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Cultura

Successo straordinario al Teatro Petruzzelli di Bari, la stagione lirica si chiude con “La Traviata” diretta da un ispirato Carlo Goldstein

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Un evento eccezionale, uno spettacolo colto, elegante, intelligente ed ispirato al pittore De Nittis, ha chiuso ieri sera la stagione lirica 2018 del Teatro Petruzzelli con la prima de ‘La Traviata’, una nuova produzione della Fondazione lirica barese per la regia di Hugo de Ana, autore anche delle scene e dei costumi, l’Orchestra del Teatro diretta magistralmente da un ispirato Carlo Goldstein, e il coro dal Maestro del Coro del Teatro Fabrizio Cassi. Tra gli interpreti Lana Kos (Violetta Valery, nella foto), Anastasia Pirogova (Flora Bervoix), Sylvia Lee (Annina), Luciano Ganci (Alfredo Germont), Vitaliy Bilyy (Giorgio Germont ). Si replica fino al 30 dicembre. La Prima era sold out, per le repliche c’è ancora qualche biglietto. Da una occasionale conversazione tra il regista de Ana e il sovrintendente Biscardi, è nata tempo fa l’idea di realizzare la messa in scena collegandola alla Parigi dipinta da Giuseppe De Nittis, un pugliese emigrato in Francia.

“De Nittis e Verdi sono quasi contemporanei – ha sottolineato de Ana – ed entrambi hanno rappresentato l’Italia nel mondo”. “Lo spettacolo in scena, collocato attorno al 1870-80, di poco posteriore al vero debutto di Traviata (1853) – ha aggiunto – rispecchia meglio la società immaginata da Verdi che la censura dell’epoca impedì di portare in scena. Risulta assolutamente moderno e mi auguro possa compiere lunghe tournee”. Il regista si è ispirato in particolare a tre opere che saranno in mostra nel foyer del Teatro. Si tratta di ‘Figura di Donna’, ‘Il Salotto della Principessa Matilde’ e ‘Giornata d’inverno’, concesse dalla Pinacoteca di Palazzo Marra di Barletta con un risultato di grande efficacia con scene d’interni imponenti. “L’effetto portante della scenografia, che rappresenta un salone in ‘Stile Impero’, elegante e raffinato – ha rilevato de Ana – è costituito dalla trasparenza delle due grandi pareti frontali che servono a mostrare cio’ che accade al di la’ delle pareti stesse, durante il proseguo dell’opera, creando una sorta di ‘controscena cinematografica’”. Di grande raffinatezza sono anche i sontuosi costumi. È in questa scena che si muovono gli ottimi interpreti, in particolare (per il primo cast) Lana Kos e Luciano Gangi, applauditi a lungo dal pubblico.

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Cultura

Mattarella a Napoli per celebrare le Quattro Giornate

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è giunto in mattinata a Napoli e,  dopo aver deposto una corona  al monumento degli scugnizzi, ha raggiunto la basilica di San Giovanni Maggiore dove ha presenziato ai lavori di un convegno sulle Quattro giornate di Napoli, promosso dal Comune a ottanta anni dalla rivolta popolare contro il nazifascismo.

A piazza della Repubblica  il Presidente della Repubblica ha incontrato Francesco Amoretti, figlio di Antonio Amoretti, ultimo partigiano di Napoli, scomparso all’età di 95 anni nel dicembre 2022: “Ho detto al Presidente Mattarella che mio padre quotidianamente ha lavorato soprattutto presso le scuole e con gli studenti a difesa della Costituzione. Chi meglio del Presidente può capire il senso e il significato di quell’impegno”.

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Cultura

Christie’s, all’asta a novembre tre dipinti di Cezanne

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La prossima asta di novembre di Christie’s dedicata all’arte di fine Ottocento offrirà al miglior offerente non uno, ma tre dipinti di Paul Cézanne che da 90 anni non erano apparsi sul mercato. Le tre opere vengono dal museo Langmatt di Baden, in Svizzera, e verranno presentate una dopo l’altra il 9 novembre in uno sforzo del museo di raccogliere 45 milioni di dollari per assicurarsi un futuro.

Star tra i tre quadri è Fruits et Pot de Gingembre, all’asta con una stima tra 35 e 55 milioni di dollari. Realizzato tra 1890 e 1893, fa parte di un periodo d’oro in cui Cézanne creò le sue opere più elaborate, tra cui i Giocatori di Carte, dipinto nello stesso studio che il pittore teneva della casa dei genitori, ma anche il panoramico La Montagne Sainte-Victoire della collezione del co-fondatore di Microsoft Paul Allen venduto l’anno scorso, sempre da Christie’s, per 138 milioni di dollari. Il secondo quadro, Quatre Pommes et un Couteau, ha al centro la mela, uno dei soggetti quotidiani preferiti di Cezanne: la stima è tra sette e dieci milioni di dollari, mentre per La Mer à l’Estaque del 1878-1879 – l’unico dipinto del gruppo che non è una natura morta ma una veduta sul Mediterraneo e un pittoresco villaggio di pescatori – le previsioni sono tra i 3 e i 5 milioni.

“Le vendite di opere di musei sono una questione delicata. Siamo colpiti dall’attenzione e dalla cura con cui il Langmatt ha scelto cosa mettere in vendita”, ha detto Dirk Boll, vicepresidente di Christie’s per l’arte moderna e contemporanea. Il formato dell’asta è inconsueto: Christie’s, su istruzioni del museo, venderà i tre quadri in sequenza finché non verrà raggiunto o superato il target dei 45 milioni richiesti. a quel punto, se resterà qualcosa di invenduto, sarà restituito al Langmatt. Cézanne non fu mai veramente apprezzato in vita, ma già al tempo della morte era considerato un precursore dell’arte moderna e negli anni a seguire la maggior parte dei suoi capolavori finirono in mano private, tra cui i tre ora in vendita, acquistati nel 1933 dal collezionista anglo-svizzero Sidney Brown e dalla moglie Jenny. Il museo Langmatt ha sede nella villa di famiglia dei Brown, lasciata in eredità assieme alla vasta collezione alla città di Baden dal figlio della coppia, John Alfred Brown, nel 1987. Da allora il Langmatt è entrato in crisi finanziaria in parte a causa degli altissimi costi di manutenzione dell’edificio disegnato dall’architetto svizzero Karl Moser nel 1900: nel 2017 era stata lanciata cosi una campagna raccogli fondi per assicurare la futura operatività del museo.

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Melania Mazzucco vince il Premio Serao, la consegna il 5 ottobre a Napoli

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Melania Mazzucco è la vincitrice del premio Matilde Serao: la scrittrice lo riceverà il prossimo 5 ottobre in una cerimonia che si svolgerà nel Palazzo Reale di Napoli, nell’ambito del Campania libri festival. Un premio organizzato da Il Mattino dedicato alla sua cofondatrice.  E al Mattino Melania Mazzucco, scrittrice amatissima, vincitrice di numerosi premio, spiega che quello che più l’ha colpita “è la capacità di stare nel proprio tempo”, e questo, spiega, è evidente fin dal 1886.

Il bacio della Medusa (Rizzoli 1996) a Vita (Einaudi, premio Strega 2003) a La lunga attesa dell’angelo (Einaudi 2008) , L’architettrice (Einaudi 2019): sono i grandi successi di Melania Mazzucco, libri che hanno richiesto anche un gran studio, un lavoro che si avverte pagina dopo pagina. Vita, per esempio: una storia di immigrazione dove la scrittrice ha avuto come punto di partenza i racconti di famiglia ma man mano che andava avanti nelle ricerche per scrivere il suo romanzo ha scoperto che verità e raconto non sempre coincidevano così quello è diventato, come ha detto al Mattino, “il mio libro più libero”

 

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