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Transnistria estende stato emergenza per blocco gas dalla Russia

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Le autorità della Transnistria, la autoproclamata repubblica filorussa sul territorio della Moldavia, hanno deciso di estendere almeno fino all’8 febbraio lo stato d’emergenza proclamato il mese scorso per cercare di far fronte a una drammatica crisi energetica dovuta alla sospensione delle forniture di gas russo a causa del blocco del gasdotto che passa attraverso l’Ucraina. Contemporaneamente, scrive l’agenzia russa Tass, il Consiglio supremo (Parlamento) della repubblica ha lanciato un appello alla comunità internazionale, “inclusi i partecipanti diretti ai meccanismi delle forniture di gas”, perché mettano in atto “sforzi pratici per ripristinare rapidamente le forniture di gas alla Transnistria al fine di evitare una catastrofe umanitaria”.

La Transnistria, che dipende dalle forniture russe, non riceve più gas da quando, il primo gennaio, l’Ucraina ha deciso di non rinnovare un contratto con Mosca che fino ad ora aveva permesso il transito del gas russo attraverso il gasdotto che attraversa il territorio ucraino. Nella repubblica di fatto indipendente dal 1992 è stata sospesa la fornitura di riscaldamente e acqua calda ai complessi residenziali e le scuole non hanno riaperto dopo le vacanze di Natale.

Lo stato d’emergenza impone tra l’altro il divieto di esportazione di risorse energetiche, regole speciali per il loro acquisto e per la conservazione e restrizioni sul trasferimento di fondi finanziari. La centrale elettrica di Stato moldava, situata in Transnistria, che finora aveva fornito elettricità anche alla Moldavia, è stata riconvertita dal gas al carbone. Ma le autorità di Tiraspol affermano che con l’attuale livello di consumi anche le riserve di carbone saranno esaurite entro 40 giorni, e quelle di gas entro la fine di gennaio.

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Zoran Milanovic rieletto presidente della Croazia con un largo margine

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Zoran Milanovic, presidente uscente della Croazia, è stato rieletto per un secondo mandato di cinque anni, ottenendo oltre il 74% dei voti al ballottaggio contro il candidato conservatore Dragan Primorac, fermo al 26%. I risultati ufficiali, resi noti dopo lo spoglio di oltre il 99% delle schede, rappresentano un chiaro segnale di fiducia da parte degli elettori croati.

Un presidente critico verso UE e NATO

Milanovic, noto per le sue posizioni critiche verso l’Unione Europea e la NATO, è stato sostenuto dall’opposizione. Durante il suo primo mandato si è distinto per il suo scetticismo verso il sostegno militare occidentale all’Ucraina nel conflitto con la Russia e per la sua opposizione al primo ministro conservatore Andrej Plenkovic. Nel suo discorso dopo la vittoria, Milanovic ha sottolineato che il risultato non è solo un segno di fiducia nei suoi confronti, ma un messaggio chiaro rivolto al governo: “Questo è ciò che i cittadini volevano dire. Questo non è solo un sostegno per me.”

Un confronto politico sempre più acceso

La rielezione di Milanovic prepara il terreno per un nuovo ciclo di confronto politico con Plenkovic, con cui ha spesso avuto scontri durante il primo mandato. Milanovic, 58 anni, è considerato il politico più popolare in Croazia, e il suo stile comunicativo diretto e polemico lo ha portato a essere paragonato al presidente statunitense Donald Trump.

Un Paese in difficoltà

Le elezioni si sono svolte in un contesto complesso per la Croazia, che conta 3,8 milioni di abitanti e affronta problemi economici come inflazione elevata, scandali di corruzione e carenza di manodopera. Nonostante queste difficoltà, Milanovic è riuscito a conquistare un ampio consenso sia al primo turno, lo scorso 29 dicembre, che al ballottaggio.

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Incendi Los Angeles, le vittime salgono a 24

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Le vittime degli incendi a Los Angeles sono salite a 24. Lo ha annunciato l’ufficio del coroner della contea, secondo quanto riportato dal New York Times.

Secondo la lista pubblicata dal medico legale della contea di Los Angeles, che non fornisce nessun dettaglio delle generalità, otto vittime sono state trovate nella zona dell’incendio a Palisades, 16 in quella dell’Eaton.

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Seul, 300 soldati Pyongyang uccisi in Ucraina, 2700 feriti

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Sono 300 i soldati nordcoreani uccisi in Ucraina e circa 2.700 quelli feriti: sono le stime diffuse dall’intelligence di Seul (Nis) in un’audizione parlamentare, in merito agli ultimi sviluppi sulla cooperazione tra Mosca e Pyongyang. I militari catturati dalle forze di Kiev non hanno manifestato l’intenzione di disertare in Corea del Sud, ha riferito la Yonhap, aggiungendo che la Russia ha sollecitato i soldati nordcoreani a togliersi la vita piuttosto che essere catturati vivi.

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