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Economia

Settore auto, il 2019 parte molto male in Italia: vendite del comparto giù del -7,5%, Fca fa anche peggio (-21,6%)

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Parte male il 2019 per il mercato italiano dell’auto. A gennaio il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti conta 164.864 immatricolazioni, in calo del 7,55% sullo stesso mese del 2018. Per la prima volta da settembre 2003 – sottolinea l’Anfia – le autovetture diesel, in calo del 31% e con una quota del 41% del totale immatricolato, perdono la leadership di mercato a favore delle auto a benzina, che rappresentano il 45% del mercato e, nel mese, registrano un aumento del 28%. Crescono anche le alimentazioni alternative (+3,5% e una quota del 13,7%), con la sola eccezione del metano.

L’anno inizia male anche per Fca che perde il 21,64% con 39.773 vetture vendute. La quota scende dal 28,46 al 24,12% (-4,34%) e tutti i brand chiudono il mese in rosso, a eccezione di Lancia (+55,4%). Perde il 45,35% l’Alfa Romeo, ma la Stelvio anche a gennaio è la più venduta del suo segmento, con una quota del 13,4%. Fiat Panda e Fiat 500 sono le auto piu’ vendute tra le superutilitarie, mentre Lancia Ypsilon e’ la piu’ venduta delle utilitarie. I modelli del Gruppo Fca rappresentano, nel primo mese dell’anno, il 17% del mercato dei suv di tutte le dimensioni. “In un mercato in discesa Fca continua a privilegiare le vendite a privati, dove aumentiamo le nostre immatricolazioni del 16%, ben oltre l’andamento del mercato”, commenta Pietro Gorlier, responsabile delle vendite Fca in Europa. Il quadro economico e l’incertezza sulle prospettive dell’offerta a causa della transizione verso nuove forme di alimentazione e vetture tecnologicamente piu’ avanzate frenano la domanda di auto, spiega Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. E’ proprio questa incertezza, che secondo la societa’ LeasePlan, spinge il noleggio a lungo termine che si aggiudica una quota dell’11,9% sul totale delle immatricolazioni. Quagliano esclude comunque che “l’impatto sulle vendite possa essere anche lontanamente paragonabile al crollo che si ebbe nella crisi iniziata nel 2008”. Dall’inchiesta mensile condotta da Promotor sui concessionari emerge cautela sull’andamento della domanda, ma per gennaio viene segnalata una discreta tenuta degli ordini e una buona affluenza nelle show room. Il 69% ipotizza a tre/quattro mesi domanda stabile o in aumento, mentre il 31% e’ pessimista. Per Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, l’anno, su cui pesa l’incognita del bonus-malus in vigore da marzo, dovrebbe chiudersi in ulteriore flessione dell’1,1% a 1.888.500 unita’, oltre 21.000 in meno delle 1.910.000 del 2018. Il mercato auto potra’ tornare in territorio positivo ma con incrementi marginali intorno all’1% e mantenendo le immatricolazioni di auto di poco sopra 1.900.000 unita’ nel 2020 e nel 2021.

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Banco Bpm, ogni iniziativa contro provvedimento Consob

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Il provvedimento con cui la Consob ha sospeso l’offerta di Unicredit per Banco Bpm viene ritenuto “abnorme e in contrasto con la prassi dell’Autorità medesima” e “non tiene in alcun conto degli interessi della Banca, del mercato e degli azionisti” del Banco. “Conseguentemente, la Banca adotterà ogni opportuna iniziativa presso le sedi competenti”, si legge in una nota di Banco Bpm.

(nella foto Imagoeconoimica GIUSEPPE CASTAGNA CEO BPM)

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Economia

Borean, ‘per Generali ottimo avvio del nuovo piano’

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“Nel primo trimestre Generali ha raggiunto una forte e continua crescita sia del risultato operativo sia dell’utile netto normalizzato, segnando un ottimo avvio del nostro nuovo piano strategico ‘Lifetime Partner 27: Driving Excellence’, grazie al contributo di tutti i segmenti”. Lo afferma il cfo di Generali, Cristiano Borean (foto Imagoeconomica in evidenza), a commento dei risultati. “Il business Danni ha beneficiato di una robusta crescita dei premi, guidata principalmente dal comparto non-auto e dal continuo miglioramento del Combined ratio. Il business Vita ha registrato una raccolta netta molto positiva, con un contributo significativo delle aree di business preferenziali: puro rischio e malattia, prodotti ibridi e unit-linked. L’Asset & wealth management ha fornito un solido contributo al risultato operativo di Gruppo, sostenuto principalmente dal consolidamento di Conning Holdings Limited. Le nostre fonti di utile diversificate e la solida posizione di capitale, supportata da un’eccellente generazione di cassa, consentiranno al Gruppo di implementare con successo il nuovo piano strategico, creando valore per tutti i nostri stakeholder”.

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Generali, nel trimestre utile normalizzato a 1,2 miliardi

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Nel primo trimestre, il primo del nuovo piano, i premi lordi di Generali raggiungono i 26,5 miliardi (+0,2%), grazie al segmento Danni. La raccolta netta Vita supera 3 miliardi (+30,4%). Il risultato operativo cresce 2.067 milioni (+8,9%), guidato dal ramo Danni. L’utile netto normalizzato è in aumento a 1,2 miliardi (+7,6%) mentre il risultato netto scende a 1.195 milioni dai 1.256 milioni dello stesso periodo 2024, che includeva anche un utile non ricorrente (58 milioni al netto delle imposte) dalla cessione di Tua Assicurazioni. Lo si legge in una nota del gruppo.

La raccolta Vita di Generali è principalmente trainata da Italia e Germania, con la prima che ha mostrato anche una diminuzione significativa dei riscatti. Il risultato operativo Vita aumenta a 992 milioni (+2,3%). Il valore della nuova produzione (Nbv) si attesta a 822 milioni (-4%), riflettendo anche il confronto con un primo trimestre particolarmente forte nel 2024. I premi lordi del segmento Vita diminuiscono del 4,5% a 16,2 miliardi. La nuova produzione diminuisce a 17,3 miliardi (-9,3%). Il risultato operativo del segmento Danni aumenta a 1.029 milioni (+18,7%), guidato dalla performance del risultato operativo non attualizzato dei servizi assicurativi, resa possibile sia dal miglioramento della redditività sia dall’aumento dei volumi di business.

Il Combined ratio migliora all’89,7% (91% nei primi tre mesi del 2024) riflettendo gli sviluppi positivi sia nel loss sia nell’expense ratio. Il Combined ratio non attualizzato migliora a 92% (da 93,7%). I premi lordi del segmento Danni sono in crescita a10,4 miliardi (+8,6%). La linea non-auto cresce dell’8,9%, con uno sviluppo in tutte le principali aree di operatività. La raccolta di Europ Assistance aumenta del 16%, grazie anche a una nuova partnership in Australia. La linea auto sale del 7,2%, in tutte le principali aree geografiche con dinamiche particolarmente positive in Germania, Italia, Francia, Austria e Centro ed est Europa. Escludendo il contributo dell’Argentina, i premi della linea auto registrerebbero un aumento del 5%.

Il risultato operativo del segmento Asset & wealth management cresce a 272 milioni (+3,3%), supportato dalla performance dell’Asset management, che riflette anche il consolidamento di Conning. Un importante apporto deriva dal risultato operativo della controllata Banca Generali a 146 milioni, seppur in calo dai 156 milioni dei primi tre mesi del 2024. Il risultato operativo del segmento Holding e altre attività è invece negativo per 150 milioni (da -129 milioni).

Gli Asset under management complessivi del gruppo si attestano a 858,3 miliardi in calo dai 863 miliardi di fine 2024. Il contributo delle Altre attività è pari a 12 milioni (da 25 milioni), influenzato da un pagamento una tantum di exit tax legato alla chiusura di un’entità estera. I costi operativi di Holding crescono a -162 milioni per i maggiori costi del personale. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo sale a 31,1 miliardi (da 30,4 miliardi di fine dicembre scorso). La posizione di capitale resta solida con un Solvency Ratio pari al 210%, invariato da fine 2024, come risultato di 49,4 miliardi di Eligibile own funds e 23,5 miliardi di Solvency Capital Requirement.

Il contributo della generazione normalizzata di capitale è sostenuto da entrambi i segmenti Vita e Danni. La generazione normalizzata di capitale comprende inoltre l’impatto del programma di riacquisto di azioni per il piano di incentivazione di lungo periodo, prevalentemente implementato nei primi tre mesi del 2025. Le varianze di mercato del trimestre sono state positive. Il Solvency ratio stabile, spiega la nota di Generali, è dovuto a cambiamenti regolamentari negativi, all’accantonamento del dividendo del periodo e all’acquisizione delle quote di minoranza nel business assicurativo Danni in Cina.

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