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Stadio Collana, il Tribunale amministrativo regionale lo restituisce alla Regione Campania: ecco perchè

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Il Tar della Campania, con sentenza depositata oggi, ha respinto il ricorso proposto dalla società Giano, concessionaria dello stadio Collana di Napoli, contro il provvedimento regionale che ha disposto la decadenza della società dalla concessione e ha ordinato il rilascio della struttura sportiva del Vomero. Il Tar, comunica la Regione Campania, ha rilevato che “la società ricorrente ha violato la disciplina in materia di appalti, disponendo l’affidamento diretto di lavori, senza il previo espletamento di una gara pubblica, per un importo di 6 milioni, a società collegata ad uno dei soci della stessa Giano, peraltro sprovvista delle certificazioni Soa e dei requisiti tecnici-organizzativi ed economico-finanziari previsti dalla legge”. Questo modus operandi è stato ritenuto dal Tar anche “elusivo del divieto, vigente per le società senza scopo di lucro (quali sono le società sportive dilettantistiche), di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione”. Infine, il Tribunale amministrativo regionale della Campania ha rilevato la “correttezza del provvedimento di decadenza – spiegano da palazzo Santa Lucia – anche nella parte in cui ha ritenuto che l’attribuzione della maggioranza assoluta (oltre il 90%) della società Giano al socio imprenditore ha sostanzialmente modificato la natura della concessionaria, nella quale la componente sportiva è diventata del tutto marginale”. Nella gestione dell’impianto subentrerà ora l’Agenzia regionale per lo sport (Arus).stadio collana

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Impagnatiello, il coltello è sopra il frigorifero in cucina

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Si trova infilato in un ceppo portacoltelli in cucina sopra al frigorifero di casa il coltello che Alessandro Impagnatiello ha usato per uccidere Giulia Tramontano, la sua fidanzata al settimo mese di gravidanza. A indicare dove si trovi l’arma, che domani verrà sequestrata durante i rilievi nell’appartamento di Senago, nel Milanese, in cui è avvenuto l’omicidio, è stato lui stesso durante l’interrogatorio di convalida del fermo di venerdì scorso.

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Il sequestro del coltello, assieme ad altri accertamenti irripetibili, fa parte dell’attività della Sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri che per la prima volta, a distanza di dieci giorni dal delitto, entreranno nell’abitazione di via Novella dove viveva la coppia. I rilevi tecnico-scientifici, coordinati dalla Procura, verranno effettuati anche nella cantina e nel box, dove Impagnatiello, a suo dire, avrebbe nascosto per quattro giorni il corpo martoriato della compagna prima di sbarazzarsene, gettandolo tra le sterpaglie vicino a dei garage non molto lontano dall’abitazione. Anche su questo fronte inquirenti e investigatori devono effettuare verifiche per riscontrare le dichiarazioni dell’uomo, su cui ci sono dubbi, e per dimostrare che c’è stata premeditazione.

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L’Ue avverte Musk, ‘ha scelto lo scontro, è un errore’

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Twitter ha scelto “lo scontro” con l’Unione Europea – in particolar modo con il suo braccio esecutivo, la Commissione – e ora rischia di pagarne le conseguenze. Il messaggio non è rassicurante e viene dalla vicepresidente responsabile per i Valori e la Trasparenza, Vera Jourová, al termine dell’incontro con i firmatari del Codice anti-disinformazione, che comprende 44 tra i maggiori colossi del web tra cui Facebook, Google e TikTok, ma non l’uccellino targato Elon Musk, che ha abbandonato la piattaforma a fine maggio. “Riteniamo che abbia commesso un errore, ha raccolto su di sé molta attenzione e ora vi sarà un attento e vigoroso scrutinio del rispetto da parte sua delle norme europee”, ha precisato Jourová in un incontro con la stampa in cui ha fatto il punto delle conversazioni in corso con gli attori principali del settore in vista della piena attuazione del Digital Services Act (Dsa).

“Se Twitter vuole operare e fare soldi nel mercato europeo deve rispettare le nostre regole e prendere le misure appropriate”, ha aggiunto. E questo vuol dire fare di più contro la disinformazione, specie ora che l’Europa “sta sostenendo la lotta dell’Ucraina” e il fianco orientale “è costantemente sotto attacco” dei troll del Cremlino. Peraltro non è che Twitter stia andando alla grande neppure nella liberale America, dove “sono in vigore le leggi della California”, per citare sempre Jourová. I ricavi pubblicitari negli Stati Uniti nel periodo che va dal primo aprile alla prima settimana di maggio sono stati di 88 milioni di dollari, in calo del 59% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Una performance – nota il New York Times citando alcuni documenti – che non è destinata a migliorare a breve. Il personale addetto alla pubblicità è infatti preoccupato dalla possibilità che l’aumentare dei discorsi di odio e della pornografia sul social pesi sulle strategie d’investimento degli inserzionisti. Insomma, la ricetta europea farebbe bene anche dal punto di vista degli affari, al di là delle regolamentazioni bacchettone (stando agli standard del patron di Tesla). Il vero nodo, per l’Ue, è stabilire un dialogo proficuo con tutti gli stakeholder per affrontare le sfide del presente – la Russia, che vuole indebolire

le democrazie e compromettere i processi elettorali – ma anche del futuro. E qui l’accento è sull’intelligenza artificiale. Il Codice (che ha una natura volontaria) non la contempla e così ha chiesto di aprire una sezione dedicata. Le potenzialità della tecnologia sono immense ma anche potenzialmente negative sul fronte della diffusione di contenuti “maligni e nocivi”. L’Ue vorrebbe vedere allora “un’etichettatura” che marchi chiaramente “testi, foto e video” prodotti dall’AI in modo che l’utente, “distratto” da i casi suoi, sappia che sta interagendo con un robot. “La libertà di parola non si applica alle macchine”, sentenzia la vicepresidente. Con un’aforisma che pare tratto dalle leggi di Asimov.

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Le traversie normative del passaggio generazionale nelle società

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Stanno emergendo in questi anni alcuni problemi nel passaggio generazionale all’interno delle società, diversi a seconda dei ruoli e della coincidenza in alcuni casi di dipendente e di componente del consiglio di amministrazione, ad esempio. Problemi che potrebbero avere in alcuni casi ripercussioni non indifferenti, anche a livello pensionistico. E’ questa transizione anagrafica che sarà affrontata da vari punti di vista, domani, nel corso del convegno “Passaggio generazionale: profili lavoristici, previdenziali e societari”, organizzato dalla Fondazione Luigi Einaudi con il patrocinio di vari enti e realtà in qualche modo coinvolti nella vicenda: Inail, Inps, Regione Friuli Venezia Giulia, Assocamerestero, Camera di commercio.

Ad approfondire il tema saranno esperti, appunto, del mondo del lavoro, della previdenza e del diritto societario, tra i quali il commercialista Gian Piero Gogliettino, il presidente della Camera di commercio Venezia Giulia Antonio Paoletti, il segretario generale della Uil Fvg, Matteo Zorn. Al termine del dibattito, saranno tirate le conclusioni dal presidente della XI Commissione della Camera, Walter Rizzetto e dal Governatore del Fvg Massimiliano Fedriga. A seguire, sarà presentato il libro “Non diamoci del tu” del Presidente della Fondazione, Giuseppe Benedetto, al quale parteciperanno, tra gli altri, lo stesso autore, il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove; l’incontro sarà moderato dalla direttrice del Piccolo, Roberta Giani.

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