Invecchiare restando giovani, attraverso una sana alimentazione e una regolare attività fisica, è possibile lavorando su se stessi in maniera scientifica. Anche per aumentare così l’aspettativa di vita in salute delle persone, che in Italia oggi non supera i 60 anni. La longevità, la nutrizione e la lotta allo stress sono gli argomenti al centro della due giorni a Milano del congresso internazionale ‘Healthy Lifespan – Positive Nutrition, Antiinflammation Diet, Physical Activity and Sport’ organizzato dalla Fondazione Paolo Sorbini, e promosso da Enervit e Technogym.
Evento durante il quale è stata anche presentata una ricerca, condotta dall’Equipe Enervit, che dimostra come l’assunzione di maltodestrine e fruttosio prima, durante e subito dopo una corsa o un’attività fisica a intensità moderata-alta, sia in grado di ridurre significativamente l’infiammazione post-esercizio. In Italia, secondo i dati Istat, a fine 2022 gli ultra65enni erano più di 14 milioni, con 4,5 milioni di over 80.
Numeri in crescita in tutto il Paese, anche a Milano: “Già oggi più dell’8% della popolazione milanese è over 80” ha spiegato il sindaco Giuseppe Sala, sottolineando anche che la promozione di buone politiche alimentari “è alla base del sistema Milan Urban Food Policy Pact”, programma che raccoglie idee e best practices di oltre 200 città.
“Il nostro stile di vita ha un impatto molto importante sul sistema immunitario. Sono estremamente preoccupato perché l’Italia è seconda solo alla Spagna per il numero di bambini in sovrappeso e abbiamo il record di bimbi inattivi che non fanno attività fisica” è invece l’allarme lanciato da Alberto Mantovani, professor emerito di Humanitas University, preoccupato anche dalla diffusione delle sigarette elettroniche, utilizzate anche da chi prima non fumava. “In Italia l’aspettativa di vita media di uomini e donne è poco più di 81 anni mentre quella in salute è a stento 60 anni. Questo vuol dire che ognuno di noi dovrebbe aspettarsi di vivere un quarto della propria vita in uno stato di malattia” ha detto Giovanni Scapagnini, professore ordinario di Nutrizione Clinica all’Università del Molise e vicepresidente della Società italiana di Nutraceutica (Sinut).
In questo quadro si inserisce il tema dell’alimentazione, soprattutto – ha aggiunto Scapagnini – per quanto riguarda il tema della ‘positive nutrition’, ossia una dieta in cui non vengono soltanto allontanati i pasti ‘negativi’ ma inclusi anche cibi che fanno bene alla salute. “La medicina deve essere in grado di predire le malattie. E la nutrizione deve essere funzionale a questo, deve gestire le funzioni organiche, qualsiasi dieta deve essere approcciata in modo funzionale” ha continuato Sara Farnetti, specialista in Medicina Interna, che ha messo l’accento anche sulla preparazione e la cottura degli alimenti “fondamentale per garantire le corrette funzioni organiche”.
Mentre Alberto Albanese, professore dell’Istituto Clinico Humanitas Rozzano, ha ricordato che una corretta alimentazione, associata allo sport, “può ridurre significativamente” il rischio di insorgenza di patologie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer. La ricerca dell’Equipe Enervit ha invece dimostrato l’utilità dei carboidrati prima, durante e dopo l’attività fisica. Sono stati coinvolti 29 maratoneti esperti sottoposti a due sessioni di corsa su strada da 15 km e i risultati hanno mostrato una significativa riduzione dei livelli infiammatori negli atleti che hanno assunto la miscela di maltodestrine e fruttosio in rapporto 2:1. “Questo – ha concluso Stefano Righetti, medico chirurgo presso la Fondazione IRCCS S. Gerardo di Monza – è un aspetto che può essere cruciale per atleti alle prese costantemente con allenamenti intensi”.