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Tennis: Atp Miami, Dimitrov spegne sogno Cinà al secondo turno

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Termina al secondo turno l’avventura di Federico Cinà al ‘Miami Open’, secondo Masters 1000 stagionale, dotato di un montepremi di 8.963.700 dollari che si sta disputando sui campi in cemento dell’impianto dell’Hard Rock Stadium (la “casa” dei Miami Dolphins di football NFL), in Florida. Il 17enne giovane tennista siciliano si è arreso in due set, ma ben figurando, di fronte all’esperto bulgaro Grigor Dimitrov, numero 15 del mondo ma ex top ten, che si è imposto in due set con il punteggio di 6-1, 6-4.

Ma di Cinà sentiremo parlare ancora. Cresciuto a pane e tennis, tifoso del Palermo – la città in cui è nato – e ammiratore di Cristiano Ronaldo e Novak Djokovic. Federico Cinà entra dalla porta principale nel circuito dei ‘grandi’ della racchetta vincendo all’esordio in un torneo Masters 1000, a 17 anni e undici mesi. Solo un italiano è riuscito in questa impresa prima di lui: Jannik Sinner a Roma nel 2019, a 17 anni e 8 mesi. ‘Figlio’ della terra battuta ma amante della superficie veloce, anche se il sogno è quello di vincere Wimbledon, per ‘Pallino’ – diventato poi ‘Palli’ – (questo il soprannome datogli dalla sorella per la forma di Federico nell’ecografia) il tennis è sempre stato una questione di famiglia.

Entrambi i genitori, Susanna e Francesco, hanno un ottimo passato tennistico; soprattutto il padre, storico allenatore di Roberta Vinci che – per lavoro – si è portato dietro il figlio fin da piccolo in giro per il mondo. Fino a diventarne il coach dopo averne intravisto il talento. “Lavorando con i figli ci si porta il lavoro a casa. Tuttavia, cerco di non parlare sempre di tennis – ha raccontato Francesco Cinà descrivendo il rapporto con il figlio – In campo sono l’allenatore, poi, in macchina verso casa, ritorno ad essere il papà e parlo d’altro. In questo modo separo i due ruoli. Finiti gli allenamenti, stop con il tennis, si fa il papà”. Federico ama il calcio (e nello specifico Cristiano Ronaldo, come testimonia la maglietta autografata ricevuta nel 2019 durante il suo periodo alla Juventus), il padel e la pallacanestro, nel tempo libero gioca alla PlayStation e guarda i film di Spiderman, il suo supereroe preferito. Nella sua testa, però, c’è tanto tennis: l’idolo dell’infanzia è Novak Djokovic, New York – teatro degli Us Open – la città del cuore. E il libro preferito? ‘Open’ di Andre Agassi, ça va sans dire.

I primi titoli del baby palermitano a livello giovanile arrivano nel 2021, l’anno successivo sfiora la Junior Davis Cup con l’Italia ed ha modo di confrontarsi con i ‘grandi’, facendo da sparring partner ad Abu Dhabi a Carlos Alcaraz, Casper Ruud, Stefanos Tsitsipas e Andrey Rublev (“ricordo che con Alcaraz è stata davvero dura, gioca veloce e si muove molto bene”, ha raccontato in una intervista ai canali social dell’Atp Challenger Tour). Nel 2024 conquista il primo trofeo ITF tra i professionisti, in Romania, ma la vera svolta arriva in questi primi mesi del 2025, alle porte della maggiore età (compirà 18 anni il prossimo 30 marzo). Diventa il secondo italiano di sempre a disputare una finale del circuito Challenger prima di 18 anni, a Hersonissos.

Nell’ultimo atto del torneo cede al bulgaro Dimitar Kuzmanov ma l’exploit in Grecia gli permette comunque di compiere un balzo nel ranking di 116 sedici posizioni, salendo al numero 441 al mondo e al numero 14 nella Race dedicata ai Next Gen, la graduatoria basata sui migliori risultati stagionali degli Under 20 nel circuito Atp. Fino ad arrivare all’impresa di Miami contro Francisco Comesana, al debutto assoluto (grazie a una wild card) nel circuito maggiore in cui si impone con un doppio 7-6 nel primo turno del Masters 1000 in Florida. Successo che gli consentirà di superare il padre, che in carriera ha toccato un best ranking al numero 427. La sensazione è che ‘Palli’, che predilige il veloce e gioca con un rovescio bimane, si spingerà molto più avanti.

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Alcaraz batte Musetti e chiude l’anno da numero 1: Sinner e De Minaur in semifinale, l’Italia sogna anche nel doppio

Carlos Alcaraz supera Musetti 6-4 6-1 e conquista la semifinale delle Atp Finals di Torino, chiudendo il 2025 da numero 1 al mondo. Sinner sfiderà De Minaur, mentre il doppio Bolelli-Vavassori centra la semifinale.

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Carlos Alcaraz mette la firma su una serata perfetta alle Atp Finals di Torino: con la vittoria su Lorenzo Musetti per 6-4 6-1, lo spagnolo conquista la semifinale e si assicura matematicamente di chiudere il 2025 da numero 1 del ranking mondiale.

Alla Inalpi Arena, il talento di Murcia ha dato spettacolo con il suo tennis esplosivo e fantasioso, alternando palle corte millimetriche e accelerazioni devastanti. Dopo un primo set equilibrato, deciso da un break sul 5-4, nel secondo Alcaraz ha dominato, chiudendo in poco più di un’ora e venti minuti.


Musetti parte bene ma finisce la benzina

Musetti ha provato a contrastare il ritmo dello spagnolo con un ottimo servizio – in alcuni casi vicino ai 220 km/h – ma dopo un buon primo set ha ceduto alla distanza. Nel secondo parziale le gambe non hanno più retto, e un break nel quarto game ha spianato la strada ad Alcaraz, che ha poi chiuso con sicurezza.

Alla fine, lo spagnolo ha festeggiato scrivendo #1 sulla telecamera di bordo campo, simbolo del suo dominio stagionale.


Sinner-De Minaur: semifinale ad alta intensità

Il tabellone delle semifinali inizia a delinearsi: Jannik Sinner affronterà Alex De Minaur, che ha battuto a sorpresa Taylor Fritz 7-6 (3), 6-3. Per l’australiano, finalista di nessun match nella scorsa edizione, è la prima vittoria in carriera alle Finals: “Un paio di giorni fa ero in un buco nero – ha detto – oggi mi sento rinato. È incredibile”.

Sinner, già qualificato e pronto alla sfida, giocherà l’ultimo match del girone contro Ben Shelton, già eliminato, in un incontro ininfluente ai fini della classifica ma utile per testare la condizione in vista della semifinale.


L’Italia si infiamma per Sinner: entusiasmo alle stelle a Torino

La febbre per Jannik Sinner cresce di ora in ora. All’Inalpi Arena, l’allenamento mattutino dell’altoatesino è diventato un vero bagno di folla: centinaia di tifosi lo hanno acclamato mentre si allenava con il giovane Gabriele Piraino.

Sinner ha lavorato per quasi due ore su diagonali, volée e smorzate, poi si è concesso ai tifosi firmando autografi ovunque – da palline e cappellini fino ai bicchieri arancioni delle Finals.


Bolelli e Vavassori, azzurri in semifinale anche nel doppio

Non solo singolare: anche il doppio italiano vola. Simone Bolelli e Andrea Vavassori si qualificano per la semifinaledelle Finals, scrivendo un’altra pagina storica per il tennis azzurro.

Pur sconfitti al terzo set dai tedeschi Puetz e Krawietz (7-6, 4-6, 13-11), i due azzurri passano comunque come primi nel girone.

“Siamo soddisfatti delle tre partite giocate – hanno detto – oggi è mancato poco, ma nel doppio si decide tutto per centimetri. Conosciamo bene tutti gli avversari, sarà dura ma siamo pronti”.


Il tennis italiano vive un momento d’oro

Con Sinner protagonista, Musetti in crescita, e il doppio Bolelli-Vavassori tra le migliori coppie del mondo, il tennis italiano vive una stagione storica.

Torino è il cuore pulsante di questa rinascita: l’entusiasmo del pubblico e la qualità in campo raccontano di un movimento che non è più solo una promessa, ma una realtà di livello mondiale.

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Musetti rinuncia alla Coppa Davis: “Scelta dolorosa ma necessaria, non sarò a Bologna”

Lorenzo Musetti annuncia il forfait alle finali di Coppa Davis a Bologna: “Condizione fisica difficile e la mia compagna sta per avere il secondo figlio. Decisione presa con Volandri, mi dispiace molto”.

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Dopo la sconfitta alle Atp Finals di Torino contro Carlos Alcaraz, Lorenzo Musetti ha annunciato in conferenza stampa che non parteciperà alle finali di Coppa Davis in programma a Bologna.

Vista la mia condizione fisica e la mia situazione familiare, d’accordo con il capitano Filippo Volandri, ho deciso che non parteciperò alle finali della Davis”, ha spiegato il tennista toscano, precisando che la compagna è in attesa del secondo figlio.


“Scelta sofferta, ma non potevo dare il massimo”

Musetti non ha nascosto la delusione per dover rinunciare alla maglia azzurra:

“Ovviamente c’è molto rammarico e dispiacere per come sono arrivato a questa competizione. Con un approccio migliore, forse avrei provato a giocarla nonostante l’impegno familiare. Mi dispiace, ma quest’anno non farò parte della squadra.”


“Ero stanco, la partita con De Minaur mi ha svuotato”

Il giocatore di Carrara ha anche parlato della sua condizione fisica, compromessa da una stagione intensa:

“Sapevo che era difficile smaltire la stanchezza accumulata negli ultimi mesi, soprattutto dopo le battaglie delle ultime settimane. La partita con De Minaur è stata molto stressante, anche fisicamente. Oggi avrei dovuto fare un miracolo.”

Musetti ha riconosciuto di aver tenuto solo nel primo set contro Alcaraz grazie al servizio:

“Quello che mi ha tenuto in gioco nel primo set è stato il servizio, ma nel secondo set sono crollato. Era inevitabile.”


L’Italia perde un protagonista

L’assenza di Musetti rappresenta un colpo pesante per la squadra azzurra di Coppa Davis, che dovrà fare a meno di uno dei suoi talenti più promettenti.
Il capitano Filippo Volandri, che ha condiviso la decisione con il giocatore, dovrà ora rimodulare le convocazioni per le finali di Bologna, dove l’Italia cercherà di confermare il titolo conquistato nel 2023.

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Portogallo ko con l’Irlanda: Ronaldo espulso, si riapre il gruppo F. Ungheria e Albania ai playoff

Clamoroso nelle qualificazioni Mondiali: il Portogallo perde con l’Irlanda e fallisce il primo match point. Ronaldo espulso, Ungheria e Albania ai playoff, Serbia fuori dal Mondiale.

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Serata da incubo per il Portogallo, che perde 2-0 contro l’Irlanda e fallisce il primo match point per la qualificazione diretta ai Mondiali 2026.

Protagonista assoluto il giovane Troy Parrott, autore di una doppietta che riaccende le speranze degli irlandesi in chiave playoff. A rovinare ulteriormente la notte lusitana ci pensa Cristiano Ronaldo, espulso per una gomitata su O’Shea, episodio che rischia di pesare anche nelle ultime giornate.

Con questa sconfitta, il Portogallo resta al comando del gruppo F ma dovrà giocarsi tutto nell’ultimo turno, con il margine ridotto e la tensione alle stelle.


Ungheria di Rossi in festa: Varga firma il colpo in Armenia

Nel frattempo, l’Ungheria del ct Marco Rossi ha compiuto un passo decisivo verso il Mondiale grazie al successo per 1-0 sul campo dell’Armenia.

A decidere il match è stato Varga, servito perfettamente da Szoboszlai, in una partita molto combattuta. Gli ungheresi si giocheranno la qualificazione diretta nello scontro finale proprio contro l’Irlanda, in un duello che promette scintille.


Albania ai playoff, Serbia eliminata

Nel gruppo K l’Inghilterra, già qualificata e prima, ha battuto a Wembley la Serbia dei bianconeri Vlahovic e Kosticgrazie ai gol di Saka ed Eze.

Un successo che, oltre a ribadire la forza della squadra di Southgate, regala il secondo posto e la certezza dei playoff all’Albania, vincente su Andorra grazie al gol del centrocampista del Torino Kristjan Asllani.

Per la Serbia, invece, arriva la delusione più amara: eliminata dal Mondiale, dopo una campagna di qualificazione sottotono e senza vittorie pesanti.


Tutto ancora aperto nel gruppo F

Con il tonfo del Portogallo e il colpo esterno dell’Ungheria, il gruppo F resta aperto fino all’ultima giornata. L’Irlanda sogna l’impresa e la qualificazione tramite gli spareggi, mentre la squadra di Roberto Martínez dovrà ritrovare equilibrio e lucidità per evitare un clamoroso fallimento.

Intanto, la notte di Dublino resterà impressa per la follia di Cristiano Ronaldo, simbolo di un Portogallo improvvisamente fragile quando la pressione sale.

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