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Cronache

Totti e Ilary a cena smentiscono crisi “fake news”

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“Sono stanco di smentire queste fake news”: parola di Francesco Totti che in serata con un video pubblicato in una storia di Instagram smentisce le voci di una imminente separazione dalla moglie, Ilary Blasi che, a sua volta, sempre via social, posta le immagini della famiglia Totti al completo a cena in un ristorante del centro di Roma (‘Rinaldi al Quirinale’), spesso frequentato dalla coppia. Nel video Totti chiede “di fare attenzione perche’ di mezzo ci sono i bambini e vanno rispettati”, riferendosi ai figli, Cristian e Chanel ormai adolescenti e la piccola Isabel. La presunta crisi di coppia tra Ilary Blasi e Francesco Totti ha subito monopolizzato le prime pagine dei siti, e non solo, che oggi davano al capolinea la relazione tra i due dopo 20 anni, 17 dei quali di matrimonio, e tre figli, con tanto di notizie e foto anche di una presunta nuova fiamma dell’ex capitano giallorosso scatenando una miriade di reazioni via social dei fans. Sono passate le otto di sera quando Totti pubblica il suo video messaggio nelle storie del suo profilo ufficiale Instagram: “Nelle ultime ore ho letto sui media molte cose che riguardano me e la mia famiglia non e’ la prima volta che mi succede di sentire queste fake news – dice l’ex capitano giallorosso – Mi rivolgo a voi che scrivete, vi chiedo di fare attenzione perche’ di mezzo ci sono i bambini e vanno rispettati e sinceramente mi sono stancato di dover smentire”.

Qualche minuto dopo e’ Ilary Blasi a pubblicare un’altra storia sul suo profilo Instagram: un video della famiglia Totti al completo a cena al ristorante e lei che scherza con il ristoratore. Gia’ nel pomeriggio la signora Totti, sempre in una storia su Instagram aveva postato un video con tanto di linguaccia, chiaramente in segno di sberleffo verso le voci di crisi che aleggiano su una delle coppie piu’ amate dai rispettivi fans. E il dopo cena e’ scoppiettante, con i due che non si sottraggono alle richieste dei fotografi che nel frattempo sono giunti all’esterno del locale. Totti non ha lesinato battute, secondo il suo stile. Uscendo dal locale con in braccio la figlia Isabel, Totti si e’ fatto largo in una selva di fotografi che lo hanno bersagliato di flash (“gia’ non ci vedo, se poi fate cosi’…”), mentre Ilary si era defilata in compagnia dell’altra figlia Chanel. A una signora che gli ha detto “vieni a mangiare anche nel mio ristorante” l’icona romanista ha risposto con uno scherzoso “vengo se non paghiamo”, poi continuando a non negarsi ai fotografi ha cosi’ risposto, ridendo, al coro degli stessi fotografi che chiedevano un bacio con Ilary: “sono venti anni che ci baciamo”. E poi sorridendo insieme alla moglie: “e poi lei dice che adesso le piacciono le donne”. “Attenti, che non ho l’assicurazione”, e’ stata l’ennesima battuta rivolta a un paio di fotografi che si erano quasi sdraiati sul cofano della sua auto e poi, sempre con il finestrino abbassato e quasi implorando: “dai, fatemi andare che dobbiamo partire per la settimana bianca”. Insomma, se e’ crisi coniugale da quanto si e’ visto in questo dopocena non si direbbe.

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Cronache

Falso terapista accusato di stupro, vittima minorenne

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Accoglieva le sue pazienti all’interno di un finto studio allestito in una palestra di Fondi e, una volta solo con loro nelle stanze della struttura, le molestava nel corso di presunti trattamenti di fisioterapia, crioterapia e pressoterapia, facendo leva sulle loro fragilità psicologiche e fisiche affinché non raccontassero nulla. Dolori e piccoli problemi fisici che spingevano ciascuna delle vittime, tra cui anche una minorenne, a recarsi da lui per sottoporsi alle sedute, completamente all’oscuro del fatto che l’uomo non possedesse alcun titolo di studio professionale, né tanto meno la prevista abilitazione, e che non fosse neanche iscritto all’albo. È finito agli arresti domiciliari il finto fisioterapista trentenne di Fondi, per il quale è scattato anche il braccialetto elettronico, accusato di aver commesso atti di violenza sessuale su diverse donne, tra cui una ragazza di neanche 18 anni, e di aver esercitato abusivamente la professione.

Un’ordinanza, quella emessa dal giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina ed eseguita nella giornata di oggi dagli agenti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, arrivata al termine di un’indagine di polizia giudiziaria svolta su delega della Procura di Latina. Durata all’incirca un anno, quest’ultima ha permesso di svelare, attraverso le indagini condotte anche con accertamenti tecnici, acquisizioni di dichiarazioni ed esami documentali, i numerosi atti di violenza da parte dell’uomo nei confronti delle pazienti del finto studio da lui gestito. Tutto accadeva all’interno di un'”Associazione sportiva dilettantistica” adibita a palestra nella città di Fondi, nel sud della provincia di Latina: quella che il trentenne spacciava per il suo studio, sequestrata in queste ore dalle fiamme gialle quale soggetto giuridico formale nella cui veste è stata esercitata l’attività professionale, in assenza dei prescritti titoli di studio, della prevista abilitazione e della necessaria iscrizione all’albo, nonché dei locali, attrezzature e impianti utilizzati. Un’altra storia di abusi a Lodi.

Vittima una ragazza siriana di 17 anni arrivata in Italia per sfuggire alla guerra e al sisma del 2023: finita nelle mani dei trafficanti è stata sottoposta a violenze e maltrattamenti e poi abbandonata. La Polizia, coordinata dalla Procura di Lodi e dalla Procura presso la Direzione distrettuale antimafia di Bologna, ha arrestato i due aguzzini.

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Aggressione omofoba a Federico Fashion style, ‘botte e insulti’

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Preso a schiaffi e pugni sul treno e insultato da un passeggero solo perchè gay. Un’aggressione omofoba che ha visto sul treno Milano-Napoli vittima Federico Lauri, conosciuto come Federico Fashion Style, parrucchiere e volto tv. Lo racconta lui stesso sui social e un’intervista al Corriere della Sera on line. “Preso a schiaffi e pugni in faccia su un treno Italo davanti agli occhi di tutti — scrive Federico, che è anche un volto di Real Time —Essere insultato, denigrato e aggredito per l’orientamento sessuale è vergognoso. Vi prego smettetela di chiamare la gente fr… L’omosessualità non è una malattia». L’aggressione è avvenuta sul Milano Napoli all’altezza di Anagni. Il treno si ferma per un guasto, Lauri chiede informazioni e un passeggero prima lo insulta con frasi omofobe e poi lo picchia. Lauri finisce all’ospedale a Colleferro cn un trauma cranico e una prognosi di 15 giorni. Ora promette che denuncerà tutto. “Questa bestia mi ha dato un cazzotto, ma se avesse avuto un coltello mi avrebbe accoltellato -dice al Corriere- Il rischio è uscire di casa e non rientrare più. L’omofobia è la malattia, non l’omosessualità. Loro si devono curare”.

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Lo stupro di Palermo, la difesa vuole la vittima in aula

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Dentro l’aula è scontra tra accusa e difesa. Fuori dal tribunale di Palermo i familiari dei detenuti che arrivano con il pullman della polizia penitenziaria sono in attesa di salutare ‘i loro ragazzi’ mentre non lontano una decina di associazioni hanno dato vita ad un sit in per chiedere di essere ammesse come parti civili. Sono in aula cinque dei sei giovani indagati per lo stupro di gruppo a una 19enne avvenuto lo scorso 7 luglio a Palermo in un cantiere abbandonato del Foro Italico. Uno solo segue l’udienza in videoconferenza, collegato da una sala del carcere dove è recluso. Assente la vittima dello stupro, ospite in una comunità protetta, fuori dalla Sicilia. L’unico minorenne del branco è in un istituto minorile, dopo essere stato già condannato a 8 anni e 8 mesi in abbreviato. L’udienza preliminare davanti al gup Cristina Lo Bue per i sei maggiorenni – Elio Arnao, Cristian Barone, Gabriele Di Trapani, Angelo Flores, Samuele La Grassa e Christian Maronia – si apre in un clima di scontro aperto tra le parti. I legali degli indagati hanno già preannunciato le contromosse per ribaltare le accuse nei confronti dei loro assistiti.

La linea difensiva è chiara ed è legata alla richiesta di ascoltare nuovamente la vittima alla luce delle “nuove prove” che gli avvocati avrebbero raccolto. Alla prossima udienza chiederanno l’abbreviato condizionato a una nuova audizione della vittima, già ascoltata dal gip di Palermo Clelia Maltese due mesi fa nel corso dell’incidente probatorio. Il materiale raccolto dalla difesa già in un’udienza stralcio a marzo non era stato ammesso fra le carte del procedimento, ma i legali insistono. Secondo gli avvocati le nuove prove dimostrerebbero in sostanza che la giovane era consenziente. Una linea difensiva che non sorprende l’avvocato Carla Garofalo, legale della ragazza. “Questa è letteratura – spiega -, lo fanno in tutti i processi per stupro. Lo farei anche io, ma è improbabile perché mai difenderò un indagato per stupro. In ogni caso questa tesi è insostenibile, perché ci sono i filmati che parlano (i video girati con i cellulari dagli stessi indagati ndr)”.

La legale parla di “un ambiente tossico” attorno alla sua assistita “che a Pasquetta è stata pesantemente minacciata e aggredita” e denuncia “una campagna denigratoria nei confronti della ragazza durata tutta l’estate”. “Io, purtroppo – aggiunge -, sono entrata nel processo solo a gennaio per cui non ho potuto gestire e seguire la parte precedente”. L’avvocato Garofalo sottolinea anche lo stato di profonda prostrazione vissuto dalla giovane: “ha alti e bassi, momenti di angoscia e di speranza. Per fortuna abbiamo un buon rapporto. Sta raccogliendo i cocci di tutto lo sfacelo attorno a lei, con aggressioni continue. E a volte si chiede chi glielo ha fatto fare”. Attorno alla ragazza vittima dello stupro si sono strette una decina di associazioni che oltre a manifestare davanti al tribunale hanno chiesto di costituirsi parte civile, così come ha fatto il Comune di Palermo. Il Gup ha rinviato ogni decisione alla prossima udienza, fissata per il 29 aprile. Se il giudice non ammetterà l’abbreviato condizionato i legali degli imputati dovranno scegliere tra l’abbreviato “secco” o l’ordinario.

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