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Studenti in tenda, contro il caro-affitti dilaga protesta

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In tenda davanti alle università contro il caro affitti. È la nuova forma di protesta degli studenti che da Milano ha contagiato varie città fino ad arrivare a Roma, dove un gruppo di ragazzi si accinge a passare un’altra notte accampati davanti al Rettorato dell’Università La Sapienza. “I prezzi degli affitti sono diventati altissimi, a Roma non si scende sotto i 500 euro per una camera”, sostiene Leone Piva, coordinatore dell’associazione Sinistra Universitaria della Sapienza che ha organizzato la protesta, “quella che stiamo vivendo è un’emergenza abitativa”. “Siamo qui perchè vogliamo essere ascoltati, chiediamo un tavolo con gli atenei e la Regione per trovare una soluzione”, spiegano in coro gli studenti.

La risposta del presidente della Conferenza dei rettori (Crui), Salvatore Cuzzocrea, non si è fatta attendere: “Che il problema affitti ci sia è indubbio ma siamo al lavoro con il ministro dell’Università Anna Maria Bernini, abbiamo già realizzato 8mila nuovi posti. La soluzione è riconvertire edifici per dare subito alloggi a prezzi più bassi agli studenti nelle residenze”. La protesta dei ragazzi e della ragazze della Sapienza è nata sull’onda del gesto di Ilaria Lamera, studentessa del Politecnico di Milano, che pochi giorni fa aveva piantato la tenda davanti all’ateneo per “accendere una luce sul problema del caro affitti”. I dati per la capitale parlano chiaro: “Solo nel nostro ateneo ci sono 40mila studenti fuori sede, ma Roma è la seconda città in Italia con i prezzi degli affitti più alti, avere una casa per studiare non è più un diritto di tutti ma un privilegio di pochi”, raccontano.

Hanno tra i 19 e i 21 anni, molti sono fuorisede, quelli più penalizzati da un mercato immobiliare selvaggio. “È un problema che vivo in prima persona -afferma Damiano al primo anno di Lettere e Filosofia – Faccio il pendolare, tutti i giorni ci metto 3 ore per andare a lezione e tornare a casa a Civitavecchia, dove vivo. Una casa non me la posso permettere”. Per i ragazzi gli strumenti messi a disposizione degli studenti sono insufficienti, “il diritto allo studio passa anche dal diritto all’abitare”, dice Leone. Gli studenti si sono confrontati anche con la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni che li ha ricevuti.

“Siamo a fianco delle studentesse e degli studenti che manifestano -ha affermato la rettrice- conosciamo bene le criticità per questo è stato istituito un fondo per finanziare contributi per l’alloggio e sono in corso progetti di edilizia universitaria che metteranno a disposizione sul territorio romano, e in parte a Latina, oltre 400 posti alloggi già nei prossimi mesi”. Un incontro che per chi protesta però non basta. “La rettrice si è dimostrata aperta al dialogo, ma adesso vogliamo i fatti”, dicono gli studenti che promettono: “la protesta non si ferma”.

+E per supportarli arriva anche la senatrice Ilaria Cucchi, di Alleanza Verdi e Sinistra: “abbiamo il dovere di ascoltarli”, dice. Intanto in tutta Italia si stanno moltiplicando le proteste degli studenti: oggi, oltre a Roma, tende piantate anche davanti all’università di Cagliari. Proteste sono previste a Torino, Firenze e Pavia. Il sindacato studentesco Unione degli Universitari (Udu), ha lanciato una mobilitazione nazionale e chiesto un incontro alla ministra Bernini che ieri ha varato una task force per occuparsi del caro affitti: fissare prezzi calmierati con un taglio del 15% per il mercato immobiliare studentesco, è uno degli obiettivi. “Senza casa, senza futuro” è lo slogan della mobilitazione del movimento delle tende. Una generazione che non vuole essere precaria.

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Tragico bilancio per l’incidente occorso alla nave in arrivo da Capri al Molo Beverello: sono 18 i feriti, molti contusi ed una donna grave. Nel cuore del Porto di Napoli, un tranquillo mattino si è trasformato in un momento di panico quando la nave veloce Isola di Procida ha urtato la banchina del Molo Beverello  durante le operazioni di ormeggio. L’incidente ha causato il ferimento di diverse persone a bordo, con almeno 18 individui che hanno riportato lesioni.

Secondo le prime informazioni, l’urto improvviso ha gettato a terra passeggeri e membri dell’equipaggio, lasciando dietro di sé un tragico scenario di contusioni e traumi. Le ambulanze sono state rapidamente convogliate sul posto per prestare soccorso agli feriti, con il personale sanitario che ha immediatamente iniziato la valutazione delle loro condizioni.

L’Asl Napoli 1 ha riferito che la maggior parte dei feriti ha riportato traumi maxillo facciali o lesioni, mentre uno di loro ha subito un politrauma più grave. Il trasporto dei feriti è stato organizzato in diversi ospedali della zona, tra cui il Cardarelli, il San Paolo, l’Ospedale del Mare, il Cto, il Fatebenefratelli e l’Ospedale Pellegrini.

L’incidente è stato prontamente segnalato alla centrale operativa 118 dell’ASL Napoli 1 Centro, che ha coordinato gli sforzi di soccorso inviando ulteriori ambulanze e allestendo un Posto Medico Avanzato sul luogo dell’incidente. Il personale medico ha lavorato instancabilmente per garantire che tutti i feriti fossero valutati e trasportati in base alla gravità delle loro condizioni.

Le prime ipotesi sull’incidente suggeriscono che una folata di vento possa essere stata la causa scatenante, considerando le condizioni meteorologiche al momento dell’ormeggio. Nonostante le onde alte e le raffiche di vento, la navigazione sembrava essere consentita, ma una violenta folata ha improvvisamente fatto sbandare la nave mentre si avvicinava al molo.

Le autorità competenti avvieranno un’indagine dettagliata per determinare le cause esatte dell’incidente e per adottare eventuali misure preventive per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.

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