E’ un giallo la conclusione dell’analisi costi/benefici sulla Tav Torino-Lione. Uno degli esperti nominati dal governo nella commissione incaricata di analizzare pro e contro dell’opera, il professor Marco Ponti, ha annunciato oggi che la documentazione e’ stata consegnata al governo. Ma il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e’ intervenuto per precisare: “Il documento ricevuto dal professor Ponti e dalla sua task force e’ una bozza preliminare di analisi costi-benefici sul Tav Torino-Lione e che e’ allo studio della Struttura tecnica di missione del Mit per un vaglio di conformita’ rispetto alle deleghe affidate ai consulenti del ministero”. Il Mit ha precisato, inoltre, “che l’analisi di carattere tecnico-economico e la parallela analisi giuridica andranno doverosamente condivise con la Francia, la Commissione Ue e in seno al governo, prima della loro pubblicazione”. Lo scontro dialettico e politico sull’analisi costi/benefici e’ stato alimentato da quella che alcuni hanno considerato una fuga in avanti di Ponti, esperto di Economia e Pianificazione dei Trasporti, noto in passato per le sue posizioni contrarie alla Tav. “Abbiamo consegnato l’analisi, auspico che i dati escano e siano criticati il piu’ presto possibile”. “Io parlo con i numeri, – ha sottolineato Ponti – non saro’ mai No Tav a priori per motivi ideologici, altrimenti perderei totalmente la faccia. E l’analisi costi/benefici vale per tutta la collettivita’, per questo sono stati considerati anche i costi in carico alla Francia: oggi l’opera intera costa tra i 10,5 e gli 11 miliardi di euro”. Chiamparino ha ribadito il costo per l’Italia: “Sulla base dell’accordo aggiornato nel 2017 – ha detto il presidente del Piemonte – e’ di 4 miliardi e 739 milioni, di cui 1,7 per la tratta nazionale. In ogni caso, dopo l’annuncio del professor Ponti non c’e’ piu’ motivo di differire ancora la decisione sulla Torino-Lione. Sabato partecipero’ alla manifestazione torinese Si’ Tav per sottolineare la necessita’, senza ulteriori indugi, di una decisione favorevole alla sua realizzazione”. La Confindustria piemontese chiede al governo di rivelare l’analisi costi/benefici. “La decisione deve essere di carattere politico e strategico e guardare ai benefici che portera’ al territorio per i prossimi 100 anni e al ruolo che si vuole assegnare al trasporto su rotaia”. L’Api Torino, capofila del sistema di imprese che sostiene la realizzazione della nuova linea ferroviaria, accusa il governo di tenere “un comportamento vergognoso. Continua ad allungare il brodo. C’e’ una legge dello Stato che va applicata – rimarca il presidente Corrado Alberto -. Se decidono di non fare la Torino-Lione, vadano in Parlamento e votino una nuova legge. Tutto il resto sono chiacchiere e fuffa”. E se Chiamparino gia’ tempo fa ha detto che il Piemonte e’ pronto a farsi carico di realizzare la Tav nel caso esca una fumata nera da Palazzo Chigi, sulla stessa lunghezza d’onda e’ Forza Italia Piemonte: Se sara’ no, siamo pronti alla Piemontexit delle infrastrutture”. E – aggiungono i parlamentari azzurri eletti in regione – si decretera’ una frattura insanabile tra lo Stato e il Piemonte”. Mino Giachino, leader dell’associazione Si’Lavoro, punge il professor Ponti: “E’ evidente che non ha conteggiato i benefici, anche perche’ non ha esperienza di logistica e turismo. Se l’esito dell’analisi sara’ no manifesteremo ovunque”.