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Cronache

Soroptimist Italia compie 70 anni, il tema è leadership donne

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Compie settant’anni il Soroptimist International d’Italia, che riunisce i 160 club italiani: venerdi’ 24 gennaio pomeriggio celebrera’ l’anniversario con un convegno all’Universita’ La Sapienza, sul tema “Divario di genere: cambiamo le regole”. Il titolo rende bene l’idea di che cosa sia oggi il Soroptimist, l’associazione nata per unire la forza dell’eccellenza femminile, ovvero “le sorelle ottime”: un concetto “che io traduco in sorelle che ottimizzano” spiega Mariolina Coppola, napoletana, da quattro mesi presidente nazionale della organizzazione. Il Soroptimist (da sorores optimae) e’ nato nel 1921 in California, il primo circolo italiano e’ sorto nel 1928 a Milano, ma solo dopo la caduta del fascismo ha preso il via la libera iniziativa dell’associazione. “Sin dal 1950 – dice Coppola – abbiamo sempre avuto nomi eccellenti e qualificati dell’universo femminile, ma nel tempo e’ anche molto cambiato il senso del nostro impegno. Non siamo una organizzazione benefica e non piu’ solo sociale, oggi il nostro e’ un ruolo di promozione di tutte le azioni positive che sostengono l’affermarsi delle capacita’ delle donne”. Il Soroptimist nel mondo conta 90 mila iscritte: “siamo state antesignane in molti campi, nella campagna anti mine, nella lotta ai matrimoni precoci, abbiamo affrontato la violenza di genere quando nessuno parlava di femminicidio. Oggi che questi temi sono diventati un impegno delle istituzioni, noi affrontiamo anche altri problemi che sono ancora in ombra”. Mariolina Coppola ci spiega che le socie Soroptimist lavorano senza compenso “ma anche senza consenso, intendo dire che non abbiamo bisogno di avere l’approvazione della politica, siamo quindi molto libere nelle nostre posizioni e, sedendo in molte grandi organizzazioni italiane e internazionali, riusciamo a rompere gli schemi”. Una associazione apartitica e pluralista dunque, non solo statutariamente, ma anche di fatto: “tra le iscritte oggi ci sono molte giovani impegnate nei vari campi, spesso con successo”, ma sempre con la consapevolezza di quanto sia duro per una donna ottenere potere e ruoli importanti: “quando le regole della competizione sono chiare, le donne ce la fanno e spesso vincono. Ma quando si arriva al vertice, tutto si fa nebbioso. E spesso quando una donna conquista un ruolo apicale, vuol dire che quel ruolo si e’ svuotato di potere”. Il mondo dunque e’ ancora contro le donne? “Oggi – corregge Mariolina – la chiave e’ l’empowerment, la consapevolezza di se’, tema su cui bisogna interrogarsi sinceramente. Siamo anche noi che dobbiamo confrontarci seriamente con il tema della leadership femminile. Siamo molto critiche con noi stesse e per questo ci e’ piu’ difficile esporci in prima persona, ma il potere implica la convinzione di poter stare in prima linea. Per esempio, abbiamo verificato che le professioniste, a parita’ di competenza ed esperienza, chiedono parcelle piu’ basse dei loro colleghi maschi. Dobbiamo lavorare ancora molto su di noi, partendo dai primi anni di scuola, dagli stereotipi culturali che non sono solo dei maschietti ma anche delle femminucce”. Tutto questo scorre sotto il convegno di venerdi’: “lo scopo e’ fare il punto della situazione del gender gap in Italia, verificare il ruolo delle politiche pubbliche e le risorse messe in campo. L’impianto legislativo paritario da noi c’e’, la sua applicazione molto meno. E bisogna investire sul welfare e sulla scuola, altrimenti la parita’ di genere e’ solo a parole”. Chi aveva un’idea del Soroptimist come di un club aristocratico ed elitario, un po’ fuori dal tempo, deve dunque cambiare idea: “il nostro e’ sempre un sistema cooptativo, ma uniamo l’eccellenza femminile solo perche’ vogliamo farla emergere dovunque. E per riuscirci dobbiamo farci conoscere ed essere piu’ visibili” conclude la presidente dell’Unione dei club italiani.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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