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Turismo: Bocca, vaccini e pass, prepararsi a estate

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La Pasqua ormai e’ persa ma il turismo italiano deve arrivare pronto alla sfida dell’estate e non farsi “superare” dai rivali. Le armi sono quelle note: vaccinazioni a tutti coloro che sono a contatto con il pubblico, green pass che dimostrino l’avvenuta vaccinazione o il tampone negativo e poi basta pessimismo ma messaggi “positivi”. Secondo il presidente di Federalberghi Bernabo’ Bocca, non c’e’ nemmeno un minuto da perdere ma l’Italia ha tutte le carte in regola per risalire la china. Anche perche’ timidamente si cominciano a rivedere le prime prenotazioni per giugno e non bisogna farsi trovare impreparati. “Dopo un lungo anno tutto di chiusure – spiega – non bisogna assolutamente spostare la luce in fondo al tunnel di 7-8-10 mesi perche’ alla fine l’imprenditore getta la spugna… Ormai Pasqua la diamo per persa, adesso ci sono le zone rosse ma nei giorni di festa sembra di capire che ci sara’ un vero e proprio lockdown con misure ancora piu’ stringenti. Quindi uno degli appuntamenti importanti per il break di primavera salta. Poi ci sono i ponti di primavera, un’altra cartina al tornasole per la stagione, ma cadono in due domeniche normali. Quindi rimbocchiamoci le maniche e pensiamo subito all’estate”. “In questi giorni – aggiunge – abbiamo avuti dei webinair con i rappresentanti italiani del Parlamento europeo in cui abbiamo chiesto che l’Italia spinga molto sul tema dei passaporti vaccinali o green pass. I nostri diretti competitor stanno gia’ lavorando, in particolare vediamo la Grecia molto aggressiva: hanno fatto le isole Covid free, dal 14 maggio si puo’ andare se si ha il tampone, etc etc. E noi stiamo ancora a guardare? Gia’ dobbiamo dare segnali forti alla clientela su cosa stiamo facendo per prepararci e che cosa potranno fare e trovare venendo in Italia, cercando di dare segnali positivi e non far parlare solo i virologi. Mi arrabbio quando sento che dicono che ‘sara’ un’estate senza ombrelloni’ e che ci riprenderemo tra 8-15 mesi. Basta dare previsioni pessimistiche . Gli imprenditori cosi’ consegnano le chiavi e mollano tutto”.

Secondo Bocca la soluzione e’ essere realistici basandosi su dati scientifici senza fare previsioni “a chi la spara piu’ grossa o piu’ paurosa”: “Fanno male non solo alle persone ma anche alle aziende e all’immagine dell’Italia che certo non e’ da meno della Grecia o di altri paesi del Mediterraneo”. Altro fattore cruciale secondo il presidente degli albergatori e’ la priorita’ nelle vaccinazioni: “Con tutto il rispetto – sottolinea – quando sentiamo professori universitari e avvocati che passano davanti alle categorie che hanno contatto diretto con le persone e la clientela… Non parlo solo del personale dell’hotel ma cassieri dei supermercati, camerieri dei ristoranti, personale delle pulizie di ogni tipo, tutti questi lavoratori si vedono passare davanti professori universitari che sono stati in ateneo 3 mesi fa l’ultima volta? Ma cerchiamo di essere seri, scegliamo dei criteri che stiano in piedi!”. Dal punto di vista delle prenotazioni stanno arrivando le prime dai clienti italiani: “Ci dicono pero’ – rivela Bocca – che gli stranieri hanno molta voglia di venire in Italia ma vogliono sapere cosa succedera’ nel nostro Paese con i contagi e soprattutto se potranno venire. L’America dice che per fine giugno avra’ vaccinato tutti, l’Inghilterra sta correndo: per noi questi due mercati sono importantissimi. Verra’ tutta gente vaccinata e quindi accogliamoli con i tappeti rossi e soprattutto facciamoci trovare pronti. Secondo me accelerando sui vaccini, le prenotazioni anche last minute arriveranno. Inoltre gli alberghi sono posti sicuri, dall’inizio delle crisi, facendo i debiti scongiuri, non abbiamo registrato nessun caso…”. Infine le isole Covid free. “Sento in questi giorni i messaggi dalla Grecia come ‘Kastellorizo e’ la prima isola del Mediterraneo Covid free’. Figuriamoci se facessimo passare anche noi quel messaggio: vaccinassimo tutti gli abitanti e dicessimo che Capri e’ Covid free, Ischia oppure l’Elba o Ponza. I turisti farebbero a gara per venire da tutto il mondo. Abbiamo in questo momento anche l’intera Sardegna con pochi contagi… Cominciamo a lavorare sulle isole. Sono queste le azioni da fare e i messaggi da dare. Se diciamo ai turisti stranieri che abbiamo vaccinato i professori universitari o gli avvocati ai turisti non importa nulla…”. Infine sui programmi a lungo termine per il settore che vale piu’ del 13% del pil Bocca conclude: “Va bene tutto, a partire dall’importantissimo Recovery Fund ma abbiamo un problema forte di immediatezza e di emergenza da risolvere subito per non far morire le imprese. Quindi i ristori, la proroga delle scadenze fiscali, sono quelle le mosse che le imprese che sono a fatturato zero si aspettano ora. Certo pensare che e’ passato un anno e siamo nella stessa situazione del 2020, con la gente che non ne puo’ piu’ e o e’ esasperata o depressa, e’ tremendo…”.

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Inchiesta corruzione, 1500 ore lavori utili per ex comandante Cc

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

È stata accolta oggi dal gup di Firenze Francesca Scarlatti la proposta di patteggiamento per l’ex comandante della compagnia di Prato dei carabinieri Sergio Turini e per l’imprenditore tessile pratese Riccardo Matteini Bresci, coinvolti in un’inchiesta corruzione che ha portato l’anno scorso anche al loro arresto. Al militare venivano contestati, oltre alla corruzione, l’accesso abusivo al sistema informatico in uso alle forze dell’ordine e il peculato. Entrambi, grazie all’accoglimento del patteggiamento, dovranno fare 1.500 ore di lavori socialmente utili. Il gup ha invece condannato con rito abbreviato un terzo indagato, l’investigatore privato Roberto Moretti: ha avuto un anno e nove mesi, pena sospesa. Era stata la Direzione distrettuale antimafia di Firenze a chiedere e ottenere le misure cautelari dopo essere incappata, durante intercettazioni telefoniche sul mondo imprenditoriale cinese, in conversazioni sospette tra il carabiniere, l’imprenditore e un investigatore privato. L’accusa sosteneva che i tre avessero messo in piedi un sistema di scambio di favori.

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L’Aisi e le carte divulgate, faro Copasir su caso Caputi

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Sugli accessi dell’Aisi alla banca dati Punto Fisco dell’Agenzia delle Entrate nei confronti di Gaetano Caputi, capo di Gabinetto della premier Giorgia Meloni, c’è stato un confronto durato un’ora e mezza al Copasir, che ha ascoltato l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano. La documentazione è stata divulgata – con disappunto dell’intelligence – perchè la procura di Roma l’ha inserita negli atti messi a disposizione dei legali dei giornalisti del Domani, indagati in seguito ad una denuncia di Caputi dopo una serie di articoli pubblicati dal quotidiano sul suo conto.

Il Copasir potrebbe approfondire questo aspetto con ulteriori audizioni sul caso; non escluso che possa essere sentito il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi. Mantovano ha svolto, a quanto si apprende, una relazione dettagliata spiegando le motivazioni che hanno determinato gli accessi alla banca dati da parte di agenti dell’Aisi in tre occasioni nel 2023: il 23 gennaio, il 4 settembre ed il 25 settembre. Era stato il procuratore Lo Voi a scrivere all’allora direttore del Dis, Elisabetta Belloni, per chiedere conto degli accessi, scoperti dagli inquirenti nel corso dell’indagine avviata – dopo la denuncia di Caputi – per capire da dove fossero uscite le informazioni in possesso dei giornalisti del Domani.

La risposta arriva il 26 luglio sotto forma di un documento firmato dal direttore dell’Aisi, Bruno Valensise. Il primo accesso, viene indicato, è nato perchè alcuni ‘target’ seguiti dal servizio, impegnati nella progettazione di un rigassificatore al Sud, volevano avvicinare Caputi; l’interrogazione del 4 settembre fa riferimento all’accertamento di una parentela tra la moglie di Caputi e la moglie di “un soggetto attenzionato dall’Agenzia”; quella del 25 settembre, infine, riguardava l’incontro di “alcuni individui attenzionati” con il capo di Gabinetto sul piano strategico nazionale sull’idrogeno. Un documento riservato, quello dell’Aisi, che non avrebbe dovuto essere pubblicato su un giornale. Disattenzione o prassi non perfettamente calibrata? Su questo aspetto il Copasir potrebbe decidere di avviare un’analisi.

Ma c’è un’altra vicenda giudiziaria che coinvolge l’intelligence: le inchieste, collegate, delle procure di Milano e Roma rispettivamente su Equalize e Squadra Fiore, gruppi che trafficavano informazioni riservate. E’ stato l’hacker Samuele Calamucci – indagato insieme all’ex carabiniere Carmine Gallo – sentito dai pm romani lo scorso 20 gennaio, a sostenere che il vicedirettore dell’Aisi, Carlo De Donno è il capo della Squadra Fiore, secondo quanto riportato dal Fatto. Secca la smentita di De Donno: “ho già dato mandato ai miei legali – ha fatto sapere il generale – di procedere giudiziariamente nei confronti di Samuele Calamucci”, del Fatto che “ne ha riportato le dichiarazioni” e dei “pubblici ufficiali che hanno favorito la fuoriuscita di notizie contenute in un atto giudiziario secretato”. Il legale del generale ha presentato oggi in procura a Roma una denuncia-querela per calunnia “in merito alle dichiarazioni rese nei confronti del mio assistito da Samuele Calamucci, così come diffuse oggi da Il Fatto Quotidiano”.

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Da Unicredit la notifica golden power al governo su Bpm

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Unicredit compie un altro passo e notifica al governo, ai sensi del golden power, l’offerta lanciata su Banco Bpm. Il parere di Palazzo Chigi è previsto entro 45 giorni, ma può slittare ulteriormente di qualche settimana se dovessero essere richiesti ulteriori chiarimenti. L’attesa è, quindi, tra la metà e la fine di marzo. Unicredit il 10 aprile ha in calendario l’assemblea chiamata a dare il via libera all’aumento al servizio dell’offerta. Prima è atteso l’ok di Consob ma anche della Bce. Il golden power è il potere speciale che consente all’esecutivo di bloccare o imporre particolari condizioni a specifiche operazioni che ricadano nell’interesse nazionale. Dal primo gennaio 2023 l’esecutivo può intervenire anche nel caso di operazioni tra imprese italiane, in determinati settori compreso quello bancario.

La pre-notifica dell’operazione è stata il 13 dicembre. Un invio a cui sono seguiti una serie di incontri tra Unicredit e il gruppo di coordinamento che si occupa di valutare le applicazioni di golden power. Nelle ore successive all’annuncio dell’ops che da subito Piazza Meda ha giudicato ostile, da alcuni esponenti dell’esecutivo, in testa i ministri Giancarlo Giorgetti e Matteo Salvini, era già stata richiamata la necessità di approfondire i termini dell’operazione. E questo per tutelare l’occupazione e le filiali del Banco, ma anche i risparmi degli italiani, visto che l’istituto di credito guidato da Giuseppe Castagna ha lanciato un’opa su Anima, che è il primo gruppo indipendente di gestione del risparmio in Italia.

Unicredit la prossima settimana, l’11 febbraio, svelerà i conti del 2024. Gli analisti stimano un utile di 9 miliardi e per il quarto trimestre di 1,44 miliardi. Lo stesso giorno anche Banco Bpm diffonderà i numeri sull’anno appena passato. La lente del mercato sarà soprattutto sul contestuale aggiornamento del piano da parte di Piazza Meda destinato ad offrire un ulteriore quadro delle mosse a difesa delle avance di Unicredit. Per il gruppo di Piazza Gae Aulenti, i prossimi mesi saranno cruciali anche su Commerzbank. Le elezioni di fine febbraio in Germania e la Cancelleria che ne uscirà offriranno una nuova opportunità a Orcel per trovare una sponda e riuscire a condurre in porto l’operazione. Tutto questo, però, mentre Commerzbank non intende cedere e, in previsioni di mesi turbolenti, ha alzato ulteriormente le barricate.

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