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Seria A, partenza col botto per il Napoli: subito Fiorentina e Juventus in trasferta per capire quanto vale la squadra di Ancelotti

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La Serie A parte con i botti. Gli scontri diretti in chiave scudetto arrivano in fretta e daranno indicazioni immediate su quale sara’ la squadra da battere: la Juventus riceve il Napoli di Carlo Ancelotti all’Allianz Stadium gia’ alla seconda giornata, con il mercato ancora aperto; alla settima i campioni d’Italia andranno a San Siro per sfidare l’ambiziosa Inter di Suning, tra le principali candidate a detronizzare la Signora dopo 8 titoli consecutivi. Il vice presidente bianconero, Pavel Nedved, pero’ non si scompone e promette che la squadra ”sara’ pronta” per dare battaglia da subito: ”Si inizia forte ma il campionato si decidera’ all’ultimo turno, le rivali si sono rinforzate. Sara’ un torneo interessante, difficile ma bello per la gente”. La prima giornata propone subito trasferte insidiose per alcune big: il Napoli va a Firenze, la Lazio a Marassi contro la Sampdoria, il Milan esordisce a Udine, il Bologna andra’ a Verona con la speranza di avere Mihajlovic in panchina. Arrivano presto anche le stracittadine di Roma e Milano: il carico emotivo di Lazio-Roma si spende alla seconda, Milan-Inter si palesa alla quarta nel primo scontro diretto in assoluto tra Conte e Giampaolo. Per Marotta il derby della Madonnina ”arriva nel momento giusto” e ”giocare in trasferta rendera’ tutto ancora piu’ speciale”. Piu’ in la’ invece saranno Torino-Juventus (alla undicesima), bollata da Cairo come ”la partita speciale” per eccellenza, e Genoa-Sampdoria (alla sedicesima). Trittico infernale per il Milan a novembre: Lazio, Juventus e il Napoli testeranno le ambizioni di Champions. Fuochi d’artificio anche in coda al campionato: Napoli-Inter e’ fissata alla penultima – esattamente come l’anno scorso; Roma-Juventus sara’ invece il piatto forte dell’ultima giornata, al pari di Inter-Atalanta e Lazio-Napoli. Per giallorossi e bianconeri sembra ormai una tradizione affrontarsi verso la fine: negli ultimi 4 anni si sono sempre sfidate nelle ultime tre giornate. ”E’ un anno importante – rileva il presidente di Lega Serie A, Gaetano Miccicche’ – perche’ sono presenti nel campionato le societa’ che hanno vinto tutti gli scudetti negli ultimi 90 anni”. Evidenzia ”grande entusiasmo”, invece, il presidente della Figc, Gabriele Gravina: ”E’ frutto del grande lavoro fatto in questi mesi, con la nuova governance il calcio ha dimostrato che, abbandonando le tensioni e i litigi, riesce ad essere un mondo partecipato. Con la Lega e’ nato questo bellissimo rapporto di partecipazione: quando riusciamo a elaborare idee e progetti, quando guardiamo al futuro possiamo costruirlo insieme”. Sara’ anche una stagione cruciale per il Var dopo qualche errore di troppo nella passata stagione. ”Non siamo preoccupati – sentenzia il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi -. Siamo in un periodo di grandi innovazioni. Questa stagione vedra’ l’introduzione della figura dell’arbitro specialista Var. Ancora una volta l’Aia e’ all’avanguardia e, in qualita’ di apripista, sara’ presa ad esempio a livello internazionale. Con lo specialista Var abbiamo voluto non disperdere le importanti capacita’, esperienze ed energie dei quattro arbitri coinvolti in questo progetto”.

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Il Napoli cade in casa contro un’ottima Atalanta

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L’Atalanta supera al ‘Maradona’ il Napolicapolista per 3-0 infliggendo la seconda sconfitta in campionato alla squadra di Conte reduce da cinque vittorie consecutive. Doppietta di Lookman a segno al 10′ e al 31′ e rete nel finale di Retegui al 93′, sempre più capocannoniere del campionato con 11 centri. I nerazzurri, dominatori del primo tempo, si portano ora a tre lunghezze dai partenopei che restano fermi a 25. I bergamaschi, che si imposero al ‘Maradona anche lo scorso campionato con lo stesso risultato, non perdono dal 24 settembre, quando furono superati in casa dal Como 3-2.

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La Juve riprende a correre, vittoria senza rischi a Udine

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La Juventus passa di autorità a Udine (2-0) capitalizzando le uniche due vere occasioni del primo tempo: una virtù rara per una compagine giovanissima. Nell’11 titolare ci sono sette ragazzi della generazione Z e il più vecchio è il portiere Di Gregorio, con i suoi 27 anni. L’Udinese è rimasta con la testa al primo tempo di Venezia: è entrata in campo molle, errore imperdonabile se incontri una formazione coriacea che, senza i 4 gol rimediati a San Siro, sarebbe quasi imperforabile. Runjaic propone capitan Thauvin a sostegno di Davis, dirottando bomber Lucca in panchina.

Thiago Motta si affida al rientrante Koopmeiners per giocare alle spalle di Vlahovic assieme al gioiellino Yildiz e a Weah. La prima ghiotta occasione della gara è sui piedi di Thuram che, al 7′, tutto solo all’altezza del dischetto, spara alle stelle su perfetto assist di Savona. Gli ospiti tengono palla ininterrottamente praticamente per i primi 20 minuti fino a che, proprio Thuram, si inventa la rete del vantaggio: va via facilmente a Ehizibue e lascia partire un diagonale che centra il palo, la sfera attraversa tutta la linea della porta e colpisce la schiena di Okoye, prima di entrare nel sacco.

Passa un solo minuto e serve uno scatto felino di Di Gregorio per negare il pareggio a Davis, capace di liberarsi sulla destra e lasciar partire una conclusione potente da pochi passi. La reazione friulana è tutta lì: gli ospiti proseguono nella ragnatela di passaggi e al 38′, al secondo vero affondo, trovano anche il raddoppio con Savona: Thauvin sbaglia uno stop a centrocampo e apre il contropiede di Yildiz, sempre sulla sinistra, dove si aprono praterie: il turco semina in panico e calcia colpendo il palo; sulla respinta il più lesto è Savona che insacca tra una selva di gambe, mentre la difesa avversaria è in modalità belle statuine. Runjaic prova a dare una svegliata ai suoi lasciando negli spogliatoi Kabasele e Lovric, per Ebosse e Zarraga. La partita potrebbe svoltare al 7′: Gatti e Di Gregorio pasticciano in uscita e Davis insacca a porta vuota, ma Abisso vede una spinta del centravanti inglese e annulla: lo stadio non gradisce e prende di mira il fischietto palermitano per lunghissimi minuti. La reazione dei padroni di casa non arriva e allora si cambia anche il reparto avanzato: fuori un Thauvin ancora fuori condizione e dentro il secondo centravanti, Lucca.

C’è spazio anche per Kamara per uno Zemura in perenne difficoltà. Anche Thiago Motta ricorre alla panchina, proponendo il terzo dei figli d’arte, Conceicao, e McKennie, per Thuram e Vlahovic. Al centro dell’attacco va il finto 9, Yildiz. L’Udinese ci prova con il carattere e conquista una serie di 5 corner quasi consecutivi, senza sfruttare le sue torri: le uscite di Di Gregorio e la scarsa mira evitano guai grossi alla Juventus. Thiago Motta annusa il pericolo e getta nella mischia Cabal e Danilo per rinforzare gli ormeggi aumentando i centimetri. E’ Lucca al 38′ a far correre un brivido – l’unico della gara – lungo la schiena degli ospiti: la sua incornata centra in pieno la traversa, portandosi via anche i sogni di un eventuale assalto finale, in cerca del pareggio. Potrebbe invece chiuderla Koopmeneirs al 45′: lanciato in contropiede, tutto solo davanti al portiere si fa ipnotizzare da Okoye.

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Jasmine Paolini show, esordio vincente alle Wta Finals

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Jasmine Paolini ha festeggiato con una vittoria più che convincente il suo esordio assoluto alle Wta Finals di Riad, in Arabia Saudita. Nella sfida valida per il Gruppo Viola, la 28enne di Bagni di Lucca, n.4 Wta, ha battuto per 7-6(5) 6-4, in un’ora e 44 minuti di partita, la kazaka Elena Rybakina, n.5 WTA, alla seconda partecipazione consecutiva alle Finals e al rientro nel tour dopo una pausa di oltre due mesi. “Sono felicissima della vittoria. Rybakina gioca un tennis incredibile, è bella rivederla nel circuito. Sono contenta della gestione della partita: è la prima volta alle Finals e sono felicissima” le parole a caldo dell’azzurra.

“E’ sempre difficile giocare contro di lei perché serve davvero bene, colpisce sempre forte e la sua palla è molto pesante – ha aggiunto l’azzurra – Non era facile perché essendo per me la prima volta ero un po’ condizionata dall’emozione. La chiave della partita? Tanto per cominciare sono contenta di aver vinto in due set, poi penso di aver servito bene e sono soddisfatta per il modo in cui ho cominciato gli scambi, per come ho affrontato i vari punti: il campo ea veloce quindi non era semplice. E poi penso di essere stata piuttosto solida durante tutto il match. Vedo che ci sono tanti italiani qui, grazie per il supporto”. Una partita attenta quella della tennista di Bagni di Lucca, brava a rimanere sempre concentrata e attaccata alla partita contro un’avversaria che ha alternato alti e bassi.

Al rientro nel circuito dopo due mesi di assenza, Rybakina ha commesso tantissimi errori di dritto, senza mai impensierire Paolini in risposta. Lunedì Paolini sfiderà l’altra vincente del girone, la bielorussa Aryna Sabalenka (n.1), che in apertura di giornata aveva superato anche lei in due set la cinese Qinwen Zheng (n.7) mentre domani debutterà anche in doppio con Sara Errani contro le americane Dolehide e Krawczyk. Ad aprire le Wta Finals è stata proprio la Sabalenka, opposta all’altra esordiente, la cinese Qinwen Zheng. Con un break per set la bielorussa si è imposta 6-3 6-4. “Lei è un’ottima giocatrice, ci siamo già sfidate diverse volte in passato e mi ha costretto a restare molto attenta, ma sono contenta di questa vittoria ottenuta contro una rivale forte come lei – le parole a caldo della bielorussa – credo di aver servito bene, lei mi metteva pressione e dovevo servire bene. Vincere un torneo come questo è uno dei miei sogni e spero un giorno di poterlo realizzare”. Alla bielorussa, che in questa stagione ha vinto anche gli US Open, basterà vincere le altre due partite del girone per terminare la stagione in testa alla classifica Wta.

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