Alle 10 del mattino ora di Washington, il presidente Donald Trump parlerà al telefono con Vladimir Putin. I temi annunciati sabato dallo stesso leader americano sono due: porre fine al conflitto russo-ucraino e riaprire i canali sul commercio internazionale. Obiettivo: “Fermare lo spargimento di sangue”, ha scritto Trump sui social, sottolineando che la guerra sta causando oltre 5.000 vittime a settimana tra russi e ucraini.
Intanto a Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore USA a Roma, si è svolto un importante incontro a margine della cerimonia d’insediamento di Papa Leone XIV. Il vicepresidente JD Vance e il segretario di Stato Marco Rubio hanno incontrato Volodymyr Zelensky e numerosi altri leader internazionali, tra cui rappresentanti britannici, francesi e tedeschi, per valutare l’approccio da tenere nei confronti della Russia.
Rubio: “Siamo pronti a colpire Putin con sanzioni devastanti”
Marco Rubio, nei colloqui romani, ha ribadito una linea dura:
“Dobbiamo far capire a Putin che facciamo sul serio. Siamo pronti a colpirlo con sanzioni devastanti”.
Lo stesso Trump, in un’intervista rilasciata a Fox News, ha confermato:
“Se non si raggiunge un accordo, imporrò sanzioni distruttive. L’economia russa è in difficoltà e il prezzo del petrolio è basso.”
Le sanzioni proposte si basano su una proposta avanzata dal senatore repubblicano Lindsey Graham, che ha già raccolto oltre 77 firme al Senato. Il pacchetto prevede pesanti restrizioni sull’export di petrolio russo e dazi per i Paesi che continuano a importare energia da Mosca, come Cina e India, un nodo che rischia di trasformarsi in una crisi diplomatica globale.
L’Europa chiede cautela, Meloni e Merz contattano Trump
La cautela, però, arriva dal cuore dell’Europa. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha chiesto un confronto preventivo tra europei e Trump prima della telefonata con Putin. Anche la premier italiana Giorgia Meloni, secondo fonti diplomatiche citate dall’Adnkronos, avrebbe parlato con Trump sabato scorso, sottolineando la necessità di un approccio coordinato con gli alleati Nato e UE.
Gli alleati più lontani? Canada e Australia in campo militare
A Roma, Mark Carney, premier del Canada, e Anthony Albanese, premier dell’Australia, si sono detti scettici sui reali effetti della telefonata Trump-Putin, ma hanno confermato il sostegno militare a Kiev. Entrambi hanno incontrato Zelensky e offerto soldati per una missione congiunta. Carney ha anche avuto un bilaterale diretto con JD Vance.
Zelensky: soddisfazione per il pressing USA, ma prudenza su Trump
Il presidente Zelensky si dice soddisfatto del coinvolgimento americano, soprattutto per il ruolo di Rubio e Vance, ma secondo quanto riferito da fonti diplomatiche, non ha ricevuto alcuna garanzia che Trump menzionerà le sanzionidurante la chiamata con Putin.
Intanto, Steve Witkoff, inviato speciale USA per la Russia, ha cercato di rassicurare l’opinione pubblica:
“Sarà una telefonata utile. Trump e Putin si conoscono bene. Se non riesce lui a chiudere la trattativa, non può farlo nessuno”, ha dichiarato alla ABC.