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Sinner si ritira a Shanghai per problemi muscolari: caldo e umidità record sotto accusa

Jannik Sinner costretto al ritiro a Shanghai per crampi e problemi muscolari. Polemiche sul caldo estremo: “L’ATP deve introdurre una regola sul calore, non possiamo rischiare la salute dei giocatori”.

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Jannik Sinner si è ritirato dal Masters 1000 di Shanghai, dove difendeva il titolo vinto lo scorso anno. Dopo due set combattuti contro Tallon Griekspoor, il numero due del mondo ha accusato forti problemi muscolari a entrambe le gambe, che ne hanno compromesso la mobilità fino a costringerlo a zoppicare.

Il match: dal vantaggio alla resa

Sinner aveva vinto il primo set 7-6 (3), poi nel secondo si era portato a due punti dal match, prima di cedere 7-5. Nel terzo set, sul 3-2 per l’olandese, l’altoatesino ha iniziato a soffrire di crampi alla gamba destra e ha dovuto abbandonare il campo, sostenuto dai suoi collaboratori e accompagnato dagli applausi del pubblico.
Griekspoor, numero 31 del ranking ATP, accede così agli ottavi di finale.

Il caldo e l’umidità nel mirino dei giocatori

Il ritiro di Sinner ha riacceso la polemica sulle condizioni climatiche estreme del torneo cinese, con caldo e umidità soffocanti che hanno messo a dura prova molti tennisti.
Il danese Holger Rune, durante un medical time out, ha attaccato duramente l’ATP:
Perché non esiste una regola sul calore? Volete che un giocatore muoia in campo?”.

Visibilmente provato, Rune ha poi spiegato: “Stavo davvero soffrendo, non siamo abituati a queste condizioni. È difficile per tutti, anche per gli avversari”.

Shanghai, il torneo “Survivor”

Le condizioni meteo hanno trasformato il Masters 1000 in una sorta di “Survivor”, come lo hanno definito alcuni giocatori. Taylor Fritz ha rischiato il collasso prima di arrendersi a Giovanni Mpetshi Perricard, mentre David Goffinsi è ritirato per spossatezza.
Anche gli argentini Francisco Comesana e Yunchaokete Bu sono crollati fisicamente contro Lorenzo Musetti e Luciano Darderi, visibilmente stravolti dal caldo.

Preoccupazione per la salute dei tennisti

Il caso Sinner rilancia il dibattito sulla tutela della salute degli atleti, in un circuito sempre più fitto e globalizzato, dove le condizioni climatiche estreme diventano un fattore determinante.
L’ATP, per ora, resta in silenzio, ma la pressione dei giocatori per regole più chiare e protocolli di sicurezza sul calore è destinata a crescere.

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Stadio di Napoli, Abodi avverte: «Rischio concreto di perdere Euro 2032». Comune e De Laurentiis divisi sul futuro

Il ministro Abodi avverte: senza un accordo rapido tra Comune e De Laurentiis Napoli rischia di perdere Euro 2032. Entro il 2026 la scelta degli stadi: urge una sintesi sul nuovo progetto.

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«Capisco la sacralità del Maradona, ma serve una soluzione che consegni a Napoli uno stadio all’altezza». È l’allarme del ministro per lo sport Andrea Abodi (foto Imagoeconomica), che non esclude il rischio di un Europeo 2032 senza Napoli. La città è divisa tra la linea del Comune, deciso a ristrutturare il Maradona, e la posizione di De Laurentiis, che punta a un impianto nuovo nell’area del Caramanico.

L’appello del ministro: trovare un accordo

Abodi insiste da giorni sulla necessità di una sintesi. Al convegno di Milano Finanza ha ricordato che Napoli deve trovare «una definizione precisa e un interesse condiviso». Per il ministro, il Maradona «rappresenta più il passato che il futuro» e serve uno stadio moderno, accessibile e funzionale. «Il tempo però sta finendo: se vogliamo gli Europei a Napoli, nelle prossime settimane l’intesa deve consolidarsi».

Pressioni e scadenze: ottobre 2026 è vicino

A Sky Tg24 Abodi ha rilanciato: «Nel 2026 almeno 3 stadi apriranno nuovi cantieri». Il cronoprogramma Uefa prevede che nell’ottobre 2026 vengano scelti i cinque stadi italiani ospitanti, tra progetti già approvati, finanziati e cantierabili entro marzo 2027. Napoli, invece, procede in bilico.

Le città avanti e il ruolo del commissario

Milano progredisce sul dossier, Roma migliorerà l’Olimpico e si immagina il nuovo stadio della Roma. La Lazio ha il suo percorso. «Lavoriamo su 12 progetti», afferma Abodi.

Massimo Sessa, presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, sarà il commissario per gli stadi: dovrà accelerare procedure e coordinare pubblico e privato per garantire gli impianti in tempo per Euro 2032. È già al lavoro sugli adempimenti preliminari.

I candidati a ospitare Euro 2032

Gli stadi in corsa sono:
San Siro (Milano), Olimpico (Roma), Juventus Stadium (Torino), San Nicola (Bari), Maradona (Napoli), Artemio Franchi (Firenze), Luigi Ferraris (Genova), Bentegodi (Verona), Dall’Ara (Bologna) e il nuovo impianto di Cagliari. Anche Salerno ha avanzato la sua candidatura.

L’attesa per la decisione della Zes

A Napoli si attende la decisione della Zes, prevista nelle prossime ore. Domani il Comune sarà in Conferenza: possibile un rinvio che passi oltre la scadenza elettorale della settimana successiva.

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In Evidenza

Napoli, Conte chiede rinforzi subito: 50 milioni per il mercato di gennaio e rivoluzione in vista

Conte vuole interventi immediati sul mercato: 50 milioni pronti, diversi giocatori verso l’addio e obiettivi pesanti a centrocampo e sulle fasce. Il Napoli prepara una rivoluzione.

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Occhio ai miraggi: Conte non ha ricaricato le pile. Domani ritroverà parte del suo Napoli, al completo solo mercoledì, appena 72 ore prima della sfida con l’Atalanta. L’allenatore pretende che nessuno metta in discussione i suoi metodi e vuole interventi immediati sul mercato di gennaio. De Laurentiis è pienamente d’accordo.

Esami per Lang, Lucca, Neres e Marianucci

Non tutte le operazioni estive hanno convinto: Lang, Lucca, Neres e Marianucci rischiano la cessione. Gennaio è lontano, ma è già tempo di test. In calendario ci sono sei gare di campionato, due di Champions, la Coppa Italia e la trasferta a Riad. Manna, su indicazione di Conte e De Laurentiis, si sta muovendo per chiudere almeno due acquisti a centrocampo.

Un budget da 50 milioni nonostante il bilancio

Il Napoli è pronto a investire almeno 50 milioni. Poco importa la perdita da 30 milioni al 30 giugno: non è il momento dell’austerità e si prepara una manovra radicale.

DIFESA

Nonostante il ko di Meret, Manna punta su Contini come vice Milinkovic. Serve un terzino destro: Mazzocchi partirà, Di Lorenzo deve rifiatare e Spinazzola non basta.

L’obiettivo è Brooke Norton-Cuffy del Genoa, valutato 15 milioni ma difficile da cedere per il club ligure. Juanlu Sanchez del Siviglia costa circa 20 milioni e senza sconti non si procede.

Tra gli esuberi dei grandi club c’è Sacha Boey del Bayern Monaco, ma accetterebbe difficilmente il ruolo di vice Di Lorenzo. Marianucci potrebbe andare in prestito, mentre Beukema resta intoccabile.

CENTROCAMPO E ATTACCO

Nessuno svincolato: servirebbe troppo tempo per portarli in forma. Anguissa torna a fine gennaio, De Bruyne a febbraio. Conte cerca rinforzi pesanti.

Il rapporto con il Manchester United apre alla pista Kobbie Mainoo, 20 anni: lo United chiede almeno 40 milioni. In alternativa, Arthur Atta dell’Udinese costa circa 20 milioni. Nel mirino anche Pellegrini della Roma e soprattutto Morten Frendrup del Genoa, entrambi difficili da liberare.

Valutato anche Weston McKennie, in scadenza con la Juventus.

In attacco potrebbe scattare una rivoluzione: se Lang e Lucca trovassero acquirenti, Conte e De Laurentiis potrebbero tornare su Federico Chiesa, ancora in bilico nel Liverpool.

Rinnovi: Rrahmani verso la firma

Manna lavora sui prolungamenti: Rrahmani è vicino al rinnovo di due anni, restano solo dettagli e non si prevedono intoppi.

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Calcio, Fifa e 30 sindacati uniti contro il sovraccarico: 72 ore di riposo tra le partite e un fondo da 20 milioni per i giocatori

A Rabat Fifa e 30 sindacati discutono misure per tutelare i calciatori: più giorni di riposo, stop al sovraccarico e un fondo da 20 milioni per chi non riceve gli stipendi arretrati.

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Trenta sindacati dei calciatori e la Fifa si sono riuniti a Rabat, in Marocco, per affrontare una priorità del calcio moderno: la sicurezza e il benessere dei giocatori. L’obiettivo è fornire risposte concrete a un sistema che espone i professionisti a un sovraccarico fisico e mentale.

Stop al sovraccarico e più recupero

Il tema centrale è il sovrastress muscolare dovuto a stagioni sempre più congestionate. Dopo una prima riunione a luglio, i sindacati hanno ribadito principi chiave per la tutela dei giocatori: almeno 72 ore di riposo tra una partita e l’altra, un periodo minimo di 21 giorni di vacanza tra una stagione e la successiva e un giorno di riposo settimanale. Si chiede inoltre attenzione ai viaggi intercontinentali e alle condizioni climatiche affrontate durante gli impegni con le nazionali.

Il calendario, sempre più fitto per club e nazionali, è considerato uno dei problemi più gravi del calcio attuale. Infortuni numerosi e spesso gravi si registrano in tutta Europa: Italia, Premier League e Bundesliga vedono cadere molte delle loro stelle, con il Napoli tra i club più colpiti.

I protagonisti del summit

Al confronto hanno partecipato il presidente della Fifa Gianni Infantino, il segretario generale Mattias Grafstrom e altri dirigenti. Presente anche il Players Voice Panel, con figure come George Weah, che ha richiamato l’attenzione sul problema del razzismo nel calcio. «Rimaniamo impegnati a migliorare il benessere dei giocatori», ha dichiarato Infantino, ribadendo che la Fifa manterrà «sempre aperta la porta» alle richieste dei calciatori.

Un fondo da 20 milioni per gli stipendi non pagati

Il primo accordo raggiunto riguarda la creazione del forum consultivo dei calciatori professionisti Fifa, pensato per rappresentare gli interessi collettivi dei giocatori a livello globale. È stato inoltre annunciato un fondo Fifa da 20 milioni di dollari per il periodo 2026-2029, dedicato ai calciatori che non riescono a recuperare gli stipendi arretrati a causa delle difficoltà economiche dei club. Un passo significativo per affrontare un problema molto diffuso nel mondo del calcio.

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