Collegati con noi

Cronache

Si fingevano carabinieri per entrare in case e negozi e rapinare i malcapitati: sono stati arrestati dai loro “colleghi”. Quelli veri

Pubblicato

del

Indossavano la divisa da Carabiniere o la maschera di Anonymous per compiere rapine in case e negozi. Ma stavolta i rapinatori finti carabinieri sono stati arrestati da quelli veri che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli nei confronti di 6 persone per rapina, detenzione e porto abusivo d’arma da fuoco, sequestro di persona e detenzione illegale di segni distintivi in uso ai corpi di Polizia.

Nello scorso settembre una violenta rapina in un’abitazione del centro di Napoli ha fatto scattare le indagini. Un malvivente travestito da carabiniere ha simulato un controllo in un’abitazione, e appena è riuscito ad entrare nel cortile ha dato il via libera ai suoi complici, tutti incappucciati e con una maschera di Anonymous sul volto. Uno di loro ha puntato più volte una pistola alla tempia del proprietario dell’abitazione e l’hanno costretta a consegnare tutto quello che c’era di valore in casa: soldi, gioielli, orologi, argenteria. Poi sono scappati perché stavano arrivando i carabinieri, quelli veri che hanno esaminato numerosi video di telecamere di sorveglianza nella zona ed hanno identificato i presunti responsabili ed i mezzi utilizzati per la rapina.

Gli investigatori dell’Arma hanno ricondotto alla banda anche altre rapine: in una abitazione del quartiere Arenaccia e in una sala scommesse di via Santa Maria a Cubito nel corso della quale avevano sottratto 5.000 euro. Anche in quest’ultima i malviventi si erano presentati come Carabinieri, simulando una perquisizione domiciliare dopo aver parcheggiato la loro auto, con un lampeggiante blu sul tetto, sotto l’abitazione della vittima Anche in questo caso, mentre due di loro bloccavano i presenti sotto la minaccia di due pistole, gli altri rovistavano nell’appartamento riuscendo ad appropriandosi di 3.000 euro, alcuni orologi Rolex e gioielli. Il malcapitato ha realizzato di essere stato rapinato da finti militari solo quando ha visto arrivare in casa quelli veri. Le indagini vanno avanti perché gli inquirenti ritengono che gli arrestati abbiano commesso altre rapine con le stesse modalità.

 

Advertisement

Cronache

Aveva contatti con l’Isis, 24enne tunisino espulso dall’Italia

Pubblicato

del

Intratteneva rapporti, attraverso i social, con tre suoi connazionali legati all’Isis, un tunisino di 24 anni, figlio di un’italiana, espulso dall’Italia per motivi di sicurezza nazionale e di prevenzione del terrorismo. Il giovane è stato ritracciato dagli uomini della digos e il questore di Torino ha ordinato l’accompagnamento immediato alla frontiera, con un provvedimento convalidato dal tribunale torinese. Il 24enne è stato scortato dagli agenti di polizia della questura del capoluogo piemontese fino all’aeroporto di Roma Fiumicino ed è stato rimpatriato a Tunisi. Regolare in Italia, secondo gli investigatori aveva nel tempo assunto comportamenti indicativi di radicalizzazione religiosa e manteneva contatti con i suoi connazionali che erano considerati una potenziale minaccia per la sicurezza dello Stato e per l’incolumità delle persone.

Continua a leggere

Cronache

Chiusa l’inchiesta su Chiara Ferragni: truffa aggravata

Pubblicato

del

La Procura di Milano ha chiuso le indagini, in vista della richiesta di processo, nei confronti di Chiara Ferragni e di altre persone per l’accusa di truffa aggravata Al centro dell’inchiesta, coordinata dal pm Cristian Barilli e dall’aggiunto Eugenio Fusco e condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, ci sono i casi di presunta pubblicità ingannevole legata alle vendite, a prezzi maggiorati e mascherate con iniziative benefiche, avvenute tra il 2021 e il 2022, del pandoro ‘Pink Christmas’ Balocco e delle uova di Pasqua-Dolci Preziosi.

Oltre a Chiara Ferragni, l’atto di chiusura dell’inchiesta, notificato stamane, riguarda il suo ex stretto collaboratore Fabio Damato, Alessandra Balocco, titolare dell’azienda piemontese produttrice del Pandoro, Franco Cannillo della Dolci Preziosi. Come si legge in una nota della Procura sono stati ipotizzati i reati di truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali ‘Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni’ (Natale 2022) e ‘Uova di Pasqua Chiara Ferragni -sosteniamo i Bambini delle Fate’ (Pasqua 2021 e 2022). “Le indagini – è scritto nel comunicato firmato dal procuratore Narcello Viola – hanno permesso di ricostruire la pianificazione diffusione di comunicazioni di natura decettiva, volte a indurre in errore i consumatori in ordine al collegamento tra l’acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche”.

“Riteniamo che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che i profili controversi siano già stati affrontati e risolti in sede di Agcom. Avvieremo al più presto un confronto con i Pubblici Ministeri e confidiamo in una conclusione positiva della vicenda. Chiara Ferragni ha fiducia nel lavoro della magistratura e che la sua innocenza venga acclarata quanto prima.”. Così gli avvocati di Chiara Ferragni hanno commentato la chiusura delle indagini per truffa aggravata nei confronti dell’influencer e di altre quattro persone per i casi del pandoro e delle uova di Pasqua.

Per non perderti le ultimissime notizie di Juorno iscriviti al Canale Whatsapp cliccando qui 

Continua a leggere

Cronache

L’intelligenza artificiale rivoluziona la diagnosi genetica: basta una foto per individuare malattie rare

Pubblicato

del

L’intelligenza artificiale sta cambiando il modo in cui vengono diagnosticate le malattie genetiche. Secondo quanto emerso dal XXVII Congresso nazionale di genetica umana a Padova, è ora possibile rilevare indizi di malattie genetiche attraverso una semplice foto del paziente. Grazie a nuove applicazioni installabili su smartphone, i medici possono utilizzare questa tecnologia per analizzare le caratteristiche facciali e ottenere indicazioni utili per la diagnosi.

Diagnosi genetica con una foto: come funziona?

Il processo è semplice: puntando lo smartphone sulla foto del paziente o scattando direttamente una foto, l’algoritmo dell’intelligenza artificiale analizza i tratti facciali e fornisce al medico un elenco di possibili malattie genetiche. Questa innovazione risulta particolarmente utile per malattie rare, che spesso sono difficili da diagnosticare. Si stima infatti che circa un bambino su 200-250 possa essere affetto da una malattia genetica.

Un supporto prezioso per i genetisti clinici

Luigi Memo, pediatra e genetista dell’Irccs Burlo Garofolo di Trieste, ha evidenziato l’importanza di questo strumento nel supportare i medici. “Anche per le sindromi più rare e difficili da diagnosticare,” ha spiegato, “il genetista clinico può ora disporre di tecnologie avanzate come il cariotipo molecolare e il sequenziamento di nuova generazione, oltre a potenti motori di ricerca online. Questa app, inoltre, può essere utilizzata come una sorta di secondo parere per confermare una diagnosi o come punto di partenza nei casi più complessi.”

L’importanza della valutazione clinica

Nonostante il grande potenziale dell’intelligenza artificiale nella diagnosi genetica, i medici sottolineano che essa non può sostituire la valutazione clinica accurata del paziente. È infatti fondamentale che il genetista clinico continui a cercare quei segni diagnostici particolari, noti come “maniglie diagnostiche”, che indirizzano verso una diagnosi corretta.

Verso un futuro di diagnosi più rapide e precise

L’intelligenza artificiale è destinata a rivoluzionare il modo in cui vengono diagnosticate le malattie genetiche rare, offrendo ai medici strumenti preziosi per migliorare l’accuratezza delle diagnosi. Tuttavia, è essenziale che questa tecnologia venga utilizzata in combinazione con l’esperienza clinica per garantire i migliori risultati possibili.

Per non perderti le ultimissime notizie di Juorno iscriviti al Canale Whatsapp cliccando qui 

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto