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Show di Putin in uno stadio a Mosca: attueremo tutti i piani, fermeremo il genocidio nel Donbass

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Nel giorno dell’attesa telefonata tra il presidente americano Joe Biden e l’omologo cinese Xi Jinping (la prima da quando ha avuto inizio l’invasione russa in Ucraina), Vladimir Putin si prende la scena e arringa la folla allo stadio Luzhniki di Mosca dove ha organizzato i festeggiamenti per l’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea. “Attueremo tutti i nostri piani – avverte il presidente russo – Sono gli abitanti della Crimea che hanno fatto la scelta giusta, hanno messo un ostacolo al nazionalismo e al nazismo, che continua ad esserci nel Donbass, con operazioni punitive di quella popolazione. Sono stati vittime di attacchi aerei ed e’ questo che noi chiamiamo genocidio. Evitarlo e’ l’obiettivo della nostra operazione militare in Ucraina” Uno stadio gremito ha accolto con un’ovazione il presidente sventolando migliaia di bandiere russe e intonando cori di sostegno alla madre patria. Secondo alcuni tweet, senza tuttavia che ci sia stata conferma, la gran parte di chi ha partecipato e’ stato pagato. Prima che Putin finisse di parlare, la trasmissione del discorso e’ stata interrotta sulla tv pubblica russa per colpa di “problemi tecnici sul server”, secondo quanto ha poi dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Un conflitto non e’ nell’interesse di nessuno”, ha detto Xi Jinping a Joe Biden durante la loro conversazione telefonica in videochiamata. La crisi in Ucraina “e’ qualcosa che non vogliamo vedere: gli eventi mostrano ancora una volta che le relazioni tra Stati non possono arrivare alla fase dello scontro, perche’ il conflitto e il confronto non solo nell’interesse di nessuno”, ha spiegato Xi. Aggiungendo che non solo “dobbiamo guidare lo sviluppo delle relazioni Cina-Usa sulla strada giusta, ma dobbiamo anche assumerci le nostre dovute responsabilita’ internazionali per compiere gli sforzi per la pace e la tranquillita’ nel mondo”. Putin ha sentito il cancelliere tedesco Scholz in una telefonata che secondo il Cremlino “puo’ difficilmente definirsi amichevole”, e gli ha detto che “Mosca e’ pronta a continuare a cercare soluzioni nel colloqui con l’Ucraina, ma che Kiev temporeggia e avanza proposte sempre piu’ irrealistiche alle negoziazioni”. Kiev si avvia intanto ad un’altra notte di coprifuoco. Lo riporta il Kyiv Independent citando l’amministrazione regionale della capitale. Il nuovo coprifuoco scattera’ alle 20 di questa sera e restera’ in vigore fino alle 7 di domani mattina. “La difesa della regione di Kiev continua. Vi chiediamo di accettare il coprifuoco con comprensione. Tali misure sono obbligatorie e mirano alla sicurezza dei residenti”, sottolineano in una nota le autorita’ locali. “Il nemico sta cercando di aumentare le truppe in direzione di Kiev, spostando unita’ dai distretti militari centrali e orientali”, riferisce il Ministero della Difesa dell’Ucraina. Anche il governo polacco starebbe mettendo a punto “una missione per il mantenimento della pace in Ucraina” e vorrebbe presentarla a breve “al vertice della Nato e al Consiglio europeo”, dichiara il portavoce del governo Piotr Mueller. Il Parlamento europeo chiude le porte ai diplomatici e funzionari di Russia e Bielorussia. Per loro, twitta la presidente del Pe Roberta Metsola, “non c’e’ piu’ posto nella casa della democrazia”. Il ministro degli Esteri ucraino parla con l’Alto rappresentante Ue Josep Borrel per discutere del nuovo pacchetto di sanzioni (il quinto) da parte dell’Ue, come riferisce sempre su Twitter lo stesso Kuleba. S&P taglia il rating di Mosca. La Russia resta esclusa dagli spareggi di qualificazione ai Mondiali 2022 di calcio. “Nei prossimi anni l’Europa ha davanti investimenti molto significativi nel settore della Difesa, della politica energetica, della salvaguardia dell’ambiente. Queste spese sono troppo grandi per qualsiasi bilancio nazionale. La guerra in Ucraina ci impone di procedere con la massima urgenza verso risposte davvero europee. Il vertice di oggi mostra che i nostri Paesi vogliono essere protagonisti di quest’ambizione”, ha detto il premier italiano Mario Draghi al termine del vertice con Spagna, Portogallo e Grecia a Villa Madama. In una intervista alla Cnn da Leopoli, il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan spiega di essere andato in Ucraina perche’ ha fondati motivi per pensare che siano stati commessi crimini di guerra nell’attacco russo. “La legge e’ chiara. E’ un crimine colpire intenzionalmente i civili. E’ un crimine colpire intenzionalmente obiettivi civili. Ora, naturalmente, ci devono essere ulteriori indagini”, ha dichiarato. Morto a Kiev il primo ballerino dell’Opera Nazionale dell’Ucraina, Artem Datsishin. Era ricoverato in ospedale dopo essere stato ferito nei giorni scorsi da bombardamenti russi. Ci sono ancora 1.300 persone nei sotterranei del teatro di Mariupol. Lo ha reso noto intervenendo in televisione il commissario per i diritti umani Lyudmyla Denisova, secondo quanto riporta la Bbc, assicurando che i soccorsi sono in corso e ricordando che ieri 130 persone sono state salvate dalle macerie.

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Veto russo a bozza Usa contro armi nucleari nello spazio

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La Russia ha bloccato con il veto la risoluzione elaborata da Usa e Giappone sulla prevenzione delle armi nucleari nello spazio. La bozza intendeva “rafforzare e sostenere il regime globale di non proliferazione, anche nello spazio extra-atmosferico, e riaffermare l’obiettivo condiviso del suo mantenimento per scopi pacifici”. Il testo ha ottenuto 13 voti a favore, il veto della Russia e l’astensione della Cina.

Oltre a ribadire gli obblighi ai 115 Stati parte del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – compresi tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – “di non posizionare in orbita attorno alla Terra alcun oggetto che trasporti armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”. Mosca e Pechino volevano un emendamento che riecheggiava una proposta del 2008 delle due potenze, e aggiungeva un paragrafo che vietava “qualsiasi arma nello spazio”, ma e’ stato bocciato avendo ottenuto solo 7 voti a favore.

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Indagini sulla moglie, Sanchez valuta le dimissioni

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E’ un leader abituato alla resilienza, rimasto al timone nelle condizioni più avverse. Ma per Pedro Sanchez ha avuto l’effetto di una bomba di profondità la notizia, anticipata da El Confidencial, di un’indagine aperta dal Tribunale di Madrid nei confronti di sua moglie, Begona Gomez, sulla base di un esposto presentato dal sindacato di estrema destra Manos Limpias, che ipotizza presunti reati di abuso di informazione privilegiata e corruzione. Tanto che il premier, pur confidando nella giustizia, sta valutando l’ipotesi di dimettersi: una decisione sarà presa lunedì.

L’attività professionale della primera dama all’African Center dell’Istituto di Impresa privato IE University e all’Università Complutense, e sui presunti rapporti con alcune imprese destinatarie di appalti e fondi pubblici, da settimane era al centro di una campagna mediatica, cavalcata dal Partito Popolare e dall’ultradestra Vox, che hanno minacciato di citare Begogna Gomez anche nella commissione parlamentare d’inchiesta sulle presunte tangenti sulle forniture di materiale sanitario durante la pandemia, che scuote l’esecutivo socialista.

“In un giorno come oggi, e dopo le notizie che ho conosciuto, nonostante tutto, continuo a credere nella giustizia del mio paese”, aveva affermato, scuro in volto e in tono grave Pedro Sanchez stamattina durante il question time alla Camera, senza fare riferimento diretto all’inchiesta. Poi, in serata, ha rotto il silenzio, in una lettera di 4 pagine alla cittadinanza su X, in cui ha annunciato di aver “cancellato l’agenda” per un “periodo di riflessione” in cui rifletterà “se valga la pena” restare alla guida del governo, davanti “alla campagna di intimidazione e demolizione” mossa dal Partito Popolare e dall’ultradestra Vox nei confronti della moglie, che sta soffrendo assieme alla sua famiglia. Si tratta, scrive il premier, che cita di nuovo “la macchina del fango”, “di attacchi senza precedenti” per “tentare di abbattermi politicamente e personalmente attaccando mia moglie”.

“Arrivati a questo punto, la domanda che mi pongo legittimamente è: vale la pena tutto questo?”, si chiede il capo dell’esecutivo. L’esposto di Manos Limpias – che si autodefinisce un sindacato, fondato nel 1995 da Miguel Bernard, ex responsabile del gruppo di estrema destra Forza Nuova – è l’ultimo di una lunga serie di denunce presentate contro il governo e la sinistra e spesso finite nel nulla. L’ultima si basa su una serie di articoli pubblicati da quella che Sanchez chiama “una costellazione di testate dell’ultradestra” ed è relativo a presunte riunioni avute nel 2020 da Begona Gomez con i responsabili di Globalia, proprietaria della compagnia aerea Air Europa.

Poi destinataria di un finanziamento 475 milioni da parte dell’esecutivo spagnolo mediante il fondo creato durante la pandemia per il salvataggio di imprese strategiche. Gli inquirenti stanno anche esaminando due lettere di raccomandazioni che Gomez avrebbe fornito per una joint venture per un appalto pubblico, secondo El Confidencial. Il principale azionista della joint venture era il consulente Carlos Barrabes, che ha legami con il dipartimento gestito da Gomez all’Università Complutense di Madrid ed ha vinto il contatto, battendo altri 20 rivali, per 10,2 milioni di euro. L’indagine preliminare, aperta il 16 aprile dal tribunale madrileno, è stata secretata dal giudice che ha citato a dichiarare vari testimoni, fra i quali due giornalisti. Non è stata citata per ora la moglie del premier, ma lo sarà.

“Abbiamo smentito queste falsità mentre Begogna ha intrapreso azioni legali”, spiega il premier nella missiva. “Begogna collaborerà con la giustizia e difenderà la sua onorabilità”, assicura. Ma “sono state superate tutte le linee rosse” ed è necessaria “una riflessione”. Il partito popolare per bocca della vicesegretaria nazionale Ester Munuz, ha chiesto a Sanchez di dare spiegazioni. E la segretaria del partito ha accusato il premier di “vittimismo e di sparire per 5 giorni invece di dare conto”. In difesa del premier e della moglie è invece intervenuta la sua vice, Maria Jesus Montero: “Non permetteremo che queste pratiche trumpiane per coprire la corruzione nel Pp minino la democrazia spagnola”. I quotidiani della costellazione dell’estrema destra da settimane danno Pedro Sanchez in partenza per Bruxelles in vista di un ruolo di primo piano nelle nuove istituzioni comunitarie dopo il voto di giugno.

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Blinken: Usa-Cina gestiscano relazioni responsabilmente

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”, iniziando oggi la sua visita nel Paese asiatico. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto Blinken a Shanghai incontrando il leader del Partito comunista locale.

Il segretario di Stato americano ha affermato che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di crescente tensione. “Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha detto Blinken. Il segretario del Partito comunista cinese per Shanghai, Chen Jining, ha dato il benvenuto a Blinken e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per la città. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha detto Chen.

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