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Cronache

Tangenziale di Napoli, riapre a tre corsie il viadotto di Capodichino e torna l’odioso balzello del pedaggio

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“Domani mattina alle 6:00 riaprono su entrambe le direzioni di marcia, ad eccezione dei mezzi pesanti, le tre corsie del viadotto Capodichino della Tangenziale di Napoli. Siamo stati con il fiato sul collo, non abbiamo mollato un secondo”. L’annuncio, su Instagram e Facebook, è del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Ora speriamo si possa lavorare anche alla eliminazione di questo odioso balzello del pedaggio. La Tangenziale di Napoli frutta ad Autostrade per l’Italia dagli 85 ai 100 milioni ogni anno di incassi. Ora, con tutto il rispetto per le concessioni dello Stato, non si riesce a capire per quale recondito motivo l’unica strada extraurbana a pagamento in italia sia quella di Napoli. E questa è una domanda che giriamo al ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli. Se non si può togliere quell’odioso balzello da un euro ad ogni entrata e uscita dalla Tangenziale, sarebbe bello concedere questa strada con regole più precise. Ad esempio: tolti gli stipendi ai dipendenti, tolti i ricchi assegni e cotillons ai superdirigenti di questa concessionarie (che per un caso strano sono sempre ex deputati, ministri e senatori con grandi capacità lobbistiche), tolto anche l’utile di impresa, ai napoletani piacerebbe sapere dove finiscono tutti gli altri soldi incassati. Quanto viene speso per la sicurezza? Quanto si investe in manutenzione ordinaria e straordinaria, pulizie, smart street ed altri servizi? Solo così i napoletani non avvertono più la Tangenziale come un odioso balzello, una mini estorsione quotidiana che sono costretti a pagare senza avere in cambio nulla.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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