Sono giovanissimi, cinque ragazzi tra 17 e 21 anni, italiani, residenti tra Veneto, Lombardia e Piemonte, e sono indagati per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una giovane friulana di 18 anni. L’episodio nel tardo pomeriggio di martedi’, in un appartamento preso in affitto dalla comitiva di giovani vacanzieri, uno solo dei quali e’ minorenne. Secondo quanto ha riferito agli investigatori – sempre supportata da una psicologa – la vittima degli abusi ha incontrato tre ragazzi, che aveva gia’ conosciuto lo scorso anno in vacanza, sul lungomare della stazione turistica, accettando il loro invito a seguirli nella loro abitazione. La ragazza ha anche rivelato che gia’ nell’estate 2020 aveva subito abusi da uno dei tre, senza tuttavia denunciarli. Una volta all’interno dell’appartamento la ragazza sarebbe stata costretta, contro la sua volonta’, a fare sesso con i tre conoscenti, ed anche con altri due coinquilini, che nel frattempo erano rientrati nell’abitazione. Con uno soltanto ci sarebbe stato un rapporto completo, protetto. Attorno alle 19.30, circa un’ora dopo che era entrata nella casa, la 18enne ha seguito uno dei ragazzi che doveva uscire per fare delle commissioni. Turbata per l’accaduto, ha raggiunto un amico, bagnino, che le ha suggerito di confidare la vicenda ai genitori, coi quali stava trascorrendo la vacanza al mare. Sentito il racconto della figlia, il padre si e’ immediatamente recato nell’appartamento occupato dai 5 ragazzi, chiedendo di farsi aprire, ma senza esito. Ha quindi buttato giu’ la porta: il frastuono e’ stato udito dai vicini, che, temendo si trattasse di una lite, hanno fatto intervenire la Polizia. La Volante e’ giunta appena in tempo per scongiurare lo scontro fisico tra il padre e i cinque inquilini della casa. A quel punto, l’uomo ha rivelato agli agenti il motivo per cui voleva entrare in ogni modo nell’appartamento. Gli agenti hanno raccolto la denuncia e fatto trasferire la ragazza, in ambulanza, all’ospedale di Latisana, per farla sottoporre a una visita medica. I giovani accusati degli abusi sono stati condotti invece al Posto provvisorio di Polizia di Lignano: hanno ammesso informalmente di aver avuto rapporti sessuali con la ragazza, ma li hanno giudicati consenzienti, ricordando che la giovane li aveva seguiti volontariamente e non le era stato impedito di uscire dall’appartamento e tornare a casa. La Squadra Mobile di Udine li ha indagati in stato di liberta’. Il caso e’ seguito dalla Procura friulana e da quella dei Minori di Trieste. Sono gia’ stati disposti gli esami del Dna e tutti gli accertamenti utili a fare chiarezza sull’inchiesta. Nelle prossime ore i cinque saranno sentiti ufficialmente alla presenza dei rispettivi avvocati. Gli investigatori hanno anche gia’ raccolto le testimonianze del padre della ragazza, del bagnino e dei vicini dell’appartamento in cui e’ avvenuta la presunta violenza di gruppo. E mentre la polizia precisa che, nonostante l’estrema gravita’ del fatto, Lignano e’ – e resta – una citta’ sicura, sulla vicenda e’ intervenuto anche il sindaco, Luca Fanotto, per ribadire lo stesso concetto: “Siamo vicini alla vittima e alla sua famiglia, ma quello che e’ accaduto – ha detto – non e’ un fatto di ordine pubblico. Da questo punto di vista la citta’ e’ presidiata, sicura. Un caso come questo – ha aggiunto – pur molto grave, resta isolato, ed e’ avvenuto in uno spazio privato e non in un luogo pubblico”. “Mi auguro che si facciano chiarezza e luce presto su questo fatto gravissimo. La mia solidarieta’ alla ragazza”, scrive la capogruppo del Pd alla Camera ed ex governatrice Fvg Debora Serracchiani. “Massima vicinanza” viene espressa anche dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che attraverso l’assessore alla Sicurezza Pierpaolo Roberti chiede “pugno di ferro per punire le responsabilita’ e aumentare il livello di sorveglianza”. “Occorre che famiglie, scuola e istituzioni siano in grado di recuperare e trasmettere i valori del rispetto che alcuni ragazzi non hanno evidentemente coltivato: oltre che un problema di vigilanza del territorio – osserva Roberti – si impone con urgenza anche un profondo impegno sociale affinche’ la situazione non degradi ulteriormente”.