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Esteri

Shock a Parigi, Lola a 12 anni trovata sgozzata nel baule

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Orrore e mistero a Parigi. Lola, 12 anni, una bambina che tornava dalla scuola dove frequentava la seconda media, è stata sgozzata e il suo corpo nascosto in un baule trasparente, ritrovato venerdì notte da un clochard: la piccola era tutta raggomitolata, con i polsi e le caviglie legati, ormai cadavere con una ferita profonda alla gola, la testa quasi staccata. Sul suo corpicino, secondo fonti dell’inchiesta, sarebbero state “apposte” due cifre un 1 e uno 0. Tutto sarebbe avvenuto nello stabile in cui viveva e dove il papà fa il custode. Una famiglia tranquilla, i Daviet, che con i loro due figli spesso il venerdì, dopo l’uscita da scuola, partivano per andare dai nonni in campagna vicino a Parigi. Ieri però Lola, uscita alle 15 dalla scuola media Georges-Brassens, proprio dietro casa, non è arrivata. Il padre si è allertato, ha chiesto a tutti i vicini e a chi incontrava davanti al portone se avessero visto la piccola, pensando fosse andata a giocare nel vicino giardino con le amichette. Niente. Della bambina bionda non c’era nessuna traccia e la prima idea del papà è stata controllare la registrazione della videocamera di sorveglianza: le immagini mostravano Lola, nell’androne del palazzo, una giovane donna che le si avvicinava e la prendeva per un braccio facendole segno di seguirla. La bambina aveva l’aria preoccupata ma la seguiva. E subito è scattata l’allerta rapimento, i messaggi drammatici della madre sui social, gli interrogatori della polizia, a tappeto, prima agli abitanti del palazzo, poi ai commercianti. Fino ad avvicinarsi alla tragica verità, arrivata con la testimonianza raccolta da un vicino, al quale la donna che aveva avvicinato Lola aveva chiesto di aiutarla a trasportare una valigia molto pesante. Aveva un “comportamento strano” – è emerso – e l’uomo ha esitato ad aiutarla ma lei gli ha promesso un mucchio di soldi provenienti “da un traffico di organi”. Da questa frase trapelata dalla testimonianza di ieri, si è diffusa oggi la voce più folle e terribile. Sul rapimento c’è stata subito certezza, scotch e un taglierino sono stati trovati poco lontano durante la drammatica serata. Che si è conclusa prima di mezzanotte nel peggiore dei modi, con il senzatetto che ha fatto la tragica scoperta Le immagini della videosorveglianza e la testimonianza del vicino raccontano che dopo aver rifiutato di aiutare la donna con la valigia l’aveva vista trascinare il bagaglio fino ad un’auto, una Dacia Lodgy. I gendarmi l’hanno rintracciata all’alba, a Bois-Colombes, nella banlieue nord-ovest di Parigi. Nessun dubbio sul suo coinvolgimento, le hanno anche sequestrato materiale simile a quello usato per il rapimento di Lola. E’ stata arrestata, insieme ad altre 7 persone, che però sono soltanto in stato di fermo per le indagini. Fra questi, il clochard che ha ritrovato il baule con il cadavere della bambina, non sospettato. La donna, che ha 24 anni e sarebbe di aspetto maghrebino, è apparsa in condizioni tali da consigliare agli inquirenti di sottoporla a perizia medica prima di interrogarla.

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L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

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Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

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Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

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C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

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Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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