Decine di droni ucraini che colpiscono in profondità nel territorio russo in contemporanea con un’offensiva di combattenti russi inquadrati nelle forze di Kiev che cercano di penetrare all’interno della Federazione russa. A tre giorni dall’inizio delle operazioni di voto per le presidenziali in Russia, a cui Vladimir Putin si presenta per un quinto mandato, dall’Ucraina è partito il più vasto attacco coordinato contro Mosca dall’inizio del conflitto. Le tre formazioni militari che hanno partecipato all’offensiva di terra – la legione Libertà alla Russia, il Corpo dei Volontari Rdk e il Battaglione Siberiano – hanno rivendicato la conquista di due villaggi russi vicino alla frontiera: Lozova Rudka, nella regione di Belgorod, e Tyotkino, in quella di Kursk.
Ma Mosca nega, affermando di avere respinto gli invasori, che definisce “ucraini”, martellandoli con aviazione, missili e artiglieria. “Non c’è stata alcuna violazione del confine di Stato”, ha assicurato il ministero della Difesa russo, secondo il quale sono stati uccisi 234 soldati nemici e distrutti sette carri armati e tre blindati di fabbricazione americana Bradley. Andriy Yusov, un portavoce dell’intelligence militare ucraina, da parte sua ha affermato che i gruppi paramilitari hanno compiuto gli attacchi indipendentemente da Kiev. Ma è impossibile verificare le versioni di entrambe le parti.
Bombardamenti con decine di droni kamikaze sono stati intanto compiuti nelle ultime ore dagli ucraini anche a grande distanza dal confine. Due, hanno detto le autorità russe, sono stati abbattuti nella regione di Mosca e uno in quella di San Pietroburgo. A Nizhny Novgorod, centinaia di chilometri dalla frontiera, è stata colpita una raffineria, dove un incendio si è sviluppato in una delle unità. Mentre più vicino al confine, a Oryol, è stato centrato un deposito di carburanti. Nella regione di Ivanovo, invece, 250 chilometri a nord-est di Mosca, è precipitato un aereo da trasporto militare Ilyushin-76.
A bordo si trovavano 15 persone, otto membri dell’equipaggio e sette passeggeri. Il ministero della Difesa ha citato testimonianze secondo le quali il velivolo si è schiantato in fase di decollo dopo che un motore ha preso fuoco. Mosca ha rivendicato invece la conquista di un altro villaggio ucraino, quello di Nevelskoye, vicino ad Avdiivka, nella regione di Donetsk. Mentre Putin ha detto che più a nord è in atto “un’avanzata” delle truppe russe vicino alla cittadina di Seversk, sebbene “il nemico abbia rinforzato” le difese in quest’area. Quanto ai combattimenti al confine russo-ucraino, il ministero della Difesa ha precisato che tentativi di invasione della regione di Belgorod si sono verificati da tre direzioni alle 3 del mattino ora di Mosca (l’una ora italiana) e quattro attacchi sono avvenuti contro quella di Kursk circa cinque ore dopo. Successivamente sulla città capoluogo di Belgorod sono piovuti alcuni droni, tra i quali uno che ha colpito il municipio provocando quattro feriti, secondo le autorità locali.
Una delle formazioni militari russe che ha rivendicato le incursioni, il Battaglione Siberiano, ha diffuso un video che, secondo quanto afferma, mostra combattenti che entrano in territorio russo. “Ebbene, finalmente siamo a casa, come promesso, portiamo libertà e giustizia nella nostra terra russa”, ha scritto la milizia sul suo canale Telegram. Successivamente la legione Libertà alla Russia ha pubblicato un altro video di combattimenti. “Toglieremo la nostra terra al regime, centimetro dopo centimetro”, si legge nel messaggio della Legione. A confermare il nesso tra le imminenti presidenziali e gli attacchi è un altro commento del Battaglione Siberiano, che ha invitato la popolazione a “ignorare le elezioni” definendole una “finzione”.
Commentando quanto avvenuto al confine e gli attacchi di droni, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha assicurato che le forze armate russe “stanno facendo tutto il necessario” per difendere il Paese da quelle che ha definito “le attività terroristiche”. Intanto due dirigenti Usa hanno detto alla Reuters che Washington ha deciso di stanziare nuovi aiuti militari all’Ucraina per un totale di 400 milioni di dollari, mentre rimane bloccato al Congresso il nuovo pacchetto da 60 miliardi. In un’audizione alla Camera, il capo della Cia, William Burns, ha osservato che lo sblocco dei nuovi aiuti non solo rafforzerebbe Kiev nella lotta contro la Russia, ma scoraggerebbe anche l’aggressività cinese.