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Cultura

Trovati in Brasile i resti del feroce dinosauro Gnathovorax

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Milioni di anni prima dell’arrivo del possente Tyrannosaurus Rex, un altro temibiledinosauro – lo Gnathovorax – si aggirava in quello che oggi e’ il Brasile meridionale, squarciando le sue prede con denti aguzzi. Misurando quasi 10 piedi (tre metri) di lunghezza, era il piu’ grandedinosauro del suo tempo, e anche il piu’ feroce, in cima alla catena alimentare, come lo era una volta il T-Rex. Lo Gnathovorax cabreirai era il re del Parco Triassico, la creatura dominante del periodo pre-giurassico che inizio’ circa 250 milioni di anni fa. “Nell’ecosistema del Triassico, occupava un posto simile a quello che hanno oggi i leoni”, dice Rodrigo Temp Muller, un paleontologo di 26 anni dell’Universita’ Federale di Santa Maria. E i terreni di caccia dello Gnathovorax erano le pampas brasiliane – pianure tentacolari che allora erano una giungla fertile di alberi, muschi e piante non fiorite, e ora sono una miniera d’oro per i paleontologi. Circa 100 siti di scavo pieni di fossili si trovano nello stato di Rio Grande do Sul, al confine del Brasile con l’Argentina e l’Uruguay – e stanno fornendo indizi per aiutare gli esperti a capire quell’era di tanto tempo fa.

– Il primo scheletro di Gnathovorax e’ stato trovato nel 2014 a Sao Joao do Polesine, una piccola citta’ situata a circa 300 chilometri (200 miglia) ad ovest della capitale dello stato Porto Alegre. Risalente a piu’ di 230 milioni di anni fa, e’ stato uno dei piu’ antichi e meglio conservati fossili di dinosauro mai trovati – lo scheletro era quasi completo. E’ uno dei piu’ antichi dinosauri carnivori mai identificati. “Il fatto che sia in cosi’ buone condizioni ci ha permesso di raccogliere una grande quantita’ di informazioni sulla sua anatomia”, ha detto Muller all’agenzia France Presse. “Era un dinosauro bipede che camminava sulle zampe posteriori e aveva artigli uncinati per intrappolare le sue prede”, ha aggiunto il ricercatore, il cui studio e’ stato pubblicato il mese scorso su Journal of Life and Environmental Sciences. Lo Gnathovorax era alto solo circa 1,5 metri e pesava circa 70-80 chili (150-175 libbre), ha detto Muller. Alcune di queste caratteristiche erano simili a quelle del T-Rex, che apparve piu’ di 150 milioni di anni dopo in Nord America alla fine del periodo Cretaceo. Gnathovorax appartiene alla famiglia dei dinosauri Herrerasauridae del Triassico. Sembra essere piu’ strettamente legato ad altre specie i cui fossili sono stati trovati in Brasile e in Argentina.

Durante il Triassico, i continenti non erano separati come lo sono ora, e i dinosauri erano piu’ piccoli di quelli che si sarebbero succeduti nel Giurassico e nel Cretaceo. Questi dinosauri alla fine scomparvero in una massiccia pianura alluvionale. “Abbiamo scoperto numerosi fossili in tutta la regione e ce ne sono sicuramente altri. Il tipo di sedimento che abbiamo qui e’ ideale per conservare i fossili”, ha detto Muller. Presso il Centro di Ricerca Paleontologica dell’Universita’ Federale di Santa Maria a Sao Joao do Polesine, lo scheletro dello Gnathovorax e’ esposto in una teca di vetro. Il cranio e’ particolarmente ben conservato, e gli osservatori possono facilmente vedere la potente mascella del dinosauro che gli da’ il nome: Gnathovorax cabreirai significa “mascelle fameliche”. Una volta estratti dal terreno, i fossili sono stati attentamente esaminati con strumenti che sembrano il trapano di un dentista. In alcuni casi, il lavoro puo’ richiedere anni. Lo Gnathovorax non e’ l’unica specie studiata dal team di ricerca brasiliano. Hanno anche trovato impressionanti resti del Macrocollum itaquii, il piu’ antico dinosauro dal collo lungo del mondo, vissuto circa 225 milioni di anni fa. Questi fossili sono stati trovati nel 2012, su un lotto libero lungo una strada ad Agudo, a circa 20 chilometri da Sao Joao do Polesine. “Era anche un bipede, come lo Gnathovorax, ma era erbivoro. I suoi denti erano adattati a mangiare materia vegetale, che andava a trovare in alto a causa del suo lungo collo”, ha detto Muller. “E’ stato uno dei primi dinosauri per cui abbiamo trovato uno scheletro completo in Brasile”, ha aggiunto. Questi tesori sono la prova della ricca storia paleontologica del Brasile – uno che e’ andato parzialmente in fumo l’anno scorso quando il Museo Nazionale di Rio e’ stato devastato dal fuoco. Numerose collezioni di valore sono state distrutte, tra cui un impressionante gruppo di fossili di dinosauro.

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Cultura

Consulta: niente automatismo sulla sospensione dei genitori, decide il giudice

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Stop all’automatismo che impone la sospensione della responsabilità genitoriale per i genitori condannati per maltrattamenti in famiglia. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 55 del 2025, dichiarando illegittimo l’articolo 34, secondo comma, del Codice penale nella parte in cui non consente al giudice di valutare in concreto l’interesse del minore.

Una norma rigida che non tutela sempre i figli

L’automatismo previsto dalla norma, secondo cui alla condanna per maltrattamenti in famiglia (articolo 572 c.p.) segue obbligatoriamente la sospensione della responsabilità genitoriale per il doppio della pena, è stato giudicato irragionevole e incostituzionale. Secondo la Consulta, la previsione esclude qualsiasi valutazione caso per caso e impedisce al giudice di verificare se la sospensione sia effettivamente nell’interesse del minore, come invece richiedono gli articoli 2, 3 e 30 della Costituzione.

Il caso sollevato dal Tribunale di Siena

A sollevare la questione è stato il Tribunale di Siena, che aveva riconosciuto la responsabilità penale di due genitori per maltrattamenti nei confronti dei figli minori, ma riteneva inadeguato applicare in automatico la sospensione della responsabilità genitoriale. Il giudice toscano ha evidenziato la possibilità concreta che, in presenza di una riconciliazione familiare e di un miglioramento del contesto domestico, la sospensione potesse arrecare un danno ulteriore ai minori.

Il principio: al centro l’interesse del minore

La Corte ha ribadito che la tutela dell’interesse del minore non può essere affidata a presunzioni assolute, bensì deve derivare da una valutazione specifica del contesto familiare e della reale efficacia protettiva della misura. Il giudice penale deve dunque essere libero di stabilire, caso per caso, se la sospensione della responsabilità genitoriale sia davvero la scelta più idonea alla protezione del figlio.

La continuità con la giurisprudenza

La decisione si inserisce nel solco della sentenza n. 102 del 2020, con cui la Consulta aveva già bocciato l’automatismo previsto per i genitori condannati per sottrazione internazionale di minore. In entrambi i casi, si riafferma il principio secondo cui le misure che incidono sulla genitorialità devono essere coerenti con i valori costituzionali e orientate alla tutela concreta del minore.

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Cultura

Addio a Mario Vargas Llosa, Nobel per la Letteratura: è morto a Lima a 89 anni

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Il mondo della cultura piange la scomparsa di Mario Vargas Llosa (foto in evidenza di Imagoeconomica), uno dei più grandi romanzieri del Novecento e premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Lo scrittore peruviano si è spento oggi, domenica, a Lima all’età di 89 anni, circondato dalla sua famiglia, come ha comunicato suo figlio Álvaro attraverso un messaggio pubblicato sul suo account ufficiale di X.

«Con profondo dolore, rendiamo pubblico che nostro padre, Mario Vargas Llosa, è morto oggi a Lima, circondato dalla sua famiglia e in pace».

Una vita tra letteratura e impegno

Nato ad Arequipa il 28 marzo del 1936, Vargas Llosa è stato tra i più influenti autori della narrativa ispanoamericana contemporanea. Oltre ai riconoscimenti letterari internazionali, ha vissuto una vita profondamente segnata anche dall’impegno civile e politico.

Con la sua scrittura tagliente e lucida, ha raccontato le contraddizioni della società peruviana e latinoamericana, esplorando con coraggio e passione temi di potere, ingiustizia e libertà.

I capolavori che hanno segnato la sua carriera

Autore di romanzi fondamentali come “La città e i cani” (1963), durissima denuncia del sistema militare peruviano, e “La casa verde” (1966), Vargas Llosa ha lasciato un’impronta indelebile nella letteratura del Novecento. La sua vasta produzione comprende anche saggi, articoli e testi teatrali.

Un addio in forma privata

Come reso noto dalla famiglia, i funerali saranno celebrati in forma privata e, nel rispetto della volontà dell’autore, le sue spoglie saranno cremate. Un addio sobrio, coerente con la riservatezza che ha spesso contraddistinto l’uomo dietro lo scrittore.

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Cultura

La Campania conquista il mondiale di fisica per studenti: cinque eccellenze campane rappresenteranno l’Italia all’IYPT 2025

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Cinque giovani talenti campani delle scuole superiori rappresenteranno l’Italia all’International Young Physicists’ Tournament (IYPT) 2025, la più prestigiosa competizione mondiale di fisica per studenti delle scuole superiori, che si svolgerà dal 29 giugno al 6 luglio a Lund, in Svezia.

Dopo una severa selezione nazionale, articolata in prove pratiche e orali, sono stati scelti cinque studenti, tutti provenienti da istituti superiori della Campania: il Liceo Mercalli di Napoli e il Liceo Buchner di Ischia. Una vittoria che premia la qualità della formazione scientifica nelle scuole del Sud e conferma il livello di eccellenza raggiunto dalla regione in campo scientifico.

Tra i protagonisti Pierluigi Trani, talento di Ischia

Tra i cinque campioni c’è Pierluigi Trani, studente del terzo anno del Liceo Scientifico Buchner di Ischia, attualmente a Salonicco, in Grecia, per partecipare a un torneo amichevole di preparazione con altri cinque Paesi del sud Europa. Trani si è classificato tra i primi quattro nella fase provinciale dei Campionati di Fisica 2025 a Napoli, risultando l’unico studente ischitano tra i primi dieci. Inoltre, si è distinto a livello nazionale arrivando terzo alle Olimpiadi di Statistica nella sua fascia d’età.

Il giovane fisico non ha intenzione di fermarsi qui: dopo l’esperienza mondiale in Svezia, proseguirà i suoi studi in un prestigioso college londinese, pronto ad accoglierlo per coltivare il suo brillante futuro accademico.

Un team guidato da due docenti campani

A guidare la squadra italiana saranno Gianmarco Sasso e Raffaele Campanile, entrambi docenti del Liceo Buchner di Ischia. I due insegnanti hanno seguito tutte le fasi della selezione e accompagnano i ragazzi nella preparazione per la competizione internazionale. L’IYPT è un torneo con una lunga storia: esiste da 38 anni, ma l’Italia partecipa ufficialmente solo dal 2024, grazie al sostegno dell’associazione “Scienza e Scuola”, con sede nel Meridione. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ancora non riconosce formalmente la competizione, ma l’entusiasmo e la determinazione di studenti e docenti colmano ogni lacuna istituzionale.

La fisica come passione e riscatto territoriale

L’affermazione della Campania all’IYPT è un segnale forte: il talento scientifico non conosce confini geografici, e può emergere anche in territori spesso penalizzati da scarse risorse e riconoscimenti. I cinque ragazzi selezionati, con il sostegno dei loro docenti e di una rete associativa motivata, porteranno in alto il nome dell’Italia e del Sud Europa, confrontandosi con delegazioni di ben 39 nazioni.

Dal cuore del Sud, un segnale di speranza, competenza e futuro.

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