Non si sono mai davvero amati, anzi. Giorgia Meloni e Matteo Salvini si sono sfidati, scontrati e attaccati reciprocamente, sia pubblicamente che in privato. È quanto emerge dal libro “Fratelli di chat” del giornalista Giacomo Salvini, che raccoglie una serie di messaggi scambiati in una chat interna a Fratelli d’Italia su WhatsApp, dove la stessa Meloni interveniva regolarmente per dare direttive, confrontarsi e, talvolta, rimproverare i suoi.
Le chat contro Salvini: insulti e strategie politiche
Dai messaggi emerge un quadro impietoso della precedente legislatura, caratterizzata da una guerra interna al centrodestra. Salvini veniva descritto con epiteti come “bimbominkia”, “cialtrone”, “ridicolo”, “incapace”. Ignazio La Russa lo accusava di “rendere se stesso ridicolo senza bisogno di aiuto” e il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari rincarava la dose con la frase: “Ministro Bimbominkia colpisce ancora”.
Gli attacchi non si limitavano alle offese personali, ma toccavano anche la gestione del ministero dell’Interno da parte di Salvini, i suoi rapporti con la Russia e la sua strategia politica. Meloni scriveva: “Il messaggio che va fatto passare è che la Lega è un partito che non mantiene la parola data. Hai voglia a fare il partito di destra se non hai onore”. Tuttavia, avvertiva anche i suoi: “Dobbiamo andarci piano sui rapporti con la Russia, potrebbe essere un problema serio per loro”.
Dal governo Conte a Draghi: il percorso di FdI verso la leadership
Il libro racconta anche la scalata di Fratelli d’Italia all’interno del centrodestra, passando dalla fase in cui Salvini era il dominatore della scena politica fino al sorpasso di Meloni. Durante il governo Conte e successivamente con Draghi, le critiche erano feroci. Berlusconi veniva considerato un leader in declino e l’elezione di Sergio Mattarella come presidente della Repubblica veniva vista come un altro tassello della strategia di distacco dalla vecchia politica.
Le tensioni attuali e la reazione del centrodestra
Da FdI precisano che le chat risalgono alla precedente legislatura e che, da quando il centrodestra è tornato unito al governo, Meloni ha abbandonato la chat interna. La premier ha infatti commentato recentemente solo una questione legata alle ferrovie con una battuta su Salvini: “Ah sì, il blocco della linea. Ma sono molto soddisfatta invece. Pensavo saremmo tornati al dorso di mulo e invece ci sono ancora i treni dopo due anni…”.
La pubblicazione di queste chat ha scatenato reazioni forti. Dai vertici della Lega filtra irritazione: “Non buttiamo benzina sul fuoco, ma ci sono molte cose che ci fanno pensare”, affermano fonti interne. Nicola Procaccini, co-presidente dei Conservatori europei, ha definito “illegale” la pubblicazione delle chat, sottolineando che anche la Cassazione lo vieta. Alberto Barachini di Forza Italia ha parlato di “interrogativi etici” che questa vicenda pone.
L’opposizione all’attacco: “Governo dell’ipocrisia”
Le opposizioni non hanno perso occasione per cavalcare il caso. Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi-Sinistra ha attaccato duramente il governo definendolo “l’ennesima dimostrazione dell’ipocrisia della destra”. Matteo Renzi di Italia Viva ha rincarato la dose: “L’Italia oggi è governata dai bimbominkia e da persone senza onore per loro stessa ammissione. Chi si dimette ora? Salvini o Fazzolari? O meglio, entrambi?”.
Una ferita che potrebbe riaprirsi
La chat incriminata è stata chiusa nell’ottobre 2024 a seguito di alcune fughe di notizie, con Meloni che minacciò di dimettersi e avviò una caccia alla “talpa infame”. Il caso, sebbene apparentemente chiuso, potrebbe riaprire vecchie ferite e alimentare nuove tensioni all’interno della maggioranza. Se la pace tra Meloni e Salvini sembra reggere per ora, la pubblicazione di questi messaggi lascia trasparire un passato di scontri difficilmente dimenticabili.