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Spettacoli

Tv, Papa Francesco a Che tempo su Rai3 fa 6,7 milioni di spettatori ovvero il 25.4%

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Grandi ascolti per il papa Francesco, ospitato ieri a Che tempo che fa su Rai3. La trasmissione di Fabio Fazio ha ottenuto 6 milioni 731 mila (25.41% di share), 4 milioni 17 mila telespettatori (16.12%) nella presentazione dalle ore 20.37 e 2 milioni 464 mila (12.81%) nel segmento Il Tavolo in seconda serata. “Le parole di #PapaFrancesco a Che tempo che fa – si legge sul profilo ufficiale Twitter della trasmissione – sono state ascoltate da 6,7 milioni di telespettatori e dal 25.41% share, con un picco di 8,7 milioni e del 32.3%. Sui social oltre 672 mila interazioni. Grazie per l’attenzione con cui avete seguito questo incontro, che non dimenticheremo”. Rai1 proponeva la serie L’amica geniale – Storia di chi fugge e chi resta, che ha registrato 4 milioni 650 mila telespettatori (20.6%). La prima serata prevedeva anche su Canale5 Avanti un altro! Pure di sera! che ha totalizzato 2 milioni 484 mila spettatori (11.64%). Su Italia1 il film Rampage – Furia animale ha segnato 980 mila telespettatori (4.25%). Su Rai2 c’erano The Rookie (726 mila spettatori e 2.7% di share) e Csi Las Vegas (819 mila e 3.3%). Su La7 per Non e’ l’Arena 709 mila spettatori con il 2.85% nella prima parte e 532 mila (4.50%) nella seconda. Su Rete4 Controcorrente – Prima serata e’ stato seguito da 524 mila spettatori (2.93%) mentre nell’access prime time da 836 mila spettatori (3.15%). A livello complessivo le reti Rai ha vinto in prime time con il 46.59% di share e 12 milioni 179 mila spettatori, in seconda serata con il 36.09% e 3 milioni 962 mila, nell’intera giornata con il 43.84% e 5 milioni 303 mila. Mediaset ha raggiunto in prima serata 7 milioni 34 mila telespettatori (26.91%), in seconda 3 milioni 483 mila (31.72%), nelle 24 ore 3 milioni 326 mila (27.5%). Per l’informazione delle ore 20 il Tg1 e’ stato visto da 5 milioni 278 mila (21.3%), il Tg5 da 4 milioni 299 mila (17.2%), il Tg La7 da 664 mila (2.7%). Ancora tanto gradimento per Sanremo sulle reti Rai: in particolare nel pomeriggio su Rai1 Domenica in da Sanremo con “zia” Mara Venier ha raccolto il 30.4% e 5 milioni 418 mila nella prima parte, il 31.3% e 5 milioni 207 mila nella seconda, il 29% e 5 milioni 148 mila nella terza. Oltre 576 mila le interazioni sui social. Nell’access prime time su Rai Sanremo 2022 Dietrofestival ha avuto una media del 13.4% e 3 milioni 620 mila (con oltre 90 mila interazioni social). Nel preserale su Rai1 L’Eredita’ – La Sfida dei 7 e’ stato seguito da 4 milioni 588 mila spettatori (23.2%) e L’Eredita’ da 5 milioni 346 mila (24.3%). Su Canale5 per Avanti il Primo! 2 milioni 823 mila spettatori (14.7%) e Avanti un Altro! 2 milioni 484 mila (11.6%). Nell’access prime time su Rai1 su Canale5 Paperissima Sprint ha registrato 3 milioni 113 mila spettatori con l’11.5%. La Rai segnala ancora per le reti specializzate su Rai4 Un giorno di ordinaria follia (1.2% e 288 mila) e su Rai Premium Immenhof – L’avventura di un’estate (1.1 % e 266 mila).

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Cinema

Cristina Comencini: il cinema delle donne è una nuova ricchezza. Io dalla parte delle donne sempre

Cristina Comencini racconta al Corriere della Sera il successo de “Il treno dei bambini”, la sua visione sul cinema delle donne, la politica e il suo nuovo amore.

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Cristina Comencini (le foto sono di Imagoeconomica), con il suo ultimo film “Il treno dei bambini” tratto dal romanzo di Viola Ardone e disponibile su Netflix, ha raggiunto quasi trenta milioni di visualizzazioni. «Mi sembra incredibile», racconta, «ma credo che il tema profondo del dopoguerra, del trauma che la guerra lascia sui sentimenti, abbia colpito il pubblico di tutto il mondo».

Il cinema tra piattaforme e sale

«Portare la gente in sala è bellissimo, ma difficile. Le piattaforme e il cinema possono coesistere. L’importante è, come diceva mio padre Luigi Comencini, mantenere sempre la massima verità e bellezza in quello che si crea», afferma Cristina, riflettendo sulla trasformazione del mondo cinematografico.

Il successo e la nuova generazione di registe

Comencini riconosce l’importanza del successo ma non lo vive come un punto di arrivo: «È un mestiere da montagne russe». È felice dell’affermazione di tante donne nel cinema italiano, come Paola Cortellesi, sottolineando: «Il cinema si è finalmente aperto alle storie delle donne, arricchendosi di nuove prospettive».

Il rapporto con la famiglia e il film di Francesca Comencini

Cristina racconta il forte legame con le sorelle e commenta il film di Francesca Comencini su loro padre Luigi: «Una scelta giusta. Ognuno vive un padre a modo suo». Nessuna gelosia, ma un affetto profondo che ha sempre unito la famiglia.

CRISTINA COMENCINI REGISTA

Politica, femminismo e il ruolo di Giorgia Meloni

Comencini ribadisce la sua radice di sinistra e il suo impegno per il femminismo: «Il sostegno reciproco tra donne non deve mai venir meno». Sul premier Giorgia Meloni, pur nella distanza politica, riconosce: «Per la sua parte politica sta facendo bene».

I cambiamenti nell’estetica e il coraggio delle attrici

Parlando di Giovanna Mezzogiorno, Cristina denuncia il problema della discriminazione estetica nel cinema: «Finalmente si inizia a dare meno peso all’apparenza e più al talento».

La maternità precoce e l’amore ritrovato

Diventata madre a 18 anni, Cristina confida di non aver rimpianti: «Mi ha dato la ricchezza di tutto ciò che ho scritto». Oggi vive una nuova fase felice della sua vita con il documentarista francese François Caillat, tra Roma e Parigi.

Il futuro: un nuovo romanzo in arrivo

Cristina annuncia anche il suo prossimo romanzo, “L’epoca felice”, che uscirà a ottobre per Feltrinelli: «Parlerà dell’adolescenza e della capacità della vita di sorprenderci anche quando meno ce lo aspettiamo».

 

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Spettacoli

Gwyneth Paltrow è stanca della dieta, ‘ora mangio pane e pasta’

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Gwyneth Paltrow ha affermato di essere tornata a mangiare cibi che in precedenza aveva eliminato dalla sua rigidissima dieta, tra cui pane, pasta e formaggio. Lo riporta la Bbc. L’attrice premio Oscar, diventata negli anni una guru del salutismo ha seguito e promosso diversi regimi alimentari negli anni. “Ho seguito per un certo periodo una dieta macrobiotica ferrea e così sono diventata ossessionata da un’alimentazione molto, molto sana”, ha detto nell’ultima puntata del suo podcast spiegando di essersi dedicata al “benessere e al cibo” a causa del cancro alla gola che ha ucciso il padre. Poi lei e il secondo marito, Brad Falchuk, hanno iniziato a seguire la dieta paleo, basata sul principio che ci si debba nutrire “come i nostri antenati”. Di recente però, Paltrow ha ricominciato a mangiare “pane a lievitazione naturale e un po’ di formaggio e un po’ di pasta”.

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Musica

Rocco Hunt, il ragazzo di giù diventa grande: “Ho 30 anni e ancora la rabbia del Sud”

Esce l’album Ragazzo di giù: tra neomelodico, rap e introspezione, la maturità artistica di un figlio del Sud.

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A 30 anni, Rocco Hunt ha già alle spalle 15 anni di carriera, una vittoria a Sanremo, hit estive, strofe militanti e un’identità artistica sempre più nitida. Ma oggi, con il nuovo album Ragazzo di giù, in uscita venerdì, Rocco — per molti ancora affettuosamente “Rocchino” — completa un percorso che lo conferma maturo, consapevole e profondamente legato alle sue radici.

“Sono fortunato, canto chi non lo è stato”

Il brano che dà il titolo al disco è un manifesto identitario.
“Io sono il ragazzo di giù fortunato”, spiega Rocco, “quelli che canto sono stati meno fortunati, magari non hanno dovuto lasciare casa, ma hanno pagato altri prezzi”. La nostalgia per la sua terra non è solo geografica, è memoria viva di un mondo che spesso si perde tra le distanze culturali.

Tra disagio e riscatto: “A Nord si perdono i valori”

“Oggi Napoli fa figo, ma vivere al Nord è diverso”, dice. Il successo, per lui, ha un prezzo. “Contano i numeri, non i valori”, afferma, parlando anche del figlio Giovanni, 8 anni, cresciuto tra Milano e Napoli: “Ha un accento diverso, ma deve sapere da dove viene, imparare l’inglese e la cazzimma partenopea”.

Il dialetto come identità: “È mamma, papà e biberòn”

Per Rocco il dialetto non è solo stile, ma lingua del cuore:
“È la strada dove sei cresciuto, la voce dei tuoi nonni, il suono dell’anima”. E anche se ha girato l’Italia e il mondo, resta anima di Scampia, del Sud e dei suoi contrasti.

Il rap, il neomelò, e il coraggio delle parole

Ragazzo di giù è un album eterogeneo, che passa da Gigi D’Alessio a Massimo Pericolo, da Irama a Baby Gang, mischiando il rap con la melodia napoletana e l’attualità più bruciante. In Demone santo, per esempio, denuncia con rabbia il crollo del ballatoio della Vela di Scampia:
“Quelle creature sono vittime dello Stato. A che serve il tricolore sulle bare bianche, se Cristo in quelle case non ci entra?”

Sanremo, De Filippo e il mare della costiera

Nel disco anche introspezione e memoria, con brani come ‘A notte, ispirato a Eduardo De Filippo, e Domani chissà, dove Rocco rievoca lo scugnizzo che si tuffava a bomba nel mare della costiera. E non manca un pensiero al futuro:
“Vorrei un secondo figlio”, dice, ma con il timore delle malattie, dei sacrifici, della fragilità.

Il tour: dal Molise a Milano, passando per la Reggia

Il tour estivo partirà il 20 giugno da Campobasso, con gran finale l’11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobre all’Unipol Forum di Milano.
“Senza le mie radici non sarei quello che sono”, conclude Rocco.
E quando gli chiedono se oggi è ancora “‘nu juorno buono”, risponde senza esitazioni:
“Sì. Ma è sempre più difficile non vedere le nuvole all’orizzonte”.

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