Il carburante delle musica di Max Pezzali (foto Imagoeconomica) è senza dubbio la nostalgia. Quella di un’epoca – gli anni ’90 – che tanti hanno amato con i suoi colori, lo stile nel vestirsi, o banalmente perché erano giovani. Grazie a questo magico combustibile stanotte all’autodromo di Imola si è svolta una gara inedita. I suoi concorrenti sono stati i protagonisti delle canzoni di Pezzali, presentati sugli schermi sopra il palco come in un episodio delle “Wacky Races” di Hanna-Barbera, nel corso del concerto-evento che ha raccolto 85mila fan del cantante. Il vincitore del Grand Prix? “Volta”, personaggio di “Con un deca”.
“Per me che ho la passione per i motori e la musica questo è un posto mitico”, racconta l’artista dietro le quinte, in uno spazio allestito in tema motorsport. Addosso ha una camicia gialla e blu che richiama il mondo del racing con su scritto “Max Forever Grand Prix”, il nome dell’evento. La indossa ancora quando, preceduto da un video in cui arriva all’autodromo in Harley-Davidson, sale sul palco e canta “Con un deca”. “Abbiamo deciso di creare un live nuovo, inedito rispetto a quanto fatto finora”, aggiunge, e che si collega perfettamente con il luogo in cui si svolge. Oltre alla gara, diversi i richiami al mondo della velocità: dalla telecronaca del concerto, affidata alla voce di Guido Meda, a un omaggio ai piloti che hanno fatto la storia nel corso de “Gli anni”, con Pezzali che si è esibito in qualche verso di “Ayrton” di Lucio Dalla, dedicata a Senna, morto in un incidente proprio a Imola nel ’94.
“Quando se n’è andato per me è stato uno spartiacque”, spiega. In scaletta, oltre ai grandi successi, compare pure “Cumuli”, “che avrò fatto solo nel tour nelle discoteche dal ’93 – ride – il tema allora era molto forte”, ma rimetterla oggi è “un modo per far pace con canzoni che non hai considerato per un po’”. Sul filo della nostalgia, non manca chi chiede a Pezzali un commento sulla reunion degli Oasis. “Era inevitabile”, risponde e scherza: “magari fossi Noel Gallagher e potessi svegliarmi la mattina e dire ‘Ho scritto Wonderwall'”.
Quanto a un possibile ritorno di Mauro Repetto al suo fianco, anch’essa una possibile suggestione per gli amanti dell’epoca, dice che “è bello quando le cose le fai una tantum, perché una festa comandata non è più una festa”. Alla fine, però, Max Pezzali e la sua carica di energia (“mi diverto a vedere la gente che si diverte”, sostiene) trovano uno spazio pure nella contemporaneità. Anzitutto proponendo in scaletta il pezzo con i Pinguini Tattici Nucleari, “Bottiglie vuote”, che ha cantato sul palco con Riccardo Zanotti.
“Lui per me è sia un collega che un amico con cui scambiarmi meme e stupidaggini da nerd come noi”, rivela. Poi, con un tour negli stadi il prossimo anno per cui sono già stati acquistati 240mila biglietti. Su eventuali nuovi progetti, dice che di brani “uno ne scrive sempre” ma “non si può decidere semplicemente di farne uscire, pena l’irrilevanza assoluta, detta brutalmente. Il mondo da cui vengo aveva regole d’ingaggio diverse”.
Qualcosa, però, bolle in pentola: un testo è già “convincente”, e poi chiaramente ci sono i live da organizzare. Considerando che si troverà nelle venue del calcio, non esclude di fare qualcosa di tematico pure in quel caso: “al Maradona, a Napoli, le suggestioni sono tante”, dice. Sul suo ritorno in voga, ricorda che i soldout sono arrivati prima della serie “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”, che però ha dato un “boost ulteriore”. All’idea di essere “per sempre”, come per il titolo “Max Forever”, Pezzali sorprende dicendo di avere “un po’ un problema con l’eternità”, ma che lo emoziona “l’idea che il mio repertorio possa durare oltre me”.