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Cronache

Tav, presto esito dell’analisi costi- benefici. Se il Governo dice No, il Nord pronto a indire un referendum

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Nessun mistero. E nessuna melina sui risultati dell’analisi costi-benefici della Tav. Questo è quello che sostiene il ministro Danilo Toninelli che prova a smorzare le polemiche sulle indiscrezioni relative alla valutazione della Torino-Lione che ha acceso il dibattito politico. E precisa: “Il documento di lavoro preliminare è attualmente al vaglio della Struttura tecnica di missione per le opportune verifiche” L’esito sarebbe negativo, hanno fatto capire fonti del Mit, ma l’attesa per conoscere le osservazioni, economiche e giuridiche, e sopratutto i numeri preparati dalla task force nominata dal governo, durerà ancora qualche giorno. “Le risultanze saranno pubblicate in modo integrale quando saranno completati tutti i passaggi, esattamente come è successo per il Terzo Valico. E lo studio sarà condiviso in seno all’esecutivo, ci sarà un confronto nella maggioranza di Governo”, precisa Toninelli che assicura: “Crisi di governo sulla Tav? Penso proprio di no”. Per il ministro delle Infrastrutture è fuori luogo, adesso, evocare il referendum. “E’ uno strumento splendido, ma e’ inutile parlarne prima di aver conosciuto e studiato per bene i numeri dell’analisi costi-benefici”. Alla consultazione guardano invece il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, ricandidato dal Pd alle Regionali di maggio, e il leader della Lega Matteo Salvini, mentre il vicepremier Luigi Di Maio puntualizza: “Non ho letto la relazione dell’analisi costi-benefici, aspettiamo il dato ufficiale, ma M5S è contro quell’opera”. Chiamparino invita il governo a fare in fretta: “Non ha piu’ alibi, i dati tecnici ci sono, li completi e decida”. Se il verdetto sarà semaforo rosso alla nuova Torino-Lione, “chiedera’ al Consiglio regionale del Piemonte di indire con apposita legge un referendum consultivo”. L’invito del presidente del Piemonte riguarda tutto il nord: “Se lo vorranno – dice – potranno unirsi i colleghi di Veneto, Lombardia e Liguria e Valle d’Aosta”. L’eventuale extrema ratio della consultazione popolare e’ accolta da Matteo Salvini: “Sono a favore della Tav e affinche’ vada avanti. Se l’analisi costi-benefici fosse negativa, nessuno di noi vorrebbe ne’ potrebbe fermare una richiesta di referendum”. Una posizione criticata da Maurizio Martina, candidato alla segreteria nazionale del Pd: “Un vicepremier non puo’ buttare la palla in corner su una questione cosi’ delicata. Deve prendersi la responsabilita’, dire chiaramente se e’ per il si’ o per il no”. Sull’ipotesi referendum, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana si e’ detto pronto ad aderire alla chiamata alle armi di Chiamparino: “La Tav e’ un’opera che serve e che va fatta. Se per raggiungere quest’obiettivo e’ necessario un referendum, faremo anche questo”. Sull’argomento entra anche la sindaca (pentastellata) di Torino: “Parlare oggi di referendum – e’ la critica di Chiara Appendino – mi sembra un’iniziativa elettorale”. Per le ‘madamin’ torinesi, anime – insieme all’ex sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino – delle iniziative Si’ Tav, del referendum non ci sara’ bisogno: “Vedrete sabato prossimo in piazza a Torino quanta mobilitazioni di territori ci sara’ – dice Patrizia Ghiazza, una delle imprenditrici del ‘Comitato Si’, Torino va avanti – sara’ quella la voce del territorio”. Al flash mob e’ atteso un centinaio di sindaci da tutto il nord; ha annunciato la sua presenza il governatore della Liguria Giovanni Toti e ci saranno esponenti della Lega, partito di governo con M5S, “a fronte – precisa Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera e segretario piemontese del Carroccio – della dichiarata scelta di apoliticita’ del comitato promotore della manifestazione. La Lega non ha mai avuto dubbi, la Tav va realizzata perche’ e’ una risorsa preziosa per lo sviluppo strategico dell’economia piemontese, e di tutto il Paese”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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