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Ambiente

Terna: autorizzato ammodernamento elettrodotto Patria-S.Antimo

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Con decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è stato autorizzato il progetto di Terna per l’ammodernamento dell’elettrodotto a 220 kV “Patria – Sant’Antimo” in provincia di Napoli. L’intervento, per cui la società guidata da Giuseppina Di Foggia investirà oltre 20 milioni di euro, prevede la realizzazione di una nuova linea di 8,5 km, di cui 8 km interrati. Il progetto coinvolgerà i comuni di Napoli, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli e Sant’Antimo. L’opera porterà significativi benefici: da un lato, l’incremento della qualità e dell’affidabilità del servizio elettrico locale; dall’altro, la drastica riduzione dell’impatto visivo e paesaggistico grazie alla sostituzione di infrastrutture aeree con cavi interrati.

Una volta completata, sarà possibile demolire oltre 6 km di linee esistenti e 18 sostegni, liberando circa 21 ettari di territorio in zone fortemente urbanizzate. Nelle prossime settimane Terna avvierà la progettazione esecutiva e le attività propedeutiche all’apertura dei cantieri, prevista per il prossimo anno. Questo intervento rientra in un più ampio piano di rinnovo, che interesserà anche l’elettrodotto a 220 kV “Sant’Antimo – Fratta”. I

n questo caso, la nuova linea interrata, lunga circa 8 km, attraverserà i comuni di Sant’Antimo, Grumo Nevano, Frattamaggiore e Frattaminore (Provincia di Napoli) e Sant’Arpino (Provincia di Caserta). Per questa opera, Terna investirà circa 18 milioni di euro, consentendo la demolizione di 5 km di linee aeree e lo smantellamento di 17 tralicci, liberando 17,5 ettari di territorio nelle vicinanze dei centri abitati. Terna conferma così il proprio impegno nel potenziamento e nella sostenibilità della rete elettrica, contribuendo alla tutela del paesaggio e al miglioramento della qualità della vita nelle comunità locali.

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Ambiente

Copernicus, gennaio 2025 il più caldo della storia

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Il gennaio del 2025 è stato il più caldo della storia, con una temperatura media in superficie di 13,23 gradi, 0,79 gradi sopra la media di gennaio del periodo di riferimento 1991-2020. Lo rivela il servizio meteo della Ue, Copernicus. Il gennaio 2025 è stato di 1,75 gradi sopra i livelli pre-industriali ed è il stato il 18esimo mese degli ultimi 19 mesi nel quale la temperatura media superficiale è stata superiore a 1,5 gradi dai livelli pre-industriali. Gli ultimi 12 mesi, dal febbraio del 2024 al gennaio del 2025, sono stati 0,73 gradi sopra la media 1991-2020 e 1,61 gradi sopra la media pre-industriale (1850-1900).

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Ambiente

Campi Flegrei, 109mila anni fa una delle eruzioni più potenti

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Circa 109mila anni fa è avvenuta una delle eruzioni più potenti mai rilevate ai Campi Flegrei e finora sconosciuta: la scoperta arriva dallo studio italiano di Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Università Sapienza di Roma e Università di Bari Aldo Moro, che ha ricostruito l’evento grazie alle ceneri vulcaniche e agli altri materiali che si sono depositati in una vasta area anche a migliaia di chilometri dal vulcano, dall’Italia centrale alla Grecia. La ricerca, pubblicata sulla rivista Communications Earth and Environment, permette di capire meglio il livello di pericolosità associato ai Campi Flegrei. I ricercatori guidati da Giada Fernandez, di Sapienza e Cnr-Igag, si sono dovuti affidare alle ceneri sparse a grandi distanze poiché nei Campi Flegrei quelle più antiche sono inaccessibili, sepolte in profondità nel sottosuolo.

“Le ceneri prodotte dalle grandi eruzioni, depositate in aree remote rispetto al vulcano, offrono la possibilità di estendere molto indietro nel tempo lo studio della storia eruttiva”, affermano Fernandez e Gianluca Sottili della Sapienza, tra gli autori dello studio. “Come le impronte digitali o il Dna distinguono i singoli individui, alcune proprietà delle ceneri rinvenute nei sedimenti marini o lacustri possono consentire agli scienziati di identificare la sorgente vulcanica – aggiunge Biagio Giaccio di Cnr-Igag, co-autore dell’articolo – e, in alcuni casi, persino il singolo evento eruttivo che le ha prodotte”. Grazie a questo approccio, i ricercatori hanno scoperto che l’eruzione avvenuta 109mila anni fa, chiamata ‘Eruzione di Maddaloni’, ha raggiunto una magnitudo di 7.6, di poco inferiore a quella della famosa ‘Ignimbrite Campana’ di circa 40mila anni fa, la più potente in assoluto della storia dei Campi Flegrei nonché la maggiore nell’intero continente europeo degli ultimi 200mila anni.

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Ambiente

Napoli chiede al Mit 2,5 miliardi per il trasporto di massa

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Il Comune di Napoli e la Città metropolitana candidano al finanziamento del Mit per il potenziamento del trasporto rapido di massa progetti per un valore complessivo di circa 2,5 miliardi di euro, di cui 1,8 miliardi a valere sulla città e circa 650 milioni per l’area metropolitana. Tre le macro aree: rinnovo e miglioramento del parco veicolare; potenziamento e valorizzazione dei sistemi di trasporto ad impianti fissi; realizzazione di nuove linee ed estensione di alcune già esistenti. “Le richieste di finanziamento che presentiamo al ministero – ha spiegato l’assessore alle Infrastrutture, Edoardo Cosenza – costituiscono il quadro delle esigenze trasportistiche di Napoli e dell’area metropolitana.

L’obiettivo è avere al 2032 una maggiore connessione con trasporto di massa fra città e hinterland. Se non guardiamo all’intera area metropolitana non risolviamo i problemi di Napoli perché ad oggi ci sono comuni densamente abitati che non hanno alcuna possibilità di venire in città se non con l’auto”. Le zone maggiormente interessate dai progetti sono l’area nord, Napoli est e la collina di Posillipo. Sul fonte della realizzazione di nuove linee, non si punta sulle metropolitane, costose e lunghe da realizzare, ma su monorotaie sopraelevate e su rete tranviaria. Innovativo, a livello nazionale, il progetto che riguarda la realizzazione di un collegamento ‘people mover’ a Napoli est che consiste in un’infrastruttura di trasporto su viadotto, una monorotaia a doppio binario, su cui si muoveranno mezzi elettrici su gomma. L’infrastruttura collegherà l’hub intermodale del Centro direzionale con Taverna del Ferro, servendo i quartieri di Barra e San Giovanni, e si integrerà con la linea bus rapid transit prevista nel Piano urbano della mobilità sostenibile della Città metropolitana. Un altro collegamento ‘people mover’ è previsto tra il Cardarelli e il Real Bosco di Capodimonte. Qui l’infrastruttura, in galleria e a binario unico, collegherà la seconda uscita di Colli Aminei della linea 1 della metro con il Real Bosco di Capodimonte, in corrispondenza della Porta piccola. Sempre per quanto riguarda il trasporto su ferro, risorse sono chieste anche per il prolungamento della linea 6 della metropolitana, tratta Campegna – Posillipo che consentirà di raggiungere Posillipo in corrispondenza di piazza San Luigi con successivo collegamento, mediante ascensore, a via Petrarca.

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