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Scuole inaccessibili agli alunni disabili, barriere architettoniche mai rimosse, pochi insegnanti di sostegno, tagli ulteriori con la manovra 2019: questa è la fotografia vera della scuola italiana

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I dati Istat ci restituiscono un impietoso fermo immagine delle scuole italiane: solo il 32% delle scuole risulta accessibile agli alunni disabili, con una situazione ancora più disastrosa al Sud, dove invece soltanto il 26% degli edifici scolastici è a norma. La scuola di tutti e per tutti rivela ancora una volta le sue gravi manchevolezze sul fronte dell’inclusione scolastica e sulla mancata accessibilità degli alunni, tanti, portatori di bisogni speciali.

Questo significa che i genitori di bambini con disabilità, che si fanno carico con mezzi propri, addirittura portando a braccio i propri figli a scuola, si trovano davanti a barriere architettoniche, senza ascensori, bagni ed aule adatti ai loro figli. Il quadro peggiora ancor di più se si considera la presenza di barriere senso-percettive, come i segnali acustici per i non vedenti ad esempio: si scende del 18% e del 13% al Sud.

Armida Filippelli. Già dirigente scolastica, una vita spesa nella scuola, al servizio dello Stato per difendere i diritti degli studenti in una scuola giusta, inclusiva e aperta a tutti. Ora è candidata alle primarie del Pd in Campania

Mancano anche le postazioni informatiche adatte agli alunni portatori di handicap e sappiamo quanto i supporti informatici siano importanti per facilitare l’apprendimento e per consentire a tutti gli allievi di avere maggiori opportunità di inclusione. 165 mila alunni con sostegno frequentano le scuole primarie e secondarie di primo grado, il problema più frequente riguarda la disabilità intellettiva, con il 46%, seguono i disturbi dello sviluppo col 25% e il 20% con quelli del linguaggio. In media gli alunni sono seguiti da un insegnante di sostegno per 14 ore settimanali, meno della metà dell’orario di frequenza. In una situazione così precaria e delicata, senza scuole accessibili e senza le giuste dotazioni tecnologiche, il dato più tragico è quello che il 41% degli alunni cambia insegnante rispetto all’anno precedente e il 12% lo cambia anche nel corso dell’anno. Inoltre le graduatorie degli insegnanti di sostegno non sono sufficienti a rispondere il fabbisogno per cui il 36% dei docenti non ha alcuna specializzazione.

Oltre alle barriere architettoniche e alla mancata accessibilità delle scuole, questo mi sembra il dato più grave e inquietante. Il docente di sostegno deve rapportarsi all’alunno, studiando le sue condizioni sociali e familiari, la sua cartella clinica, le diagnosi funzionali, il portfolio del suo percorso scolastico, deve rapportarsi ai neuropsichiatri, ai genitori, alla classe: spesso tra alunno e docente si instaura una relazione empatica e sinergica, che aumenta la potenzialità di successo scolastico del disabile. Non si può perdere questo patrimonio di dedizione e di lavoro, facendo cambiare ogni anno docente di sostegno. Il diritto degli alunni portatori di handicap di avere una continuità didattica, senza costringere docenti e alunni a rovinose interruzioni che spesso hanno esito negativo sulla formazione degli alunni.

Nello stesso tempo, bisogna formare insegnanti specializzati e competenti. La nuova manovra economica per il 2019 prevede ulteriori tagli sui posti di sostegno e sembra non puntare più sull’istruzione quale risorsa per lo sviluppo e per una società più giusta e solidale. L’articolo 3 della Costituzione dice “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona…” Dobbiamo ancora impegnarci a rimuovere gli ostacoli che impediscono a tanti alunni disabili di accedere all’istruzione e a poter partecipare alla vita del Paese, lottando contro la povertà educativa e le disuguaglianze.

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Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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