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Trump esce dall’ospedale militare Walter Reed e saluta i fan in auto

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Donald Trump ha lasciato a bordo di un suv blindato l’ospedale militare Walter Reed, dove e’ ricoverato per il Covid-19, per una breve visita a sorpresa alle decine di fan che da venerdi’ vegliano all’esterno dell’edificio, dopo che i medici hanno previsto le sue possibili dimissioni lunedi’ se continuera’ a migliorare. Una visita preannunciata pochi minuti prima in un nuovo video postato su Twitter, nel quale ringrazia i suoi supporter fuori dell’ospedale, “grandi patrioti con le bandiere che portano il mio nome, che amano il nostro Paese”. Nella clip il presidente afferma anche di aver imparato sulla sua pelle la lezione del coronavirus, alla scuola della vita. Ma non si direbbe, a giudicare dalla sua ultima mossa, che ha suscitato un vespaio di polemiche e critiche, trattandosi di un paziente ancora ricoverato e avendo messo a rischio la salute degli agenti del Secret service che lo accompagnavano. Trump e’ rimasto seduto nella parte posteriore delle vettura indossando la mascherina e ha salutato dai vetri del finestrino i fan che lo acclamavano con bandiere e urla di gioia.

Un bagno di folla per mantenere viva la sua campagna elettorale ma che gli costera’ altre accuse di cinismo e irresponsabilita’. Accuse che si sommeranno a quelle per aver nascosto il risultato positivo del primo test Covid, come hanno rivelato alcuni media americani. Il presidente aveva ricevuto il primo esito di un test rapido giovedi’ prima di apparire sulla Fox, dove pero’ non aveva detto nulla, limitandosi a confermare che una delle persone a lui piu’ vicine, Hope Hicks, era stata contagiata e che attendeva l’esito del tampone in serata o il giorno successivo. Poi aveva annunciato la positivita’ su Twitter all’una circa di venerdi’ notte. Trump aveva chiesto di mantenere il silenzio sul suo primo test, tanto che neppure il capo della sua campagna elettorale, Bill Stepien, sapeva che Hope Hicks era risultata positiva giovedi’ mattina.

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Musk rifiuta di eliminare da X video dell’attacco a Sidney

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Elon Musk ha reagito all’ordine di un tribunale australiano di eliminare da X i video dell’attacco nella chiesa di Sidney dopo che il commissario per la eSafety dell’Australia ha chiesto un’ingiunzione. Il miliardario patron di Tesla ha risposto con un post sulla sua piattaforma accusando il premier Anthony Albanese di “censura”. “La nostra preoccupazione è che se qualsiasi Paese è autorizzato a censurare i contenuti di tutti i paesi, allora cosa impedirà a qualsiasi paese di controllare Internet?”

Musk ha detto che X farà appello contro l’ingiunzione australiana. “Abbiamo già censurato il contenuto in questione per l’Australia, in attesa di ricorso legale, ed è archiviato solo su server negli Stati Uniti”, ha aggiunto. Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha affermato che Musk è cieco di fronte all’angoscia causata dai video. “Faremo ciò che è necessario per affrontare questo miliardario arrogante che pensa di essere al di sopra della legge, ma anche al di sopra della comune decenza”, ha detto Albanese all’emittente pubblica Abc. “L’idea che qualcuno vada in tribunale per il diritto di pubblicare contenuti violenti su una piattaforma mostra quanto il signor Musk sia fuori dal mondo”, ha aggiunto.

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L’ambientalista indigeno Victorio Dariquebe assassinato nell’Amazzonia peruviana

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Un ambientalista indigeno, Victorio Dariquebe, è stato assassinato in una comunità amazzonica del Perù sudorientale dove lavorava come guardia forestale: lo riferiscono le autorità locali. L’uomo, dell’etnia Harakbut-Wachiperi, è stato aggredito nei pressi della riserva naturale di Amarakaeri, nella provincia di Manú.

“Riaffermiamo il nostro impegno affinché questo crimine non rimanga impunito e i responsabili siano individuati e ricevano tutto il peso della legge”, ha affermato il governo peruviano in una dichiarazione firmata da diversi ministeri. L’ambientalista “ha fatto un ottimo lavoro nella conservazione della riserva di Amarakaeri”, ha sottolineato l’Associazione interetnica della giungla peruviana (Aidesep) in un comunicato sui social, secondo cui Dariquebe “aveva ricevuto minacce”.

I popoli originari del Perù combattono l’estrazione illegale e si oppongono a una recente legge approvata dal Congresso che, a loro avviso, incoraggia la deforestazione. Secondo l’ong Global Witness, dal 2012 nel Paese sono stati uccisi almeno 54 difensori delle terre e dell’ambiente, di cui più della metà appartenevano a popolazioni indigene.

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Ucraina, Copenaghen: daremo a Kiev tutti gli F-16 concordati

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La Danimarca invierà all’Ucraina tutti gli aerei da caccia F-16 concordati in precedenza dai leader dei due paesi, ha detto l’ambasciatore danese Ole Egberg Mikkelsen. Parlando con l’emittente ucraina Liga, Mikkelsen ha detto che i jet saranno sicuramente consegnati a Kiev e che si tratta dell’intera flotta di F-16 della Danimarca, che ora è in fase di dismissione. Mikkelsen non ha tuttavia specificato il numero esatto di caccia che saranno inviati all’Ucraina. L’ambasciatore ha spiegato che la Danimarca sta dismettendo la sua flotta perché Copenaghen riceverà presto una nuova generazione di aerei, gli F-35.

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