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Sindrome della morte improvvisa del lattante, ecco come evitare un evento tragico ed imprevedibile

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Può morire un neonato in maniera imprevedibile? Cosa c’è da sapere sulla morte improvvisa del lattante e come fare per prevenirla? Cosa si intende per SIDS?

Per sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS: Sudden Infant Death Syndrome) si intende una morte improvvisa ed inattesa di un bambino al di sotto dell’anno di vita che resta inspiegata dopo una disamina completa del caso comprendente l’autopsia, l’esame delle circostanze del decesso e la raccolta della storia clinica.

Quando si verifica?
In genere si verifica tra il secondo e il quarto mese di vita e rappresenta una delle principali causa di morte nel primo anno di vita.

Da cosa è dovuta?
Vene considerata “inspiegabile” e non ci sono ancora mezzi capaci di identificarla.

Come è possibile evitare che accada un evento tanto tragico ed imprevedibile?
L’unico modo per combattere la SIDS è prevenirla, facendo attenzione a delle semplici regole e consigli che vengono forniti alle madri dopo la nascita dei loro piccoli. È fondamentale:
1.Far assumere una corretta posizione durante il sonno: prona e mai supina; ovvero il piccolo deve dormire sempre con la pancia rivolta verso l’alto.
2. Evitare di esporre il bambino durante la gravidanza e dopo la nascita al fumo di sigaretta
3. Mantenere una temperatura ambientale idonea
4. Promuovere l’allattamento al seno
Queste semplici indicazioni hanno ridotto la mortalità specifica per SIDS di oltre il 50%.
Dunque bastano poche regole per prevenire per quanto possibile una evenienza davvero tragica.

*L’autrice è pediatra e dirigente medico presso l’ospedale “Luca e Rossano” di Vico Equense 

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Economia

I Paesi Ue approvano i dazi sulle auto elettriche cinesi

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Via libera dei Paesi Ue all’introduzione dei dazi aggiuntivi definitivi fino al 36,3% sulle auto elettriche cinesi in risposta ai maxi sussidi sleali elargiti da Pechino. Lo si apprende da fonti europee a margine del voto a Bruxelles.

La votazione si è tenuta nel contesto del Comitato difesa commerciale (Tdi), composto per lo più da funzionari dei singoli governi e non dai Rappresentanti Permanenti. Tecnicamente il via libera si configura come una ‘no opinion’: la maggioranza qualificata per bocciare la proposta della Commissione sui dazi non è stata raggiunto e questo comporta che l’esecutivo Ue può approvare i dazi anti-Cina. Sulla proposta della Commissione di introdurre i nuovi dazi dieci Paesi si sono espressi a favore, cinque hanno votato contro e dodici sono stati gli astenuti. Numeri che non hanno permesso di raggiungere quindi la maggioranza qualificata necessaria per stoppare il testo. La Commissione quindi potrà procedere quando riterrà opportuno.

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Esteri

Khamenei, le nazioni musulmane hanno un nemico comune

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Le nazioni musulmane hanno un “nemico comune” e devono “cingere una cintura di difesa” dall’Afghanistan allo Yemen e dall’Iran a Gaza e al Libano. Lo afferma il leader supremo iraniano Ali Khamenei mentre presiede le preghiere del venerdì in Iran per la prima volta in cinque anni. Lo riporta Sky News. La Guida Suprema ha aggiunto che l’attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele, “è stato un atto legittimo, così come l’attacco dell’Iran al Paese questa settimana”. Il raid missilistico è la “punizione minima” per i crimini di Israele, ha affermato Khamenei.

“Il brillante attacco dell’Iran – ha affermato la Guida Suprema citato dalla TV di Stato – è stata la minima punizione per i crimini senza precedenti del regime lupesco e assetato di sangue che è il cane rabbioso degli Stati Uniti nella regione. L’Iran continuerà ad adempiere al suo dovere né con fretta né con ritardo. I nostri responsabili politici e militari agiranno con logica e saggezza”.

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Amadeus e la sfida del Nove: ascolti flop, ora si spera nella Corrida

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Gli ultimi dati di ascolto sono chiari: 535.000 telespettatori e uno share del 2,7%. La nuova avventura di Amadeus sul Nove continua a essere accidentata, con numeri che non raggiungono neppure le previsioni più prudenti. Tuttavia, nonostante i risultati preoccupanti, in Warner Bros. Discovery negano categoricamente ogni ipotesi di cancellazione o spostamento del programma. Il sostegno ad Amadeus è totale, e le riflessioni attuali sono orientate verso miglioramenti del format piuttosto che cambiamenti drastici.

I motivi della crisi e le possibili soluzioni

Uno dei problemi principali risiede nella mancata risposta del pubblico abitudinario di Rai1, che sembra poco propenso a cambiare canale. Il pubblico del Nove è infatti molto diverso da quello nazionalpopolare di Rai1, a cui Amadeus era abituato. Inoltre, il conduttore si trova di fronte a un formato che non ha la stessa forza e familiarità per gli spettatori del canale. Sanremo fa storia a sé, ma i game show non fanno parte del DNA del Nove, e questa transizione non è stata facile.

Amadeus sa di dover apportare il suo valore aggiunto al programma, ma è consapevole che il successo in televisione richiede tempo e costanza. Il conduttore rimane fiducioso, consapevole che anche in passato ha vissuto momenti difficili da cui è riuscito a risollevarsi. Nel frattempo, continua a lavorare sul programma, pensando a come renderlo più adatto al pubblico di nicchia del Nove.

Le riflessioni sulla Corrida e il futuro

Nel frattempo, Amadeus deve pensare anche al prossimo progetto: la Corrida, che dovrebbe andare in onda in prima serata a fine ottobre. Anche qui, però, sorgono delle perplessità. Il format, seppur storico e apprezzato, sembra essere più adatto al pubblico di Rai1 che a quello del Nove. Il rischio di portare un programma “datato” su una rete che punta a un pubblico diverso potrebbe rivelarsi un suicidio televisivo.

Amadeus e la decisione di lasciare la Rai

La decisione di lasciare la Rai non è stata economica. Amadeus stesso ha dichiarato che le offerte contrattuali ricevute da Rai e Warner Bros. Discovery erano simili in termini di cifre e durata, ma qualcosa di affettivo si era rotto. Il conduttore aveva bisogno di una nuova sfida, ma ora deve fare i conti con un pubblico difficile da conquistare.

Conclusioni: un futuro ancora incerto

Sebbene i numeri attuali non siano incoraggianti, Amadeus non si arrende. La sua carriera ha dimostrato che può risollevarsi da momenti difficili e che la televisione è una maratona, non una corsa veloce. Con l’arrivo della Corrida, l’attenzione sarà su come il conduttore saprà reinventarsi e adattare i suoi progetti a un pubblico diverso.

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