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Cronache

ST.AR.T., la Street Art partecipata ai Quartieri Spagnoli

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C’è una nuova cappella votiva in costruzione nei vicoli dei Quartieri Spagnoli, la stanno realizzando i ragazzi del centro ARGO, gli scolari delle medie della scuola Dalla Parte dei Bambini e gli allievi dell’Accademia di Belle Arti  di Napoli curati dal gruppo di street artists GUERRILLA SPAM, che hanno curato l’ideazione e il progetto. L’edicola, sarà una delle tante opere di Street Art che alla fine del convegno ST.AR.T. rimarranno, insieme alle già esistenti opere, ad abbellire i vicoli e le  passeggiate del popolare quartiere del centro di Napoli che è sempre più spesso meta turitica e gastronomica della citta’.

ST.AR. T. Street art, Comunità, Territorio, è una due giorni di convegno, dibattito, performance dove  partecipazione, rigenerazione, trasformazioni di città e quartieri  saranno solo alcuni dei temi che saranno trattati  da  venerdì 8 e sabato 9 febbraio a Foqus – Fondazione Quartieri Spagnoli (via Portacarrese a Montecalvario 69, Napoli). Un “non convegno” che vedrà declinata in tutte le sue forme l’arte urbana, in termini di performance e nell’ambito dei dibattiti che vedranno il coinvolgimento di artisti, rappresentanti delle istituzioni, curatori, accademici ed esperti del settore.

La due giorni si aprirà ufficialmente alle ore 15,00 di venerdì 8 febbraio con il via alle performance artistiche dentro e fuori la Fondazione Foqus, un work in progress all’insegna della street art.

Diversi gli artisti che “lasceranno il segno” ai Quartieri Spagnoli: dai Guerrilla Spam, che per i vicoli produrranno la loro edicola votiva inaspettata e un po’ speciale (progettata con i ragazzi di Argo, il Centro di abilitazione per giovani e adulti con disabilità cognitive, l’Associazione Hermes,  l’Accademia di Belle Arti di Napoli e gli studenti della Scuola diffusa – Impresa sociale DPDB Montecalvario) a Iabo, Luigi Loquarto e Xel che realizzeranno all’interno di Foqus tre opere murarie prodotte da INWARD, ispirate ai Quartieri Spagnoli e omaggio al territorio.

Da non perdere la performance degli studenti del corso di Design della comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli che, con la professoressa Gabriella Grizzuti realizzeranno Lettere di strada, racconti tipografici e calligrafici, intervento di calligrafia e scrittura live negli spazi di Foqus. Testi e iscrizioni raccolti tra le scritte spontanee dei vicoli del quartiere si congiungeranno in un racconto visivo in cui quelle forme e contenuti spontanei si ricomporranno in nuovi lettering e grammatiche, accompagnati dall’intervento del rapper Andre Kawasaki, in collaborazione con TeatrInGestAzione.

I dibattiti tra artisti, esperti, operatori, amministratori pubblici a ST.AR.T non daranno risposte, ma semmai porranno nuove domande sul rapporto tra street art, comunità e territorio (www.startconf.org).

I tavoli di confronto saranno il cuore della due giorni e verranno introdotti da una sessione plenaria – l’8 febbraio alle 16.00) – che, dopo i saluti del Sindaco Luigi de Magistris e dell’Assessore alla Cultura Nino Daniele,  vedrà la partecipazione di Maurizio Carta (Presidente Scuola Politecnica, Università di Palermo) e Massimiliano Tarantino (Fondazione G. Feltrinelli), Pietro Maiozzi (Artista).

Molteplici i temi trattati ai 5 tavoli che indagheranno sulle questioni legate – direttamente o indirettamente – alla sfera dell’arte urbana:  “Prospettive operative”; “Arte pubblica, istituzione, tempo”; “Pubblico, privato, attivazione: le nuove dimensioni dell’arte urbana”; “Rigenerazione, riqualificazione, visioni”; “Rigenerazioni umane”. Sono questi i titoli delle diverse sessioni che saranno moderate da  Stefano Antonelli (999 Contemporary), Manuela Barone (Fondazione G. Feltrinelli), Luca Borriello (INWARD), Rachele Furfaro (Presidente di Foqus), Claudio Gnessi (Ecomuseo Casalino), Anna Gesualdi (TeatInGestAzione), Valeria Mazzesi (GAI), Ledo Prato (Mecenate90), Paolo Piscitelli (Fondazione G. Feltrinelli), Renato Quaglia (direttore di Foqus), Tavolo della Creatività Urbana (Comune di Napoli).

Promossa da Mecenate90 e Fondazione Foqus, con il patrocinio del Comune di Napoli e Fondazione con il Sud, l’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con 999Contemporary, Ecomuseo Casilino, INWARD Osservatorio sulla creatività urbana, Tavolo per la creatività urbana del Comune di Napoli, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Accademia di Belle Arti di Napoli, Associazione Hermes, TeatrInGestAzione.

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

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‘Morte a 5 mesi è innaturale’, i funerali del piccolo Michael

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“La natura a volte può compiere il male. La morte, specie se riguarda un bimbo di cinque mesi, è qualcosa di innaturale. Ma c’è anche la consapevolezza che Michael sia già in paradiso e che contempli il volto del signore”: lo ha detto don Luca Fanfarillo, parroco della chiesa della Madonna del Rosario, nella frazione di Mole Bisleti ad Alatri, durante i funerali del piccolo Michael, il bimbo di 5 mesi morto nel sonno in un resort di Carovigno in provincia di Brindisi, dove i genitori erano in vacanza. Il parroco ha ricordato come solo qualche settimana fa il piccolo Michael durante il battesimo gli prese la mano: “ora – ha proseguito – è un piccolo angelo che prende la mano di ognuno di noi e che ci accompagnerà nel nostro cammino, che sarà sempre con noi”.

L’altro giorno c’è stata l’autopsia sulla salma del bambino, servirà per stabilire le cause del decesso. Secondo una prima ricostruzione, Michael dormiva nel lettone con i genitori, lui commerciante ambulante e lei operaia in una fabbrica del frusinate, protetto da due cuscini. Intorno alle 3.30 il padre si è accorto che il piccolo era immobile e cianotico. Scattati i soccorsi, gli operatori del 118 hanno tentato disperatamente di rianimarlo prima sul posto, poi durante il trasporto all’ospedale “Perrino” di Brindisi, dove però il neonato è arrivato privo di vita.

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Taranto, sparatoria a rione Tamburi: morti Carmelo Nigro e Pietro Caforio

Conflitto a fuoco a Taranto: morti Carmelo Nigro e Pietro Caforio. Michele Caforio confessa l’omicidio, si attende la convalida del fermo.

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Sale a due vittime il bilancio del violento conflitto a fuoco avvenuto la sera del 16 luglio in via Machiavelli, nel rione Tamburi di Taranto. Dopo la morte del 45enne Carmelo Nigro, deceduto poco dopo l’arrivo in ospedale, questa mattina è stato dichiarato clinicamente morto anche Pietro Caforio, 34 anni, gravemente ferito nella sparatoria.

La ricostruzione: scontro tra clan per il controllo del traffico di droga

Secondo le prime risultanze investigative, il movente della sparatoria sarebbe legato a contrasti per il controllo delle piazze di spaccio nella città vecchia di Taranto. La scena che si è consumata in via Machiavelli ha visto l’esplosione di diversi colpi d’arma da fuoco. A farne le spese sono stati quattro uomini: oltre ai due deceduti, è rimasto gravemente ferito Michael Nigro, 20 anni, figlio di Carmelo, attualmente ancora in ospedale. Vincenzo Fago, 65 anni, ha invece riportato una ferita non grave alla gamba sinistra.

Michele Caforio interrogato in carcere: “Ho ucciso Carmelo Nigro”

Nella giornata di oggi, Michele Caforio, 37 anni, fratello di Pietro, è stato interrogato in carcere dal gip Giovanni Caroli. Caforio era stato fermato nei giorni scorsi con l’accusa di omicidio di Carmelo Nigro, tentato omicidio di Michael Nigro, con l’aggravante del metodo mafioso, e per porto e detenzione illegale di arma da fuoco.

Difeso dagli avvocati Franz Pesare e Pasquale Blasi, l’indagato ha ammesso le proprie responsabilità, confermando quanto già emerso dalle intercettazioni ambientali in cui aveva confessato l’omicidio. Secondo la sua versione, avrebbe reagito dopo che Carmelo Nigro aveva sparato a suo fratello Pietro, colpendolo alla testa e al torace.

Attesa per la convalida del fermo

Al termine dell’interrogatorio, si attende ora la decisione del gip sulla convalida del fermo. Con ogni probabilità verrà disposta l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 37enne.

Il decesso di Pietro Caforio: confermato dai medici

L’Asl di Taranto ha comunicato che Pietro Caforio, ricoverato in rianimazione, è stato dichiarato clinicamente deceduto alle 8.15 di questa mattina. Come previsto dalla legge, sono state avviate le sei ore di osservazione e, al termine, il collegio medico ha certificato il decesso.

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Urbanistica e fuga di notizie, la Camera penale di Milano: “Processo mediatico inaccettabile”

La Camera penale di Milano critica duramente la gestione dell’inchiesta urbanistica: “Indagati informati dai giornali, presunzione d’innocenza violata, equilibrio procedurale stravolto”.

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La Camera penale di Milano lancia un duro atto d’accusa contro la gestione dell’inchiesta sull’urbanistica, al centro dell’attenzione pubblica nelle ultime ore. In una nota ufficiale, i penalisti milanesi parlano senza mezzi termini di “ennesimo corto circuito”, in cui i media vengono informati prima degli indagati, violando le regole basilari previste dal codice di procedura penale.

Secondo quanto riportato nella nota, l’indagato – in questo caso il sindaco di Milano – avrebbe scoperto la propria iscrizione nel registro degli indagati leggendo i giornali, senza aver ricevuto alcun atto formale da parte della magistratura.

Le critiche alla gestione mediatica: “Violate regole e garanzie”

La denuncia della Camera penale è netta: ogni volta che una vicenda giudiziaria “per contenuto o per soggetti coinvolti” ha potenziale mediatico, si assiste alla diffusione incontrollata di informazioni, persino ignote agli stessi indagati. Non solo: si parla di atti processuali pubblicati dai media prima ancora che le parti abbiano la possibilità di prenderne visione.

Nel mirino dei penalisti anche la cosiddetta “lotteria dei nomi”: con il numero degli indagati già noto alla stampa, si moltiplicano le indiscrezioni su chi possa essere coinvolto, amplificando la pressione mediatica e politica.

“Presunzione d’innocenza travolta, danni per persone e aziende”

Il cuore della critica è il ribaltamento delle garanzie costituzionali. Secondo la Camera penale, in questa fase “delicatissima” del procedimento, in cui si decide della libertà degli individui, la fuga di notizie e la celebrazione del processo mediatico minano profondamente la presunzione di innocenza.

Una dinamica che – si legge ancora – travolge le vite delle persone, interferisce nelle scelte politico-amministrative e può compromettere il futuro di intere aziende coinvolte indirettamente. Per i penalisti milanesi, serve un ritorno al rispetto delle regole, alla tutela del diritto di difesa e alla centralità del processo penale come unico luogo in cui accertare responsabilità.

(Immagine in evidenza generata con sistemi di Intelligenza artificiale)

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