Collegati con noi

Corona Virus

Subito 55mila studenti monitorati, test anche a casa

Pubblicato

del

A una manciata di giorni dal ritorno sui banchi in molte realta’ della Penisola, le Regioni si attrezzano per gli screening degli studenti piu’ piccoli con i test salivari. Dal Veneto al Lazio ci si prepara per partire con le classi sentinella a ridosso del ritorno sui banchi. Il piano prevede di monitorare almeno 55mila alunni ogni 15 giorni. Un campione, dunque, di circa 110mila studenti al mese, rappresentativo della popolazione scolastica di riferimento che ammonta ad un totale di circa 4 milioni 200mila alunni. Ad essere coinvolti, su base volontaria, studenti delle classi primarie e secondarie di primo grado (ossia elementari e medie). Nel Lazio e’ stata individuata una platea di 30mila studenti. Si partira’ a ridosso del ritorno in classe con i primi 17mila test salivari molecolari messi a disposizione della struttura commissariale. Le singole Asl, attraverso le equipe scolastiche, hanno preso contatti con gli istituti scelti a campione. E anche in Veneto c’e’ gia’ la mappa di scuole. Il progetto sara’ presentato ai genitori per avere il nullaosta. Ultimo step i laboratori che saranno chiamati a fare i test con il compito di darne l’esito entro 24 ore. Una volta raccolta la saliva da parte dello studente, il kit verra’ messo in busta chiusa e portato a scuola. Un’operazione che sara’ ripetuta ogni 15 giorni. Il campione sara’ di 11mila studenti. E il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ospite del videoforum di La Stampa.it “30 minuti al Massimo” e’ tornato a parlare della questione mascherina in classe. “Senza discriminazioni e nel pieno diritto della privacy spero che nelle classi in cui tutti sono vaccinati si possa togliere”. Ma ha assicurato: “Quella Dad e’ finita. Dobbiamo tornare in presenza”. Mentre per quanto riguarda il Green pass ha detto di essere tra coloro che “insistono affinche’ sia reso obbligatorio per tutti nella scuola”. A mettere in guardia su un possibile rischio di una nuova ondata di casi e’ stato il virologo dell’Universita’ degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco. “Dobbiamo prepararci allo scenario di un’altra onda, possibile e prevista, come vediamo anche in altre nazioni, sia per le condizioni meteorologiche dell’autunno che per l’apertura della scuola, in quanto luogo di interconnessioni e contatti. Quindi e’ bene avere attenzione” ha detto Pregliasco aggiungendo: “La non vaccinazione facilita la diffusione del virus”. Per gli addetti ai lavori, alla vigilia del nuovo anno, rimangono pero’ ancora dei nodi da sciogliere. “In alcune regioni, in realta’, i servizi educativi e le scuole dell’infanzia hanno gia’ iniziato le loro attivita’ d’aula. E’ paradossale che, proprio dove il personale scolastico opera con bambine e bambini non distanziati e privi di mascherine, il relativo Protocollo di sicurezza non sia stato ancora sottoscritto e, anzi, ne sia stata rinviata sine die la firma” ha sottolineato l’Associazione nazionale presidi che considera “opportuno, a questo punto, fare chiarezza sulla tematica dei tamponi gratuiti”. Mentre l’Associazione nazionale quadri amministrazioni pubbliche ha lanciato un allarme: “segreterie senza personale e dirigenti scolastici senza assistenti amministrativi. L’anno scolastico non puo’ certo iniziare in questo modo: gli uffici sono nel caos”. Oggi il ministro Bianchi ha incontrato in videoconferenza i rappresentanti dei sindacati in vista dell’atto di indirizzo da inviare all’Aran per l’avvio del negoziato per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Per la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi e’ “assolutamente indispensabile” aprire “in tempi rapidi il tavolo di trattativa, considerato che il contratto attualmente in vigore, peraltro sottoscritto dopo una “moratoria” protrattasi per un decennio, e’ scaduto al 31 dicembre 2018″. Mentre la segretaria confederale Cgil Tania Scacchetti e il segretario generale FLC CGIL Francesco Sinopoli hanno sottolineato: “La prossima stagione contrattuale dovra’ consentire il rilancio del settore Istruzione e piu’ in generale di tutta la Pubblica Amministrazione. Cio’ dovra’ avvenire sia innalzando gli attuali livelli retributivi, sia collocando il diritto all’istruzione come centrale nelle scelte politiche del governo”.

Advertisement

Corona Virus

Covid: tra Natale e Capodanno scendono casi, stabili le morti (31)

Pubblicato

del

In Italia scendono i contagi mentre i decessi restano sostanzialmente stabili nella settimana tra Natale e Capodanno: dal 26 dicembre all’1 gennaio sono stati registrati 1.559 nuovi positivi, in calo rispetto ai 1.707 del periodo 19-25 dicembre, mentre le morti sono state 31 rispetto ai 29 casi nei 7 giorni precedenti. E’ quanto si legge nel bollettino settimanale sul sito del ministero della Salute. Lombardia e Lazio, seguite dalla Toscana, sono le regioni che hanno riportato più casi. Le Marche registrano il tasso di positività più alto (11,4%). Ancora una riduzione del numero di coloro che si sottopongono a tamponi: scendono da 44.125 a 34.532 e il tasso di positività cresce dal 3,9% al 4,5%.

Continua a leggere

Corona Virus

A Pompei via al numero chiuso, guerra ai bagarini

Pubblicato

del

“Pompei non può essere associata al turismo di massa, ma deve avere come obiettivo quello della qualità”. Gabriel Zuchtriegel stringe tra le mani il suo biglietto nominativo, quello che da oggi è obbligatorio per entrare negli scavi che dirige dal febbraio 2021. È una delle novità introdotte all’interno del parco archeologico. La più importante riguarda il numero chiuso per gli ingressi giornalieri, che non potranno mai superare quota 20mila. Nel periodo di maggiore afflusso (dal primo aprile al 31 ottobre), poi, saranno anche previste specifiche limitazioni a seconda delle fasce orarie: dalle 9 alle 12 massimo 15mila ingressi; altri 5mila da mezzogiorno alle 17.30. L’acquisto dei ticket è consentito sul posto e online. “Alla base – spiega ancora Zuchtriegel – ci sono soprattutto motivi di sicurezza, sia dei visitatori, sia di tutela del patrimonio. Partiamo in questo periodo di bassa stagione per sperimentare tale misura, i cui numeri saranno poi esaminati con calma in vista delle giornate di maggiore afflusso”.

Obiettivo è anche combattere il fenomeno del bagarinaggio, che portava i turisti ad acquistare biglietti rivenduti a prezzi maggiorati e con l’aggiunta di “servizi” già compresi nel costo abituale del ticket. Altro proposito è puntare a distribuire i visitatori anche sugli altri siti del parco (Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia). Gli scavi di Pompei introducono le novità del numero chiuso e del biglietto nominativo dopo un’estate da record, che ha fatto registrare flussi mai visti in passato, con oltre quattro milioni di visitatori e punte di oltre 36.000 presenze in occasione di una delle prime domeniche del mese (quelle a ingresso gratuito). Questa mattina Zuchtriegel ha deciso di seguire personalmente l’avvio del cambiamento insieme con Prefettura, vigili del fuoco e consulenti dei lavoratori insieme ai quali è stata ravvisata la necessità di prevedere una gestione in piena sicurezza del sito Unesco.

“Abbiamo avuto in autunno, estate e primavera – sottolinea ancora il direttore – giornate in cui il limite dei 20.000 ingressi è stato superato: ci siamo resi conto di dover garantire a tutti i visitatori una esperienza di qualità. Pompei non deve essere un sito per il turismo di massa. Abbiamo un territorio meraviglioso e ci impegneremo a canalizzare maggiormente i flussi, ma anche gli investimenti, la ricerca e la valorizzazione di questi luoghi. Questo non è una misura contro la crescita. Anzi, noi puntiamo sulla crescita”. Nessuna gara sui numeri, come avviene in particolare in occasione delle domeniche ad ingresso gratuito: “La nostra priorità è la sicurezza – conclude Zuchtriegel -. E in caso di emergenza, abbiamo pensato di assicurare uscite controllate ai visitatori. Attenzione, siamo orgogliosi dei dati che abbiamo raggiunto in questi anni: spesso eravamo al primo posto nelle giornate di ingressi gratuiti. Questa classifica è carina, ma logica ci impone di scegliere la conservazione del nostro patrimonio: non vorremmo mai che qualche classifica finisca per danneggiarlo”.

Continua a leggere

Corona Virus

Casi di Covid in calo, 8.660 in 7 giorni e cresce la variante Xec

Pubblicato

del

Calano i contagi da Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 17 al 23 ottobre si registrano 8.660 nuovi casi rispetto ai 11.433 della rilevazione precedente mentre i decessi sono 116 a fronte di 117. Il maggior numero di nuovi casi è stato registrato in Lombardia (2.693), Veneto (1.206), Piemonte (998) e Lazio (928). Mentre continua la corsa della variante Xec. E’ quanto emerge dal bollettino aggiornato e dal monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultima settimana sono stati effettuati 89.792 tamponi, in calo rispetto ai 94.880 della precedente rilevazione, e scende anche il tasso di positività, da 12% a 9,6%.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 15 ottobre è pari a 0,84 rispetto a 1,06 del 9 ottobre. È in lieve diminuzione, in quasi tutte le regioni, l’incidenza settimanale: la più elevata è stata in Lombardia (27 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (con 0,2 casi per 100mila abitanti). Al 23 ottobre, si legge, “l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,7%, stabile rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). In lieve diminuzione l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,9% (76 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,0% al 16 ottobre)”. In base ai dati di sequenziamento nell’ultimo mese si osserva la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a Xec (17% nel mese di settembre contro il 5% del mese di agosto).

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto