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Ucciso davanti al circolo, torna la paura in Valle Caudina

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Si e’ consumato in una manciata di secondi l’agguato mortale a Nicola Zeppitelli, 40 anni, titolare di un circolo ricreativo a Cervinara, in provincia di Avellino. La vittima nel primo pomeriggio di oggi dopo aver parcheggiato l’auto alla frazione Joffredo del centro della Valle Caudina stava raggiungendo la sede del circolo a poche decine di metri di distanza quando e’ stato affrontato da una persona che ha esploso contro di lui da distanza ravvicinata diversi colpi di pistola. Ancora ignoto il motivo alla base dell’agguato sul quale indagano i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Avellino. Il circolo di cui era titolare Zeppitelli era frequentato da giovani e meno giovani residenti nella frazione del centro storico distrutta dall’alluvione che nel 1999 causo’ morti e distruzione. I colpi d’arma da fuoco hanno raggiunto la vittima in diverse parti del corpo. Zeppitelli si e’ accasciato al suolo ed e’ stato soccorso da alcuni passanti che hanno allertato il 118. I sanitari giunti sul posto hanno tentato di stabilizzare le sue condizioni ma e’ spirato poco dopo a causa di ferite che hanno compromesso gli organi vitali. Posti di blocco e controlli a tappeto sono stati predisposti dagli investigatori dell’Arma in una zona, la Valle Caudina, che offre numerose vie di fuga trovandosi al confine con le province di Benevento e Caserta. L’agguato in cui e’ stato ucciso Nicola Zeppitelli segue di pochi giorni quello avvenuto l’11 febbraio scorso a San Martino Valle Caudina, a pochi chilometri da Cervinara, contro Fiore Clemente, 60 anni, considerato dagli inquirenti un esponente di rilievo del clan Pagnozzi: Clemente venne gravemente ferito insieme ad un suo nipote mentre usciva da un supermercato da Salvatore Di Matola, 35 anni, a sua volta considerato vicino allo stesso clan. Di Matola venne bloccato alcuni giorni dopo nella stazione ferroviaria di Napoli ed e’ tuttora rinchiuso nel carcere napoletano di Poggioreale. Proprio rispetto all’allarme provocato dall’agguato di San Martino Valle Caudina il prefetto di Avellino, Paola Spena, ha convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si terra’ lunedi’ prossimo e si concludera’ nel pomeriggio con un incontro del prefetto e dei vertici provinciali delle forze dell’ordine con il sindaco di San Martino Valle Caudina, Pasquale Pisano, il Consiglio comunale e le associazioni anti camorra. Ci sarebbe stata una colluttazione tra Nicola Zeppitelli e i due uomini che oggi pomeriggio lo aspettavano in via Joffredo a Cervinara (Avellino) prima che uno dei due esplodesse i colpi di pistola da distanza ravvicinata che hanno causato la morte del titolare del circolo ricreativo. Da quanto si apprende, le due persone che hanno affrontato Zeppitelli in strada, a loro volta, erano arrivate sul posto a bordo di un’auto con la quale si sono poi date alla fuga dopo la sparatoria. I colpi mortali che hanno raggiunto la vittima all’addome sarebbero stati esplosi con una pistola di piccolo calibro. ì

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Tragico bilancio per l’incidente occorso alla nave in arrivo da Capri al Molo Beverello: sono 18 i feriti, molti contusi ed una donna grave. Nel cuore del Porto di Napoli, un tranquillo mattino si è trasformato in un momento di panico quando la nave veloce Isola di Procida ha urtato la banchina del Molo Beverello  durante le operazioni di ormeggio. L’incidente ha causato il ferimento di diverse persone a bordo, con almeno 18 individui che hanno riportato lesioni.

Secondo le prime informazioni, l’urto improvviso ha gettato a terra passeggeri e membri dell’equipaggio, lasciando dietro di sé un tragico scenario di contusioni e traumi. Le ambulanze sono state rapidamente convogliate sul posto per prestare soccorso agli feriti, con il personale sanitario che ha immediatamente iniziato la valutazione delle loro condizioni.

L’Asl Napoli 1 ha riferito che la maggior parte dei feriti ha riportato traumi maxillo facciali o lesioni, mentre uno di loro ha subito un politrauma più grave. Il trasporto dei feriti è stato organizzato in diversi ospedali della zona, tra cui il Cardarelli, il San Paolo, l’Ospedale del Mare, il Cto, il Fatebenefratelli e l’Ospedale Pellegrini.

L’incidente è stato prontamente segnalato alla centrale operativa 118 dell’ASL Napoli 1 Centro, che ha coordinato gli sforzi di soccorso inviando ulteriori ambulanze e allestendo un Posto Medico Avanzato sul luogo dell’incidente. Il personale medico ha lavorato instancabilmente per garantire che tutti i feriti fossero valutati e trasportati in base alla gravità delle loro condizioni.

Le prime ipotesi sull’incidente suggeriscono che una folata di vento possa essere stata la causa scatenante, considerando le condizioni meteorologiche al momento dell’ormeggio. Nonostante le onde alte e le raffiche di vento, la navigazione sembrava essere consentita, ma una violenta folata ha improvvisamente fatto sbandare la nave mentre si avvicinava al molo.

Le autorità competenti avvieranno un’indagine dettagliata per determinare le cause esatte dell’incidente e per adottare eventuali misure preventive per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.

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