Collegati con noi

Politica

Terzo polo al redde rationem, Renzi pronto allo strappo con Calenda

Pubblicato

del

Le ultime scene sono quelle di una sorta di battaglia finale, di una ricerca del redde rationem nel terzo polo. “Se Calenda pensa che io sia un mostro, amici come prima”, taglia corto Matteo Renzi. Un messaggio neanche troppo cifrato: lo scioglimento dei gruppi parlamentari è dietro l’angolo. Il segretario di Azione Carlo Calenda replica: “Renzi si propone di rompere i gruppi, noi ne prendiamo atto, non so che altro dire”. L’ultimo atto del divorzio tra Azione e Italia Viva potrebbe essere scritto nelle assemblee dei gruppi parlamentari, prima al Senato e poi alla Camera. E anche sulle convocazioni delle riunioni va in scena l’ennesimo scontro. La capogruppo Raffaella Paita fissa quella di Palazzo Madama per sabato, ma Calenda fa sapere che alcuni senatori del partito sono già impegnati in Emilia Romagna: “se la faranno tra di loro e ci manderanno un comunicato”. Paita allora sposta l’assemblea a lunedì sera, ma attacca: “trovo cinico che si citi la questione alluvione come motivazione per rinviare la riunione”.

Nelle parole della senatrice di Italia Viva si legge ancora il risentimento per l’ultima offensiva di Calenda, che in tv ha richiamato la questione degli introiti di Matteo Renzi dall’Arabia Saudita, chiudendo a qualsiasi alleanza con Iv per le Europee. Il presidente di Italia Viva torna sul tema e alza i toni. “Non è una questione morale – dice Renzi – ma umorale. C’è un Calenda uno e un Calenda due. Che lui usi gli stessi argomenti dei grillini un po’ mi dispiace”. La disputa, acuita dal passaggio della deputata Naike Gruppioni da Azione a Italia Viva, sembra giunta a un punto di non ritorno. E la rottura dei gruppi unitari è l’ipotesi che ormai nessuno esclude. Scioglimento che, al momento, penalizzerebbe Azione soprattutto al Senato, dove non ha i numeri per formare un gruppo autonomo. Nei corridoi di Palazzo Madama si vocifera di una possibile ricerca del sesto componente utile a superare la soglia.

Ma i diretti interessati dai rumors, da Beatrice Lorenzin a Cateno De Luca, smentiscono qualsiasi contatto con i senatori di Az. Ricerca smentita anche da fonti del partito. C’è, però, chi non esclude che qualche rinforzo potrebbe arrivare col tempo. Insomma, il rischio di finire nel gruppo Misto, con i relativi danni economici conseguenti, esiste e non è sottovalutato. Intanto, la linea di Azione rimane quella della cautela: non rispondere agli attacchi di Italia Viva e aspettare la discussione nei gruppi parlamentari della prossima settimana. Da una parte e dall’altra, infatti, resta un piccolo gruppo di “pontieri”, o “romantici”, che spera ancora nel lieto fine. La rottura dei gruppi, del resto, significherebbe precludere ogni iniziativa di lista comune alle Europee, dove ci sarà da superare lo sbarramento del 4%. E qualcuno, in Transatlantico, fa notare una possibile strategia alternativa di Renzi: non rompere ma logorare, costringendo alla fine Calenda ad accettare la lista unica al prossimo grande appuntamento elettorale. O peggio, tentare un cambio alla guida del gruppo unitario a Montecitorio, con l’intento di mettere il leader di Azione in minoranza e ottenerne il controllo. Di sicuro, saranno giorni di tempesta. E le acque sono più che mai mosse anche all’interno dei rispettivi partiti, con malumori e linee divergenti. In attesa delle riunioni, lunedì al Senato e martedì alla Camera. Dove non è ancora confermata la presenza dei leader.

Advertisement

Politica

Il Papa, Cop28 Dubai porti decisa transizione energetica

Pubblicato

del

“Non possiamo rinunciare a sognare che la Cop28 porti a una decisa accelerazione della transizione energetica, con impegni efficaci che possano essere monitorati in modo permanente. Questa Conferenza può essere un punto di svolta, comprovando che tutto quanto si è fatto dal 1992 era serio e opportuno, altrimenti sarà una grande delusione e metterà a rischio quanto di buono si è potuto fin qui raggiungere”. Lo afferma papa Francesco nella sua esortazione apostolica “Laudate Deum”, nei capitoli dedicati alle “Conferenze sul clima: progressi e fallimenti” e a “Cosa ci si aspetta dalla Cop28 di Dubai?”.

“I negoziati internazionali non possono avanzare in maniera significativa a causa delle posizioni dei Paesi che privilegiano i propri interessi nazionali rispetto al bene comune globale”, lamenta il Pontefice. E ricordando che “gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno la prossima Conferenza delle Parti (Cop28)”, sottolinea che “dire che non bisogna aspettarsi nulla sarebbe autolesionistico, perché significherebbe esporre tutta l’umanità, specialmente i più poveri, ai peggiori impatti del cambiamento climatico”.

“Nonostante i numerosi negoziati e accordi, le emissioni globali hanno continuato a crescere – osserva ancora Francesco -. È vero che si può sostenere che senza questi accordi sarebbero cresciute ancora di più. Ma su altre questioni ambientali, dove c’è stata la volontà, sono stati raggiunti risultati molto significativi, come nel caso della protezione dello strato di ozono. Invece la necessaria transizione verso energie pulite, come quella eolica, quella solare, abbandonando i combustibili fossili, non sta procedendo abbastanza velocemente”.

Secondo il Papa, “se c’è un sincero interesse a far sì che la Cop28 diventi storica, che ci onori e ci nobiliti come esseri umani, allora possiamo solo aspettarci delle forme vincolanti di transizione energetica che abbiano tre caratteristiche: che siano efficienti, che siano vincolanti e facilmente monitorabili. Questo al fine di avviare un nuovo processo che sia drastico, intenso e possa contare sull’impegno di tutti”. “Ciò non è accaduto nel cammino percorso finora – aggiunge -, ma solo con un tale processo si potrebbe ripristinare la credibilità della politica internazionale, perché solo in questo modo concreto sarà possibile ridurre notevolmente l’anidride carbonica ed evitare in tempo i mali peggiori”. In ogni caso, ribadisce il Pontefice, “le soluzioni più efficaci non verranno solo da sforzi individuali, ma soprattutto dalle grandi decisioni della politica nazionale e internazionale”.

Continua a leggere

Politica

Berlusconi: Sala, su iscrizione al Famedio evitare divisioni

Pubblicato

del

Oggi pomeriggio si riunirà la commissione comunale per decidere le nuove iscrizioni al Famedio, il pantheon dei milanesi illustri, e sembra ci sia convergenza tra maggioranza e opposizione sul nome di Silvio Berlusconi proposto da Forza Italia. “Credo che sia qualcosa su cui ci possa essere convergenza abbastanza generalizzata – ha commentato il sindaco Giuseppe Sala a margine della festa della Polizia locale -. Se dobbiamo litigare o discutere su tante questioni magari facciamolo su altre. Ci sono tante cose che ci vedono divisi tra maggioranza e minoranza, su questioni del genere io tenderei a evitare ogni possibilità di divisioni e non vorrei lasciare malcontento che non serve”. A chi gli ha fatto notare che Silvio Berlusconi è stato condannato in via definitiva e quindi questo potrebbe sollevare polemiche ed essere inopportuno, Sala ha risposto che “può esserlo. Però c’è una volontà e una precisa richiesta di una parte significativa del mondo politico milanese – ha concluso -. I principi vanno difesi quando sono molto chiari, ad esempio è molto chiaro il principio che prima di dieci anni non si può dedicare vie o piazze. Da questo punto di vista la cosa è un po’ più discutibile, quindi ritengo che possa essere una cosa accettabile”.

Continua a leggere

Politica

De Luca, in questi anni lavoro immane come nessuno in Italia

Pubblicato

del

“In questi anni abbiamo fatto un lavoro immane. In alcuni settori, siamo partiti da zero. Nel settore dell’ambiente, ci siamo liberati dell’onta dell’emergenza rifiuti. Abbiamo bonificato le discariche. Stiamo smaltendo le ecoballe che erano lì da decenni grazie ai nuovi impianti di Giugliano e Caivano. Entro l’anno sarà eliminata la sanzione europea che abbiamo dovuto pagare per l’emergenza rifiuti”. Lo scrive sui social il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, a due giorni dai duri attacchi rivolti al Pd nell’ultima giornata della Festa dell’Unità di Napoli.

“E poi la cultura. Le politiche sociali. Abbiamo aiutato la povera gente. Finanziamo l’apertura pomeridiana e serale di oltre 450 istituti scolastici. Col piano per il lavoro abbiamo dato un posto a tempo indeterminato a 3mila giovani. Si può fare sempre meglio, sempre di più, ma bisogna essere veramente dei farabutti per non avere rispetto per questo lavoro che non ha fatto nessuno in Italia”, conclude De Luca.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto