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Trovato morto Arturo Gatti Jr, figlio della leggenda del ring “Thunder”: aveva solo 17 anni

Lutto nel mondo della boxe: Arturo Gatti Jr, figlio del leggendario “Thunder” Gatti, è stato trovato morto a 17 anni a Città del Messico. Indagini in corso sulle cause del decesso.

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Lutto nel mondo della boxe. Arturo Gatti Jr, figlio della leggenda canadese di origini italiane Arturo “Thunder” Gatti, è stato trovato morto a soli 17 anni in un appartamento di Città del Messico, dove viveva con la madre Amanda Rodrigues.

Secondo quanto riportano i media locali, le autorità messicane hanno aperto un’indagine per chiarire le cause del decesso, che al momento viene trattato come un suicidio.

La scoperta e il dolore della famiglia

A diffondere per primo la notizia è stato Chuck Zito, ex bodyguard e amico di lunga data della famiglia, con un messaggio di cordoglio sui social. La conferma ufficiale è poi arrivata dall’allenatore di famiglia, Moe Latif, che ha chiesto rispetto per la privacy dei parenti in un momento di dolore così profondo.

Gatti Jr era considerato una delle giovani promesse della boxe. Dopo una brillante carriera dilettantistica, stava preparando la partecipazione al prestigioso torneo Golden Gloves, con l’obiettivo di passare tra i professionisti entro l’anno.

Il tragico destino dei Gatti

La tragedia di Arturo Jr riporta alla mente la fine del padre, Arturo “Thunder” Gatti, uno dei pugili più amati della sua generazione, noto per i match leggendari e per la sua straordinaria capacità di resistere sul ring.
Nel 2009, l’ex campione venne trovato senza vita in Brasile, durante la luna di miele con la seconda moglie, la stessa Amanda Rodrigues.

In un primo momento la donna venne accusata di omicidio, ma un mese dopo le autorità brasiliane archivarono il caso come suicidio. Nel 2011, un coroner di Montreal confermò che non esistevano prove sufficienti per sostenere l’ipotesi di un delitto.

Un’eredità spezzata

Con la morte di Arturo Gatti Jr, si spegne tragicamente anche il sogno del figlio di riportare sul ring il nome della famiglia.
Il destino sembra aver colpito due volte una delle dinastie più amate e tormentate della boxe mondiale, lasciando ancora una volta il mondo dello sport sotto shock e pieno di domande senza risposta.

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Serie A equilibratissima: Inter e Roma in vetta, crisi profonda per Fiorentina. Sei squadre in cinque punti

Inter e Roma guidano una Serie A mai così equilibrata: sei squadre in cinque punti, Fiorentina ultima, Lazio e Atalanta in ritardo. Cambi in panchina e stadi pieni come 30 anni fa.

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La Serie A riparte con un equilibrio quasi scientifico: sei squadre racchiuse in cinque punti, esattamente come un anno fa, ma con protagoniste profondamente cambiate. A guidare la classifica ci sono Inter e Roma, entrambe a 24 punti, seguite a breve distanza da Milan, Napoli e Bologna.

Il peso del derby e la forza della rosa nerazzurra

Il primo grande spartiacque sarà il derby di Milano. L’Inter sembra la squadra con la rosa più completa: nuovi innesti come Akanji, Bonny, Esposito e Susic hanno arricchito un gruppo già rodato, guidato da un leader assoluto come Lautaro Martínez.
Resta da migliorare la fase difensiva, protagonista di alcuni cali di concentrazione costati punti preziosi.

Il Milan di Allegri e la Roma blindata di Gasperini

Il Milan si affida all’esperienza di Max Allegri e alla qualità eterna di Modric, pur con interrogativi sulla sua tenuta fisica. La Roma, trasformata da Gasperini, vanta la migliore difesa d’Europa insieme all’Arsenal e un portiere, Svilar, che inizia a far gola ai grandi club.
I gol latitano, ma la società ha promesso rinforzi.

Napoli in difficoltà e tifoseria inquieta

Il nervosismo di Conte fotografa un Napoli in involuzione, soprattutto in Champions. Gli infortuni di massa pesano e alimentano dubbi sulla preparazione. La squadra può però ancora rialzarsi e difendere lo scudetto evitando un crollo come quello post-2023.

Le panchine che saltano e le big in difficoltà

Ben quattro squadre hanno cambiato allenatore nelle ultime settimane.

  • Spalletti è stato chiamato a risollevare una Juventus appesantita da un mercato deludente.

  • Tudor ha pagato una situazione compromessa dalla vicenda Vlahovic.

  • L’Atalanta, orfana di Gasperini, ha visto il flop di Juric prima dell’arrivo di Palladino.

  • La Fiorentina, ultima con zero vittorie e sei ko in 11 gare, ha detto addio a Pioli e si affida ora a Vanoli.

La Viola è il flop più clamoroso: 18 gol subiti, peggior difesa del campionato.

Lazio in ritardo e nuove sorprese

La Lazio paga un mercato insufficiente e molti infortuni, mentre brillano il Bologna di Italiano, capace di mantenere ritmo da big, e il Como di Fabregas, solido dietro ma poco prolifico. Bene anche Torino, Udinese, Cremonese e Sassuolo.

Lotta salvezza e numeri record allo stadio

In zona retrocessione, dopo la Fiorentina, lottano Cagliari, Lecce e Pisa, mentre Parma, Genoa e Verona arrancano ancora senza vittoria.
Nonostante i pochi gol e i molti 0-0, la Serie A vive un momento d’oro sugli spalti: oltre 31.000 spettatori di media, record che non si vedeva dalla stagione 1995-96.

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Serie A, sei giornate di fuoco: derby di Milano, big match a raffica e la corsa alla vetta

Derby di Milano, scontri diretti e impegni europei: le prossime sei giornate di Serie A offriranno 13 match clou che possono cambiare la corsa scudetto e la lotta Champions.

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La Serie A si prepara a sei giornate spettacolari con 13 match clou destinati a scuotere la classifica più equilibrata degli ultimi anni. Il via è immediato: c’è il derby di Milano, seguito da scontri diretti che coinvolgono tutte le squadre in corsa per scudetto, Champions e salvezza.

I big match delle prossime giornate

Le sfide di cartello scandiscono ogni turno:

  • 12ª giornata: Fiorentina-Juventus, Napoli-Atalanta, Inter-Milan

  • 13ª: Milan-Lazio, Atalanta-Fiorentina, Roma-Napoli

  • 14ª: Inter-Como, Lazio-Bologna, Napoli-Juventus

  • 15ª: Bologna-Juventus, Roma-Como

  • 16ª: Juventus-Roma

  • 17ª: Atalanta-Inter

Il menù è fitto anche per via della Supercoppa a Gedda, che coinvolgerà Inter, Milan, Napoli e Bologna.

Inter: il tour de force che può decidere la stagione

L’Inter (24 punti) affronta un mese devastante: derby, Como, Atalanta, Atletico Madrid e Liverpool in Champions, Coppa Italia e Supercoppa. Chivu avrà bisogno dell’intera rosa per reggere l’urto.

Roma: la vetta è vicina, poi tre scontri durissimi

La Roma (24) può ritrovarsi prima battendo la Cremonese, ma poi arrivano Napoli, Como e Juventus, oltre agli impegni di Europa League. Gasp dovrà gestire una rosa corta soprattutto in attacco.

Milan: partenza in salita, poi un calendario più morbido

Il Milan (22) debutta con il derby e affronta due volte la Lazio in cinque giorni. Superato questo scoglio, il cammino diventa più favorevole, con la Supercoppa che offre una nuova chance di trofeo.

Napoli: cinque settimane decisive

Atalanta, Roma, Juventus e Benfica in Champions mettono alla prova una squadra già in difficoltà. Conte dovrà blindare i risultati mentre si avvicina la trasferta di Gedda.

Bologna: occasione d’oro

Con 21 punti, Italiano può consolidare la zona Champions. Calendario buono, Europa League e Supercoppa permettono di sognare in grande.

Juventus: il percorso più complicato

Fiorentina, Napoli, Bologna e Roma: la Juve (19) ha il calendario peggiore. Champions con avversari alla portata, ma servono due vittorie per restare in corsa.

Como: pochi impegni, grande vantaggio

Fabregas gioca solo cinque partite: contro Inter e Roma gli ostacoli maggiori, ma la stanchezza altrui può favorire una scalata in classifica.

Lazio: tutto dipende dai recuperi

Sarri ritrova elementi importanti e può avvicinarsi alla zona Champions. Il doppio incrocio col Milan sarà decisivo.

Atalanta: una salita ripidissima

Per Palladino è un impatto durissimo: Napoli, Francoforte, Fiorentina, Chelsea e poi Inter. Serve una reazione immediata per risalire.

Fiorentina: serve una scossa

Ultima a 5 punti, parte con Juve e Atalanta. Solo vincendo nelle sfide successive può evitare di restare invischiata nella lotta salvezza.


Le prossime sei giornate promettono equilibrio, tensione e possibili scossoni in vetta e in coda. Il campionato entra nel suo tratto più caldo.

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Atp Finals, Binaghi avvisa il Governo: «Il futuro del torneo dipende dal decreto sport»

Binaghi rivendica il successo delle Atp Finals ma avverte il Governo: il futuro del torneo in Italia dipenderà dall’applicazione del decreto sport. Abodi rassicura: «Accordo possibile».

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Dati alla mano, le Atp Finals di Torino si chiudono con numeri imponenti: 230mila presenze, 591 milioni di impatto economico e 92,3 milioni di extra gettito, quasi sette volte l’investimento statale. Ma sul palco della conferenza finale, accanto alla soddisfazione, riecheggia anche un messaggio chiaro al Governo: il futuro delle Finals in Italia dipenderà dall’applicabilità del decreto sport varato in estate.

Binaghi: «Da domani si apre una nuova fase»

Il presidente della Fitp, Angelo Binaghi (foto Imagoeconomica), ha messo in fila i successi ma ha anche ricordato che il torneo è un asset Atp solo “in concessione” alla federazione:
«Da domani inizia la seconda fase: continuare a farle a Torino per un anno e dialogare con il Governo sull’applicabilità della nuova legge per i prossimi cinque anni. Le decisioni dovranno essere congiunte».

Sul fronte logistico, alla domanda sul duello Torino-Milano, Binaghi scherza: «Non ho mai visto il nuovo palazzetto di Milano. Torino ormai è la mia seconda casa».

Il tennis cresce, «e il Governo dovrebbe capirlo»

Binaghi non perde l’occasione per sottolineare che tennis e padel sono ormai «il secondo sport per numero di praticanti» e si avvicinano al calcio. Da qui l’“aggancio” politico:
«Il Governo dovrebbe capire che investire nel tennis è la miglior scelta possibile».

E allarga il discorso ai contributi pubblici nello sport:
«Serve un sistema che premi i risultati. Oggi è ancora basato su contributi che non tengono conto dei risultati sportivi. Forse il tennis dimostra che può esistere un modello che premia efficienza e merito, non assistenzialismo».

La partita ora si gioca nella capitale

A conti fatti, Torino ha incassato un successo sportivo ed economico indiscutibile. Ma il prossimo punto decisivo non si giocherà sul campo: si giocherà nei rapporti tra Fitp, Governo e Atp. Per capire se le Finals resteranno in Italia — e dove — occorrerà attendere le valutazioni sul decreto sport e i passi che seguiranno.

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