiede, che va a lato. A fine primo tempo il Genoa perde capitan Badelj, per un risentimento al flessore destro, e Vieira inserisce il giovane Kassa. La ripresa vede il Parma subito pericoloso con Almqvist, il cui destro viene deviato in angolo in tuffo da Leali. Ma è solo una una fiammata.

Pecchia perde Balogh per infortunio e prova ad aumentare la pericolosità dei suoi troppo schiacciati nella propria metà campo inserendo Cancellieri, ma è il Genoa a passare in vantaggio al 20′ con Frendrup. Il danese riceve da Miretti a sinistra in area e lascia partire un tiro che Delprato intercetta trasformandolo in un pallonetto imprendibile per Suzuki. Per un Genoa che subisce pochissimo, alla fine sarà il quinto clean sheet della gestione Vieira in otto gare sotto la guida del tecnico francese, è un gol fondamentale.

Al Parma non bastano gli ingressi di Man e Camara per riportare la sfida in parità e anzi nel finale Suzuki alza in angolo una conclusione di Kassa dal limite che legittima il successo dei rossoblù. Per il Genoa una vittoria fondamentale in ottica salvezza e sicuramente un buon inizio per la nuova proprietà. Il Parma perde un’occasione per lasciarsi alle spalle la zona calda, troppo rinunciatario, soprattutto nel primo tempo contro un avversario che lo aveva già sconfitto anche al Tardini.

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