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Torna Mertens e il Napoli gioca bene e batte il Benevento

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Il derby del sud tra Napoli e Benevento se lo aggiudicano i partenopei per 2-0.
Agli azzurri – ora con 43 punti in classifica – non resta che puntare sul campionato e ambire ad un posto in Champions per raddrizzare una stagione fino ad oggi poco soddisfacente.  Recuperati Ospina, Demme e Hysay (siedono in panchina) titolare in attacco Dries Mertens dal primo minuto.
Osimhen, premiato come miglior attaccante nigeriano, non ci sarà. Rino Gattuso schiera il classico 4-2-3-1 con  Meret in porta, terzini Di Lorenzo e Ghoulam (confermato dopo la convincente prestazione con il Granada), Koulibaly e Rrhamani in difesa;  Fabian e Bakayoko a centrocampo, Politano, Zielinski, Insigne alle spalle di Mertens.


Il mister giallorosso Pippo Inzaghi siede in tribuna per via della squalifica. Approccio positivo del Napoli che si presenta davanti a Montipò varie volte già nei primi 10 minuti, copre bene la difesa del Benevento che prova a sorprendere con qualche iniziativa in contropiede. Ci provano gli azzurri prima con Zieliński (6′) poi con Fabian (15′) ma senza fortuna. Ghoulam al 18′ impegna Montipò con un cross insidioso su calcio di punizione. Continua il forcing del Napoli: Mertens prova a sorprendere il portiere avversario dalla distanza (versante destro) ma la palla finisce di poco alta oltre la traversa. Si gioca solo nella metà campo del Benevento, e arriva il gol per il Napoli al 33′ con Dries Mertens che è lesto a centro area a deviare in rete una palla calciata da Ghoulam.


Al 36′ sarebbe già 2-0 ma viene annullato il gol al Napoli di Zielinski (splendida la sua conclusione dal limite) per posizione di fuorigioco di Insigne. Al 37′ prima azione pericolosa del Benevento con Depaoli: Meret respinge in corner. Finisce 1-0 il parziale: vantaggio meritato per il Napoli che di fatto ha condotto la gara per tutti e 45 i minuti.

Il secondo tempo appare da subito più equilibrato e con vari capovolgimenti di fronte. Cambio all’intervallo per la Strega: esce l’acciaccato Schiattarella, entra Insigne. In campo dunque Lorenzo e Roberto Insigne, avversari sul terreno di gioco e fratelli nella vita. Gli azzurri provano a chiuderla e riescono fare il bis al 65′: il capitano crossa al centro, la palla carambola tra Di Lorenzo e Politano, quest’ultimo deposita in rete da pochi passi: 2-0 per il Napoli. Al 74′ Koulibaly fallisce sugli sviluppi di un calcio d’angolo una occasione facile facile.


Ingenuità grossa di Koulibaly che, già ammonito, atterra un giocatore del Benevento. Secondo giallo per lui che viene espulso. Ci sarà da soffrire fino a fine gara.  l Napoli deve difendere il risultato a tutti i costi, rallentare il ritmo, provare a fare possesso palla. Nel frattempo effettua tre sostituzioni: fuori Zielinski  Mertens e Politano, dentro Maksimovic, Elmas e Hysaj. L’arbitro concede 4 minuti di recupero. Ma stavolta il Napoli non subisce goal e porta a casa i tre punti. E ritorna in zona Europa.

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Esteri

Mosca, 2 morti per attacco ucraino con droni a Belgorod

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E’ di due morti il bilancio di un attacco ucraino con droni nella regione russa di Belgorod. Lo annuncia il governatore Vyacheslav Gladkov. – “In seguito al rilascio di due ordigni esplosivi, un edificio residenziale privato ha preso fuoco – ha scritto su Telegram il governatore Vyacheslav Gladkov -. Due civili sono morti, una donna che si stava riprendendo da una frattura al femore e un uomo che si prendeva cura di lei”.

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Cronache

Maxi incidente fra autotreni sulla A1, traffico bloccato, code fino a 18 km

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Uno scontro fra autotreni ha diviso l’Italia a metà per ore, con file di auto fino a venti chilometri. L’incidente sulla A1 Milano-Napoli, nel tratto compreso tra San Vittore e Caianello verso Napoli, all’altezza del km 691: quattro i mezzi pesanti coinvolti. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i soccorsi sanitari e meccanici, le pattuglie della Polizia Stradale ed il personale della Direzione 6° Tronco di Cassino di Autostrade per l’Italia. Agli utenti in viaggio verso Napoli, è stato consigliato di uscire a Cassino e rientrare a Caianello dopo aver percorso la viabilità ordinaria: adesso l’incidente è stato risolto ma per chi sta tornando verso Napoli ci sono ancora più di 10 km di coda.

 

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Economia

Allarme Upb sul Superbonus, Parlamento studia deroghe

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La “generosità” dell’agevolazione, le ripetute proroghe, un sistema di controlli che ha favorito la “diffusione di comportamenti opportunistici e fraudolenti”, la concessione di deroghe. Nasce anche da qui il ‘vulnus’ con cui il Superbonus si è trasformato in una zavorra per i conti pubblici, lasciando “una pesante eredità sul futuro”. L’Ufficio parlamentare di Bilancio lancia l’allarme e invita a far tesoro di questa esperienza per ridisegnare le future agevolazioni. Il Parlamento intanto prepara nuove modifiche all’ultima stretta impressa dal governo, comprese nuove deroghe per altre aree colpite dal terremoto o il coinvolgimento dei Comuni nei controlli. E sul Superbonus si accende un faro anche oltreoceano, con il Fondo Monetario Internazionale che sprona l’Italia a ridurre il debito. La crescita, stimata allo 0,7% nel 2024 e 2025, è destinata a ridursi al lumicino nel 2026 (rivista al ribasso allo 0,2%) con il Superbonus e il Pnrr in via di esaurimento, avverte il Fondo.

Ma intervenire si può, ed è dal debito che bisogna partire: per ridurlo, bisogna partire dagli sgravi fiscali, “molti dei quali inefficienti” come il superbonus, suggerisce il Fmi, ed eliminare quelle “scappatoie” dal fisco e “numerosi programmi di sostegno anti-inflazione”. Il Superbonus, insieme al bonus facciate e, in misura minore, gli incentivi alle imprese Transizione 4.0 “hanno inciso marcatamente sui conti pubblici degli ultimi anni”, evidenzia l’Autorità dei conti pubblici in una memoria alla commissione Finanze del Senato che sta esaminando l’ultimo decreto sull’agevolazione. Superbonus e bonus facciate, in particolare, hanno avuto un impatto “rilevante e crescente” nel tempo: l’asticella del periodo 2020-23, secondo gli ultimi dati, è salita a circa 170 miliardi. Con un gap tra i risultati e le attese “macroscopica” nel caso del Superbonus, e che “non ha precedenti”, osserva l’Upb, che indica vari elementi che hanno contribuito a far lievitare la spesa: la generosità dello sconto e le modalità di fruizione, l’ampliamento degli obiettivi, proroghe e deroghe.

A farne le spese è il debito. Quanto rilevato in termini di competenza economica nel quadriennio 2020-23 inciderà soprattutto sul 2024-26, evidenzia l’Upb, che quantifica questa “pesante eredità”: un impatto in media annua pari allo 0,5% del Pil nel triennio 2021-23, che salirà a circa l’1,8% in quello successivo. Un’esperienza, quella del Superbonus, da cui “occorre trarre insegnamento per il disegno di future agevolazioni”, osserva l’Upb, che indica la rotta: selettività e stop agli automatismi. In prospettiva, dunque, la soluzione suggerita è “un trasferimento monetario” (un contributo diretto alla spesa), modulato in base alle condizioni economiche delle famiglie e alla classe energetica dell’edificio, sottoposto ad autorizzazioni preventive e soggetto a un limite di spesa, o con prestiti agevolati. E in vista delle prossime misure di sostegno per le case green, a mettere in guardia è anche la Banca d’Italia: le “criticità” emerse con il Superbonus sembrano “sconsigliare la riproposizione in futuro della cedibilità dei crediti”, se non in “forma limitata” e “circoscritta ad alcune categorie”.

Dopo l’ultima stretta sul Superbonus intanto, si studiano nuove deroghe. A proporle, per altre aree colpite dal sisma diverse da quelle per cui già si è fatta eccezione (a partire dall’Emilia Romagna) o dalle alluvioni e per il Terzo settore, sono sia la maggioranza che l’opposizione con diversi emendamenti al decreto Superbonus. Il termine per presentare le proposte di modifica è mercoledì 24 aprile, ma sul tavolo del relatore, Giorgio Salvitti, gli emendamenti cominciano ad arrivare. Si studia anche la possibilità di coinvolgere, su base volontaria, i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus, garantendo loro un ritorno economico pari al 30% dell’eventuale recupero. Nulla sarebbe invece ancora arrivato sulla possibilità di allungare da 4 a 10 anni i tempi di utilizzo dei crediti del Superbonus. Ipotesi su cui però si è già detto favorevole il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. E che, secondo i calcoli dell’Upb, consentirebbe al debito di restare abbondantemente sotto quota 140%.

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