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Cronache

Tre morti nel Padovano,un altro grave incidente stradale

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Ancora sangue sulle strade del Veneto, con altri tre morti la scorsa notte in provincia di Padova, a poche ore dall’altro grave incidente con lo stesso tragico bilancio, nel Veronese. Tre persone, due uomini e una donna, sono morte nella notte lungo la statale 516 ‘Piovese’, tra i comuni di Legnaro e Piove di Sacco. L’automobile su cui viaggiavano, una potente Audi A6, intorno alla mezzanotte è uscita di strada mentre viaggiava a grande velocità, ed è finita nel fossato che costeggia la carreggiata, andando a sbattere contro la spalletta di un ponticello. L’urto è stato molto forte, con i pezzi della vettura sparsi per decine di metri. Due degli occupanti sono rimasti incastrati nell’abitacolo, completamente deformato, e il terzo è stato catapultato fuori. Tutti sono morti all’istante.

Le vittime sono Martina Pagnin, aveva 46 anni, di Legnaro, e Diego Rampazzo (46), di Sant’Angelo di Piove, che avevano una relazione sentimentale; al volante sedeva Edward Ndoj (45), cittadino albanese residente a Pontelongo, proprietario dell’automobile. Le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco e i rilievi dei carabinieri sono terminati alle 4.00 del mattino. Poche ore prima, nel pomeriggio di domenica, c’era stata la tragedia di Veronella, dove, sempre in un’auto finita in un canale, sono morti tre ragazzi di origine indiana, un fratello e una sorella di 18 e 16 anni, e un loro amico di 19. A bordo dell’auto c’era un altro ragazzo, ventenne, che è rimasto ferito ma è uscito dalla vettura e ha chiesto aiuto a un residente della zona, che ha poi chiamato i soccorsi.

La mattinata ha fatto registrare un altro decesso, quello di Orazio Ingegneri, 49 anni, autotrasportatore di Bergamo, lungo l’autostrada A4 tra Trezzo Sull’Adda (Milano) e Cavenago (Monza e Brianza). Ingegneri è stato travolto da due mezzi pesanti dopo essere sceso dal suo camion per constatare i danni di un incidente, avvenuto pochi istanti prima a causa della nebbia. L’incidente ha mandato tilt la viabilità dell’intera Bergamasca per tutta la mattinata, con code sulle principali arterie, dove si è riversato il traffico deviato dall’A4. E un pullman con una sessantina di cittadini romeni si è ribaltato poco prima delle ore 13.00 sul raccordo che collega la A13 Bologna-Padova alla A4 Venezia-Milano, a Padova. Due passeggeri feriti sono stati trasportati in elicottero all’ospedale, mentre gli altri non hanno riportato lesioni gravi.

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Camorra: clan minorenni in Quartieri Spagnoli Napoli, 3 arresti

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Un vero mini-clan, con tanto di summit e azioni intimidatorie. Tutto formato da minorenni dei Quartieri spagnoli di Napoli. E’ la scoperta di una indagine dela polizia che ha portato a una misura di custodia cautelare del gip partenopeo con il carcere nei confronti di tre ragazzi, ritenuti vicini ai Di Biasi, meglio conosciuti come Faiano, e indagati, a vario titolo, di lesioni personali, porto e detenzione di armi da fuoco, violenza privata, rapina, reati tutti aggravati anche dalle modalita’ mafiose. Il provvedimento nasce dalle indagini sul ferimento a colpi d’arma da fuoco di Vincenzo Masiello il 5 novembre 2022.

L’agguato e’ da ricondurre alla mira espansionistica di un gruppo di giovanissimi ambiziosi che volevano ritagliarsi il loro spazio all’interno delle dinamiche criminali dei Quartieri Spagnoli. La vittima, attualmente detenuta, e’ da considerarsi elemento di spicco della camorra del quartiere. Durante le indagini e’ emerso che il nascente gruppo criminale e’ dedito a reati contro il patrimonio, ha un’ampia disponibilita’ di armi, ha stabilito la sua base operativa in vico Lungo San Matteo che e’ controllato militarmente. Gli indagati costantemente armati di pistola, per evitare attacchi da componenti di altri gruppi antagonisti, hanno in piu’ occasioni perquisito le persone che, in particolare nelle ore notturne, transitavano nella loro zona di influenza.

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Pizzaiolo ucciso: risate e gesti a fine udienza tra gli imputati

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Risate e gesti anche quello delle manette, a fine udienza, tra gli imputati al processo in corso a NAPOLI sull’omicidio di Francesco Pio Maimone, l’aspirante pizzaiolo ucciso nelle prime ore del 20 marzo 2023 sul lungomare di NAPOLI da un proiettile vagante esploso al culmine di una lite scoppiata solo per un pestone su un paio di scarpe griffate a cui la vittima era estranee. Il comportamento di alcuni degli accusati – collegati in video conferenza dalle carceri dove sono detenuti – non è passato inosservato in aula, quando ormai l’udienza, particolarmente importante quella di oggi, si era ormai conclusa. Oggi, infatti, per la prima volta uno dei testimoni, un amico della vittima, che era lì e nelle cui braccia Maimone è spirato, ha indicato colui che ha sparato, puntando il dito verso il riquadro del monitor in cui c’era Francesco Pio Valda.

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Terra dei Fuochi: M5s, fare luce su restituzione beni ai Pellini

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“I fratelli Pellini, condannati definitivamente per traffico illecito di rifiuti, sono responsabili di aver avvelenato la Terra dei Fuochi seppellendo e spargendo nelle campagne di Acerra rifiuti speciali e pericolosi. Era stata disposta la confisca del loro patrimonio per ben 222 milioni, quei soldi dovevano essere destinati alle bonifiche.

Invece, la Cassazione glieli ha restituiti perchè la Corte d’Appello di Napoli si sarebbe attivata oltre i termini previsti. Ministro, per rispetto verso tutti i cittadini e per affermare i valori della Giustizia, chiediamo che si accerti, anche tramite ispezioni, cosa è realmente successo negli uffici giudiziari di Napoli e che si faccia tutto il possibile per recuperare quei soldi alla causa collettiva. Questa non può essere solo una battaglia del Movimento 5 Stelle, deve essere un impegno di tutte le forze politiche”.

Lo ha detto il deputato M5S Sergio Costa, vice presidente della Camera, illustrando un’interrogazione al ministro Nordio. Nella replica, la deputata M5S Carmela Auriemma, prima firmataria dell’atto, ha osservato come “non sia sufficiente la risposta del ministro. 222 milioni di euro sono stati restituiti a dei delinquenti per un vizio procedurale, è doveroso che si faccia la massima chiarezza su quello che è accaduto, lo Stato lo deve a tutti i cittadini cresciuti nella Terra dei Fuochi e alle troppe famiglie che piangono le vittime di quell’inquinamento criminale. Lo Stato non può perdere così davanti agli eco-delinquenti, deve essere forte e inflessibile con questa gente. Bisogna tutelare il lavoro svolto per 15 anni dai magistrati di ben tre procure della Repubblica”.

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