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Sossio Aruta torna in campo a 48 anni: dopo Uomini e donne è passato al Grottaglie, in prima categoria

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Gli mancano 23 gol per raggiungere l’obiettivo delle 400 reti in carriera e per questo, malgrado i suoi 48 anni, ritorna in campo. Si tratta di Sossio Aruta, noto per le imprese in campo ed in televisione, che ha firmato un contratto con l’Ars Et Labor Grottaglie squadra che milita nel campionato di Prima Categoria della Puglia. L’attaccante ha alle spalle una lunghissima carriera tra Serie B, Serie C, Serie D e le varie categorie inferiori. Lo scorso anno è salito agli onori della cronaca per l’appello indirizzato al presidente del Benevento Vigorito quando gli chiede di dargli la possibilità di “giocare qualche minuto in serie A”. L’appello cadde nel vuoto e così piuttosto che sui campi di calcio Sossio Aruta ha collezionato più presenze in diverse trasmissioni televisive, “Uomini e Donne” e “Tempation Island” su tutte. Il Re leone, così è soprannominato Aruta, avrebbe accettato di giocare a Grottaglie anche per avvicinarsi alla sua Ursula Bennardo che vive a Taranto. I due si sono nuovamente riavvicinati e sembra che stiano finalmente vivendo un momento di grande amore e serenità dopo che a Tempation Island Vip si erano lasciati. Sossio, per sancire il loro amore ritrovato, pochi giorni fa ha mostrato orgoglioso, attraverso il suo profilo Instagram, una foto del suo nuovo tatuaggio, dedicato proprio alla bella fidanzata.

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Poker al Wydad, Yldiz lancia Juve a ottavi Mondiale Club

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Un Yildiz ‘mondiale’ trascina la Juventus, che batte 4-1 i marocchini del Wydad AC e, dopo il 5-0 contro l’Al Ail, è a punteggio pieno nel Gruppo G del Mondiale per Club: per gli ottavi manca solo la matematica. Il numero 10 è il ‘man of the match’ ed anche il capocannoniere del torneo: propizia il vantaggio iniziale, una autorete, e segna due gol d’autore che permettono ai bianconeri di proseguire l’avventura americana a punteggio pieno e di vedere la qualificazione al turno successivo.

Un’altra buona prestazione, impreziosita anche dal rigore realizzato allo scadere da Vlahovic, che fa ben sperare i tifosi bianconeri per il proseguimento della competizione. Sotto la leggera pioggia di Philadelphia la Juventus, in campo con la stessa formazione dell’esordio, parte subito forte. Dopo poco più di un quarto d’ora la squadra di Tudor è già in vantaggio di due reti, grazie all’autorete di Boutouil al 6′, che devia in rete una conclusione di Yildiz dopo una bella combinazione con Thuram, e al gol del tedesco naturalizzato turco al 16′. Un potente destro dal limite dell’area, di controbalzo, che si incassa sotto l’incrocio dei pali dopo la bella percussione dalla sinistra di Cambiaso.

Tutto facile, ma al 25′ gli avversari la riaprono con il sudafricano Lorch, che sorprende la difesa bianconera e sul filo del fuorigioco batte Di Gregorio in uscita con uno scavetto, dopo il bel passaggio filtrante dell’ex Verona e Fiorentina Amrabat. Colpiscono in contropiede i marocchini, che non riescono però a tornare in partita. La Juventus non cambia infatti atteggiamento e continua a macinare gioco. Quantità, ma anche grande qualità, soprattutto sulla fascia sinistra, dove il Casablanca è costretto alle maniere forti per fermare le giocate dell’ispiratissimo Yildiz. Nella ripresa iniziano i cambi, ma lo spartito è sempre lo stesso. Soltanto il palo nega al 12′ la gioia del gol a Cambiaso, ma l’appuntamento con la rete è soltanto rimandato di una manciata di minuti.

A segnare la rete del 3-1 è di nuovo Yldiz, con una giocata che fa impazzire lo stadio: Kolo Muani, in ombra rispetto al resto della squadra, vede l’inserimento del 2005, che dopo una sterzata al centro punisce Benabid con un rasoterra a giro imprendibile. Esulta in panchina Tudor, che oltre alle motivazioni sembra aver dato un gioco e una precisa fisionomia alla Juventus, che in pieno recupero segna la nona rete in due partite con Vlahovic. Sacrosanto il rigore concesso per il fallo di Ferreira sull’attaccante, che dal dischetto non sbaglia e fissa il punteggio finale sul 4-1. In attesa della sfida contro il Manchester City, la Juve vede gli ottavi di finale con una prova di forza e qualità. E puo’ dare sostegno alle parole dell’ad Scanavino prima della partita: “La Juve dovra’ essere competitiva per lo scudetto”.

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Leoni conteso tra Allegri e Chivu: è derby di mercato per il talento del Parma

Il difensore classe 2006 fa gola ai big: la valutazione sfiora i 30 milioni.

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Il nome caldo del momento è Giovanni Leoni, difensore classe 2006, protagonista della stagione del Parma in Serie B. Il presidente Krause lo considera un patrimonio da blindare, ma la pressione di club come Juventus e Inter potrebbe far vacillare la resistenza. Max Allegri può contare su un ottimo rapporto con l’ad Federico Cherubini e ha già osservato il giovane in più occasioni. Ma anche Cristian Chivu, che ha allenato e valorizzato Leoni, è pronto a calare l’asso dopo aver già chiesto il centravanti Bonny.

Una proposta da 25-30 milioni potrebbe convincere il Parma a cedere. Sul tavolo anche la questione del portiere giapponese Martin Suzuki, altro gioiello su cui gli emiliani vogliono puntare ma che ha attirato attenzioni esterne.

Camarda, il gioiello rossonero pronto al prestito

Francesco Camarda, classe 2008, è un altro talento al centro di numerosi corteggiamenti. Igli Tare ha compreso che per valorizzare il baby bomber servirà un prestito. Lecce, Pisa, Udinese e Spezia sono le squadre interessate. Intanto, il Milan ha deciso di non rinnovare il contratto di Jovic, liberando spazio nel reparto offensivo.

Camarda piace per la sua maturità tecnica precoce, ma servirà una piazza che sappia accompagnarlo nella crescita senza bruciarlo.

Sancho tra Napoli e Juventus: affondo doppio sullo stesso obiettivo

Tra Napoli e Juventus è in corso un braccio di ferro anche su Jadon Sancho. L’esterno inglese, di proprietà del Manchester United ma reduce da un prestito al Chelsea, è affascinato dal progetto azzurro guidato da Antonio Conte. Il ds Manna ha condotto trattative direttamente con il giocatore.

La Juve, però, si è mossa diversamente, puntando sul dialogo con i Red Devils per superare la concorrenza partenopea. Anche in questo caso il tempismo e le strategie diplomatiche faranno la differenza.

Jackson e Nunez: due profili per due panchine che sognano in grande

Nicolas Jackson è un altro profilo seguito sia da Napoli sia da Juventus. L’attaccante senegalese, 24 anni, potrebbe sostituire Vlahovic in caso di partenza dalla Juve o diventare il piano B di Conte nel caso sfumi Darwin Nunez.

Proprio l’attaccante uruguaiano è il nome più pesante sul mercato. Il Napoli è in pole per accaparrarselo, davanti al Milan. Darwin Nunez, reduce da una stagione in ombra con il Liverpool, ha detto no alle offerte arabe e apre alla Serie A. Con un ingaggio da 4,7 milioni annui e una valutazione importante ma in calo rispetto ai 75 milioni (più 25 di bonus) spesi dai Reds, il Napoli sogna il grande colpo per rilanciarsi in campionato.

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Inter soffre ma vince, Carboni la ribalta al fotofinish

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L’inter rischia tutto o quasi: l’Urawa segna un gol che sembrava decidere tutto ma alla fine i nerazzurri soffronto ma riescono a vincere con Valentin Carboni che segna il gol decisivo a tempo scaduto e con il capitano Lautaro Martinez che in acrobazia mette a segno il pareggio. I giapponesi sono fuori dal Mondiale e l’Inter ritrova la strada della vittoria. Cristian Chivu puo’ respirare e godersi la sua prima gioia in nerazzurri. Il tecnico cambia modulo e prova il 3-4-2-1 con Lautaro unica punta, rinuncia a Pavard per un riacutizzarsi di un vecchio male e schiera Luis Henrique titolare. Dall’altra parte ci sono i modesti giapponesi dei Red Diamonds con il loro tifo indiavolato al Lumen Park di Seattle. Con un punto solo nel girone, l’Inter e’ costretta a vincere per andare avanti nel Mondiale per Club, sconfiggere i fantasmi di Monaco e rialzare la testa.

I nerazzurri sfidano soprattutto se’ stessi ma appaiono comunque vivi e pronti a combattere anche se non trovano la via della porta. Tanto possesso palla, quasi il 90%, lunghi fraseggi e molta buona volontà. I giapponesi si difendono in massa, La partita si annuncia una specie di passeggiata per l’Inter che già al 2′ si presenta agguerrita con un bel dialogo tra Zalenwski che prova a pescare Luis Henrique che non trova la giusta sincronia per una frazione di secondo. Pressing dei nerazzurri che dominano e surclassano i giapponesi che pero’ incredibilmente all’11 passano in vantaggio con un preciso rasoterra di Watanabe servito alla perfezione da Kaneko. L’Inter e’ incredula e reagisce con determinazione ma la via della porta sembra accidentata.

Al 15′ area dell’Urawa sovraffollata, quasi mischia, ma alla fine dell’azione, Darmian si fa trovare in fuorigioco. Poco dopo si vede Lautaro che al 19′ colpisce la traversa. Scompaiono i ‘diavoli rossi’ e si lasciano cingere d’assedio dai nerazzurri che tirano nove volte in porta ma solo una volta indovinano lo specchio. Nella ripresa sembra che il movimento dell’Inter sia infruttuoso e sterile e ogni tentativo di infrange sul muro dei giapponesi. I nerazzurri rischiano la beffa con un contropiede pericoloso con Watanabe protagonista. Risponde Mkhitaryan che fallisce un quasi rigore.

A poco piu’ di 10 minuti dalla fine, la partita finalmente cambia volto con una magia di Lautaro Martinez che segna con un gol straordinario in acrobazia. Chivu gioca la carta di Valentin Carboni, venti anni e tanta classe. Ed e’ lui a tempo scaduto, due minuti oltre il 90′, a firmare la vittoria che permette all’Inter di proseguire il cammino nel Mondiale del Club. Vittoria pesantissima ma tante ombre, l’Inter non riesce a segnare e a finalizzare la partita, mancano ancora la cattiveria necessaria e l’equilibrio giusto. Alla fine ancora tanto lavoro da fare.

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