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Tennis, Garbine Muguruza vince il Masters Wta: prima spagnola della storia

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Garbine Muguruza e’ la prima spagnola a conquistare il Masters Wta, torneo di chiusura della stagione tennistica femminile. La numero 5 del mondo ha battuto in finale l’estone Anett Kontaveit con il punteggio di 6-3, 7-5. La campionessa del Roland Garros 2016 e di Wimbledon 2017, mette la ciliegina sulla torta di un ottimo 2021 durante il quale ha conquistato i tornei di Dubai e Chicago, dopo tre anni lontana dalla top 10.

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Maldini trascina il Monza, Fiorentina ko 2-1

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Nel momento più difficile della sua storia in Serie A, il Monza ritrova la vittoria e il sorriso contro la Fiorentina. Il successo all’U-Power Stadium, che ai brianzoli mancava da marzo 2024, arriva grazie al 2-1 firmato dalle reti di Patrick Ciurria e Daniel Maldini, con la timida risposta nel finale dei toscani con Lucas Beltran su rigore. Una boccata di ossigeno per i biancorossi che trovano 3 punti importantissimi nella corsa alla salvezza: la squadra di Salvatore Bocchetti, al suo primo successo in assoluto da capo allenatore in Serie A, non si schioda dall’ultimo posto, ma riduce il divario con le dirette avversarie per la salvezza, distante ora 6 punti. Chi, invece, non sorride è il grande ex Raffaele Palladino che nel suo vecchio stadio trova la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite.

Un momento molto delicato in casa Fiorentina che spreca, in casa dell’ultima in classifica, l’opportunità di prendere punti alle dirette avversarie, tutte fermate sul pari nell’ultimo turno di campionato. L’avvio di gara è molto bloccato, con le squadre che si affrontano uomo a uomo, più attente a non concedere sbavature piuttosto che creare occasioni. Agli sgoccioli di un primo tempo senza grosse emozioni, il Monza sblocca improvvisamente la partita al 44′ con il primo tiro in porta in assoluto del match: i biancorossi attaccano la profondità e la palla dell’1-0 arriva sul piede di Ciurria, bravissimo a pescare il secondo palo con un colpo chirurgico.

Nell’intervallo Palladino prova allora a cambiare gli interpreti, lasciando negli spogliatoi uno spento Gudmundsson e mandando in campo Beltran. Bocchetti invece ridisegna la sua squadra, tornando in campo con il 4-4-2 per provare a sfruttare di più l’ampiezza sulle corsie laterali. È proprio dalla destra che nasce il 2-0 del Monza al 63′: Pedro Pereira, arretrato a terzino, pennella in mezzo un cross raccolto al volo da Maldini, abilissimo a infilare il pallone alle spalle di David De Gea e tornare al gol dopo oltre 4 mesi. Forte del doppio vantaggio, il Monza sembra aver preso in mano il pallino del gioco, ma la Fiorentina riesce rientrare in partita a un quarto d’ora dalla fine, con un calcio di rigore procurato e trasformato da Beltran.

In un finale nervoso, i toscani provano a gettarsi all’arrembaggio nell’area di rigore del Monza, ma la reazione degli uomini di Palladino arriva troppo tardi: il Monza resiste e dopo 10 mesi torna a festeggiare davanti al proprio pubblico, aggrappandosi ora più che mai alla speranza della salvezza.

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Juventus, spese dirigenziali alle stelle e risultati deludenti: l’era Giuntoli è un fallimento. Per ora

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La Juventus chiude il girone d’andata del campionato 2024/25 al quinto posto, fuori dalla zona Champions League, con appena 33 punti e a ben 14 lunghezze dal Napoli capolista. Una performance ben al di sotto delle aspettative e che, se paragonata ai successi ottenuti sotto la gestione Andrea Agnelli e Fabio Paratici, evidenzia un chiaro peggioramento. Nonostante ciò, le spese per la dirigenza bianconera continuano a lievitare.

I compensi dirigenziali: un aumento significativo

Nel corso della stagione 2023/24, il club ha registrato un aumento dei compensi per i membri del Consiglio di Amministrazione, degli organi di controllo e dei dirigenti con responsabilità strategiche, arrivando a 5,7 milioni di euro contro i 4,08 milioni della stagione precedente. La rivoluzione interna, avviata dopo le dimissioni della dirigenza Agnelli nel novembre 2022, ha portato nuovi volti al vertice, tra cui Gianluca Ferrero (presidente), Maurizio Scanavino (amministratore delegato) e Cristiano Giuntoli (Managing Football Director). Tuttavia, l’incremento delle spese non è stato accompagnato da risultati sportivi all’altezza.

I numeri dei compensi: Giuntoli in testa

Tra i nuovi dirigenti, Cristiano Giuntoli ha ricevuto il compenso più alto:

  • Cristiano Giuntoli: 2,9 milioni di euro lordi, di cui 2,5 milioni come fisso, un bonus una tantum di 400mila euro e altri benefici monetari.
  • Maurizio Scanavino: 1,22 milioni di euro lordi, comprensivi di un compenso fisso di 800mila euro e un bonus una tantum di 400mila euro.
  • Gianluca Ferrero: 405mila euro come presidente del CdA.

Gli altri membri del CdA e del collegio sindacale hanno ricevuto compensi compresi tra 20mila e 75mila euro ciascuno.

Il bonus per “obiettivi non raggiunti”

Un aspetto controverso è stato il riconoscimento di un bonus una tantum di 400mila euro a Giuntoli e Scanavino, nonostante gli obiettivi economici non fossero stati raggiunti a causa dell’assenza dalla Champions League. Il Consiglio di Amministrazione ha giustificato questa decisione citando le “circostanze eccezionali a livello economico”.

Un confronto impietoso con il passato

Sotto la gestione Agnelli-Paratici, la Juventus ha dominato il panorama calcistico italiano, conquistando scudetti consecutivi e raggiungendo le fasi finali della Champions League. Oggi, invece, il club si trova a fare i conti con una stagione altalenante e un futuro incerto. Le spese per la dirigenza appaiono sproporzionate rispetto ai risultati ottenuti, sollevando dubbi sulla gestione economica e sportiva.

Un futuro da ricostruire

Con l’obiettivo di tornare competitiva sia in Italia che in Europa, la Juventus dovrà affrontare una fase di riflessione e riorganizzazione. I tifosi, intanto, chiedono maggiore chiarezza e risultati concreti che giustifichino gli elevati costi di gestione.

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Sinner ottimista sul Tas: non accadrà nulla

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Freddo, lucido e con il sorriso di chi sa il fatto suo in campo e allo stesso tempo ottimista sul caso doping che lo vede ancora protagonista suo malgrado. Nel suo Australian Open cominciato da campione in carica Jannik Sinner ha ripreso da dove aveva lasciato rifilando tre set a zero a Nicolas Jarry, 15.ma vittoria consecutiva sul tour e 15° successo di fila negli Slam sul cemento. Con un pensiero, ancora al caso Clostebol. “Sono ottimista, credo non accadra’ nulla”, dice in conferenza, mentre Nick Kyrgios, ‘grande accusatore’ del caso, esce al primo turno del torneo di Melbourne.

“Mi hanno sempre detto che non era colpa mia – ha sottolineato il n.1 del mondo -, che non c’era volontarietà e in più quello che avevo in corpo era un valore talmente basso che non credo potrà accadere nulla. Vedremo, io so quello che è successo, io so la verità e per me cambia poco”. Tornando al suo esordio Sinner racconta il approccio al match in conferenza stampa: “Oggi mi sono sentito molto forte mentalmente. Si trattava di una partita difficile ma io sono stato lì su ogni punto, con attenzione… anche perché queste partite possono girare in pochi punti. È stato bello tornare su questo campo, un posto speciale per me. Ho avvertito una tensione diversa rispetto allo scorso anno, l’atmosfera mi è piaciuta”.

Nessuna ruggine sulla sua racchetta e una attenzione straordinaria ai ‘dettagli’: “Sapevo di dover fare attenzione – spiega l’altoatesino – lui ha giocato un ottimo match, ha servito benissimo nei momenti importanti, ha risposto bene anche da fondo è stato sempre molto aggressivo. Ho gestito bene le situazioni nei due tie break, forse avrei dovuto servire meglio in qualche occasione, ma in generale sono soddisfatto del mio match”. Tra piccole scaramanzie – vedi la scelta della stessa camera di hotel di 12 mesi fa – e il solito menu nel ristorante italiano preferito dagli azzurri nel cuore di Melbourne, il numero 1 del mondo ha vissuto con serenità la vigilia del suo primo match dell’anno: “Sono arrivato in Australia abbastanza presto – conclude – ho fatto due esibizioni e ho cercato di entrare nel torneo con la mentalità giusta. Oggi mi sono sentito abbastanza sicuro, la giornata era iniziata bene e anche in riscaldamento ho avuto sensazioni positive. Mi sentivo tranquillo e in generale tutta la giornata è andata bene”. Immancabile, in conferenza stampa, la domanda sul caso che lo vedrà impegnato nell’udienza al Tas i prossimi 16 e 17 aprile: “Ognuno di noi nella vita passa dei momenti belli e dei momenti difficili – ha risposto con grande serenità – per me questo non è stato un periodo facile ma sono ottimista”.

Infine un pensiero ai più giovani: “Un consiglio? Serve anche un pizzico di fortuna – ha ammesso Sinner – Sono stato fortunato ad avere le persone giuste al momento giusto. I momenti difficili ci saranno sempre, ma bisogna sempre avere il sorriso in volto e lavorare sodo. La famiglia e le persone vicine vengono sempre al primo posto. Il successo non deve cambiarti come persona. Dobbiamo rimanere noi stessi, io non credo di esser cambiato. Tanti giocatori prima di me continuano a motivarmi. E poi ho il miglior team al mondo al mio fianco. Sono felice di averli con me e cercheremo di migliorare”.

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