Il Milan si tiene stretto il quarto posto senza troppo faticare contro il Cagliari. I sardi a San Siro si complicano la vita dopo 13′ con un’autorete di Ceppitelli e poi affondano sotto i colpi di Paqueta’ (22′), che dedica il primo gol in rossonero ai giovani calciatori del Flamengo morti nelle fiamme venerdi’, e Piatek, che chiude i conti poco dopo la meta’ del secondo tempo con il quarto centro in altrettante presenze con la sua nuova squadra. Senza gli errori di Suso e Calhanoglu, il risultato sarebbe stato piu’ largo del 3-0 con cui la squadra di Gattuso mantiene un punto di vantaggio su Lazio, Roma e Atalanta, prossimo avversario sabato a Bergamo in uno scontro diretto per la zona Champions sulla carta piu’ complicato di questa partita, con un Cagliari poco battagliero e ancor meno fortunato, perche’ sul 2-0 Joao Pedro colpisce una traversa. I calciatori di Maran in campo si fanno notare soprattutto prima della gara, quando portano dalle strade della Sardegna al prato di San Siro la protesta degli allevatori per il prezzo del latte, indossando una maglietta con scritto ‘Solidarieta’ ai pastori sardi’.
Un messaggio poi ribadito davanti alle telecamere da Alessandro Deiola, uno dei calciatori rossoblu’ nati sull’isola. Le velleita’ dei sardi vanno poco oltre qualche giocata di Barella, che mostra alcuni di lampi di classe e potenza, ma e’ contenuto anche con le maniere dure da Bakayoko. Il Milan e’ invece subito aggressivo, confermando una condizione fisica ideale, e al 13′ va in vantaggio grazie a un rocambolesco autogol di Ceppitelli, che involontariamente di petto manda in rete il pallone respinto da Cragno dopo un mancino di Suso. Nove minuti piu’ tardi il raddoppio al volo di Paqueta’ (preciso cross di Calabria), che si commuove pensando ai ragazzi morti a Rio de Janeiro. “Sono stati giorni particolari per me. Essere al Milan per me e’ un sogno, ma per anni io ho vissuto al Flamengo e quella era casa mia”, ha raccontato il ventunenne, il primo centrocampista brasiliano a segnare in Serie A con il Milan quasi cinque anni dopo Kaka’. Al di la’ delle suggestioni, il suo innesto sta dando dinamismo al gioco della squadra di Gattuso, almeno quanto quello di Piatek che, dopo un’ora a fare la sponda in attacco, si trova fra i piedi un pallone da spingere nella porta vuota, con Cragno uscito al limite dell’area per disinnescare prima Suso e poi Calhanoglu (applaudito comunque all’uscita dal campo). Lo spagnolo, il turco e anche Kessie sprecano altre occasioni per il poker, mentre la difesa del Milan resta imbattuta, con Donnarumma che ricordera’ la 150/a presenza in rossonero per un paio di parate su Joao Pedro.
Matteo Berrettini è costretto ad alzare bandiera bianca agli Internazionali d’Italia. A fermarlo, ancora una volta, è un infortunio; durante il match contro il novergese Casper Ruud, infatti, il tennista romano ha interrotto il match per un problema che non gli ha permesso di continuare la sfida. Grande amarezza per Berrettini che, al momento dell’uscita, si è asciugato gli occhi con lo stadio ad applaudire. Applausi, poi, anche dal suo avversario Ruud mentre Berrettini lasciava lo stadio in lacrime terminando la sua avventura al Masters romano.
Il giorno dopo la grande delusione la città non ha perso la speranza che la squadra possa regalarle il quarto scudetto. Non c’era esaltazione prima di Napoli-Genoa e non c’è rassegnazione oggi. I tifosi concordano sulle capacità di Antonio Conte di risollevare il morale degli azzurri e di condurli alle due vittorie decisive nelle gare che mancano, con il Parma e con il Cagliari. Anche Beppe Bruscolotti, capitano di tante battaglie e artefice della conquista del primo scudetto nel 1987 è convinto che nonostante la delusione per il mancato successo con il Genoa nulla sia perduto e che il Napoli continui a essere favorito nella lotta per la conquista del tricolore.
La mancata vittoria di ieri sera al Maradona che ha consentito all’Inter di ridurre a un solo punto il distacco in classifica è al centro dei commenti degli appassionati di calcio non solo in Italia. L’Europa guarda alla serie A, un torneo che mai come quest’anno è appassionante e che esprimerà tutti i suoi verdetti (scudetto, qualificazioni europee e retrocessioni) solo all’ultima giornata. In Inghilterra The Guardian analizza la situazione e ricorda, dopo aver definito l’allenatore degli azzurri “una macchina da titoli”, che “se il Napoli vincesse la serie A, per Conte sarebbe il sesto titolo con quattro squadre in due nazioni in 13 anni”. “Non copriranno di pittura i tributi a Diego Maradona – osserva il giornale inglese – ma se il Napoli vincerà un quarto scudetto, ci saranno murales di McTominay”.
Quanto a Bruscolotti, il calciatore che nel 1985 cedette spontaneamente la fascia di capitano a Maradona, riconoscendone la fortissima personalità e la capacità di essere una guida per tutti i compagni di squadra, concorda sul fatto che il pareggio con il Genoa abbia rappresentato una delusione. “Tuttavia – dice – sono ottimista. Il Napoli ha tutte le possibilità di vincere il campionato. Difendere un punto è sicuramente alla portata della squadra. Ci vuole tranquillità e consapevolezza delle proprie forze”. “Certo – aggiunge – ieri è stato buttato via un risultato in pratica già acquisito. Ora il Napolideve difendere con i denti il punticino di vantaggio che rimane. Ma vincere le ultime due partite non è particolarmente difficile. Serve solo un ultimo sforzo ma anche tanta attenzione che forse ieri sera è mancata nella squadra. Comunque ormai il più è stato fatto”.
L’allenatore, a detta di tutti, può essere colui il quale saprà motivare la squadra per questo sprint finale. Bruscolotti concorda sulle qualità di Conte, ma pensa anche che possano essere determinanti solo fino a un certo punto. “Bisogna che ora ci sia – osserva – un faccia a faccia e che i giocatori si facciano un bel discorsetto, ognuno dei ragazzi esprima le sue opinioni, il tutto per evitare che ci siano altri svarioni come è accaduto con il Genoa. Comunque credo che la squadra – conclude Bruscolotti – sia consapevole che ci siano tutti i presupposti per difendere il vantaggio e vincere questo meraviglioso campionato”.
Buona anche la seconda per Jannik Sinner agli Internazionali di Roma. Il n.1 del mondo, al rientro dopo la sospensione per la vicenda Clostebol, ha battuto l’olandese Jesper de Jong 6-4 6-2 e si è qualificato per gli ottavi di finale dello Slam romano dove affronterà l’argentino Francisco Cerundolo.
“Credo che ogni gara mi serva ed è un buon segno per me. Non sono lì dove spero di essere, ma c’è ancora margine di crescita. Sono contento di fare un’altra partita qui, Roma è speciale”. Lo ha detto Jannik Sinner dopo aver strappato il pass per gli ottavi degli Internazionali. “Vediamo ora cosa succede e proviamo ad alzare il livello”, ha aggiunto, in vista degli ottavi di domani contro l’argentino Cerundolo: “Sara’ un match tosto, lui mi ha gia’ battuto, ma ho bisogno di incontri come questo per capire a che livello sono”. “Sicuramente – ha concluso – questa è stata una partita diversa da quella del serale, ma sono partito bene, poi ho avuto un calo che ci sta, ma sono contento del primo set. Purtroppo dopo si è fatto male e mi dispiace, è un bravissimo ragazzo”.