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Tornano in piazza i no vax. Domani manifestazione a Roma

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Il popolo dei no vax torna a Roma. Dopo settimane di assenza la galassia di sigle che si oppone all’obbligo di vaccinazione e all’uso del Green pass si e’ data appuntamento a piazza San Giovanni. Non sara’ “una marcia”, come qualcuno aveva annunciato alcuni giorni fa, ma una manifestazione senza corteo alla quale dovrebbero prendere parte circa cinquemila persone. Numeri che si annunciano sostanzialmente limitati nella partecipazione ma la Questura ha comunque disposto una serie di iniziative per rafforzare i controlli. Su tutto il territorio cittadino e ai caselli, gia’ dalle prime ore del mattino, sono previste verifiche per scongiurare azioni violente come avvenuto il 9 ottobre scorso quando fu assaltata, per mano soprattutto di militati di Forza Nuova, la sede della Cgil. Proprio per questa vicenda oggi sono state applicate altre cinque misure cautelari nell’ambito del procedimento che coinvolge anche Roberto Fiore e Giuliano Castellino. Come di consueto il popolo del “no” ha utilizzato i social network e in particolare i canali Telegram per darsi appuntamento in piazza. Nelle chat i toni sono minacciosi. “Facciamo come in Kazakistam, basta!”, la scritta che compare sotto la locandina in cui sono annunciate le manifestazioni. Quella di Roma, infatti, non sara’ l’unica in programma ma in tutta Italia avranno luogo sit-in di protesta. A Milano l’appuntamento e’ in piazza XXV Aprile. All’iniziativa, organizzata dal senatore di Italexit, Gianluigi Paragone, e’ attesa anche la partecipazione del virologo francese e premio Nobel per la medicina nel 2008, Luc Montagnier. Altre manifestazioni sono previste a Torino, Venezia, Napoli e Palermo. Il rischio di infiltrazione di violenti nelle manifestazioni e’ citato anche nell’ordinanza del gip di Roma a carico dei cinque nuovi indagati per l’assalto alla Cgil. Tra loro anche il capo catanese di Forza Nuova. Giuseppe Bonanno Conti e’ finito ai domiciliari perche’ accusato, assieme ad altri, di avere avuto un ruolo attivo nel blitz partito nel corso di una manifestazione contro l’obbligo del Pass. Ai domiciliari anche il genovese Andrea Savaia legato ai movimenti contro il certificato verde mentre la Digos ha notificato l’obbligo di dimora nel comune di residenza al bolognese e della presentazione dinanzi alla Polizia Giudiziaria nei confronti di due romani. “L’intensita’ offensiva delle condotte contestate e l’imminente svolgimento di una altra manifestazione, prevista per il 15 gennaio, indetta dal movimento no vax – scrive il giudice – consolidano e rendono quanto mai attuale le esigenze cautelari”. Per il giudice “e’ necessario intervenire con i presidi che impediscano adesso e nel prossimo futuro che costoro possono strumentalizzare libere e pacifiche manifestazioni di pensiero, insinuandosi pericolosamente nei cortei per alimentare gli animi dei facinorosi e fomentare azioni di violenza”. Alcuni giorni fa i pm di piazzale Clodio, per questa vicenda, hanno gia’ chiesto ed ottenuto il giudizio immediato per 13 persone, tra cui i due leader storici di Fn. Il processo e’ fissato per il prossimo 2 marzo. Le accuse nei confronti degli imputati, a seconda delle posizioni, sono di istigazione a delinquere, devastazione e resistenza a pubblico ufficiale. Oggi, infine, si e’ svolta, sempre a Roma in piazza Bocca della Verita’, una manifestazione di appartenenti alle forze dell’ordine e forze armate che protestano contro la misura della sospensione dal servizio di chi non si sottopone a vaccinazione. L’iniziativa, a cui hanno preso parte circa 150 persone, e’ stata organizzata dal comitato “Gli angeli della Salvezza”. Uno dei promotori e’ stato anche multato di 400 euro perche’ trovato senza Pass in un albergo della Capitale, nel corso di controlli disposti dalla polizia.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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Tony Colombo e Tina Rispoli restano in carcere, confermate in Cassazione le accuse di camorra

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La Corte di Cassazione ha recentemente respinto le richieste di scarcerazione per il cantante neomelodico Tony Colombo e sua moglie Tina Rispoli, implicati in un’inchiesta del pool antimafia. La coppia è accusata di avere legami con il clan Di Lauro, operante nella zona di Scampia-Secondigliano.

Le indagini, condotte dai pm Maurizio De Marco e Lucio Giugliano, puntano a dimostrare come Colombo e Rispoli, nonostante non appartengano direttamente a una famiglia mafiosa, siano profondamente inseriti nelle dinamiche criminali del clan. I giudici della quinta sezione della Suprema Corte hanno sottolineato la “totale condivisione di intenti” tra i coniugi e la loro “estrema pericolosità”, evidenziata dal loro “perdurante e costante inserimento nei contesti illeciti”.

L’accusa si concentra anche sulla gestione di un capannone industriale associato a Vincenzo Di Lauro, con arresti confermati anche per lui dalla Cassazione, e sulla condivisione di un marchio commerciale legato alla moda e all’abbigliamento. Le prove raccolte includono intercettazioni telefoniche e ricostruzioni finanziarie effettuate dalle forze dell’ordine.

Il deputato Francesco Emilio Borrelli di Alleanza Verdi Sinistra ha commentato il caso, sottolineando come lui e il suo partito abbiano per anni lottato contro il sistema di Colombo e Rispoli, denunciando i loro legami con la camorra che, a suo dire, molti hanno preferito ignorare.

Questa vicenda mette ancora una volta in luce le intricate connessioni tra il mondo dello spettacolo e le organizzazioni criminali in alcune aree di Napoli, rivelando come figure pubbliche possano a volte essere coinvolte in attività illecite che sfruttano la loro visibilità per operazioni economiche dubbie. La decisione della Corte di Cassazione rappresenta un passo significativo nel tentativo delle autorità di combattere il crimine organizzato, dimostrando che nessuno è al di sopra della legge, anche quando si tratta di figure note al grande pubblico.

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