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Scuola: arrivano ffp2 gratis, al lavoro su aerazione

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Sulla scuola il governo cerca di completare in fretta il puzzle sulla sicurezza. Una novita’ introdotta oggi riguarda lo stanziamento di oltre 45 milioni per la fornitura gratuita di mascherine Ffp2 per alunni, insegnanti e personale scolastico in autosorveglianza. Secondo quanto anticipato dalla bozza del nuovo decreto Sostegni, fino a fine febbraio le istituzioni scolastiche potranno comprare dispositivi Fpp2 nelle farmacie o presso i rivenditori autorizzati che hanno aderito al protocollo d’intesa del 4 gennaio, che prevedeva un costo di 0,75 centesimi a mascherina. La norma e’ stata accolta con favore dalla gran parte delle forze politiche anche se permangono perplessita’ da fonti sindacali sulle strategie per la lotta alla pandemia. Soddisfatti, com’era prevedibile, i due sottosegretari all’Istruzione, la 5S Barbara Floridia e il leghista Rossano Sasso. E se la prima ha spiegato che “il lavoro di questi giorni per dare una risposta immediata alle sollecitazioni del mondo della scuola che chiedeva giustamente le forniture di mascherine Ffp2 si e’ concretizzato oggi in consiglio dei ministri”, il suo collega di viale Trastevere ha tenuto a rilanciare un tema caro al centrodestra come quello dei sistemi di ventilazione nelle aule scolastiche, suggerendo la necessita’ di “promuovere un tavolo operativo di confronto con i rappresentanti degli enti locali, Anci e Upi, in modo da produrre un cambio di passo sul fronte dei dispositivi di aerazione”. Richiesta trasversale visto che il deputato dem Paolo Lattanzio ha annunciato emendamenti al decreto del 7 gennaio, al fine, tra l’altro, “di stanziare 50 milioni per istituire una commissione tecnica per certificare gli standard qualitativi dell’areazione degli istituti e per l’acquisto di sistemi di purificazione e ventilazione”. Contro l’eccesso di regole sul funzionamento della scuola – vero rompicapo per i genitori – e’ intervenuto il governatore della Liguria Giovanni Toti: “abbiamo avvelenato la vita a centinaia di migliaia di papa’ e mamme tra tamponi in ingresso, al tempo 0, al tempo 5, tra l’eta’ di figli diversi che seguono regole diverse, se qualcuno ha due-tre figli francamente si deve studiare qualcosa come l’esame di Diritto civile. E visto come sta evolvendo la malattia penso che sia l’ora di usare il tagliaerba per dare una decisa tosata alle regole”. E lo stesso Toti annuncia per martedi’ prossimo una conferenza delle Regioni in cui sara’ chiesto di rivedere le regole. Ma replica a stretto giro il sottosegretario alla Salute Andrea Costa che si dice “consapevole” della necessita’ di “una semplificazione per tutte le norme che riguardano la scuola. Ragioniamo sul fatto di poter ridurre la quarantena soprattutto tra 12 e 19 anni, tra cui abbiamo l’80% dei ragazzi vaccinati, e iniziare a dire che vaccinati e guariti debbano restare sempre in presenza credo sia un segnale positivo”. Intanto i rischi per i piu’ piccoli spaventano la Fism, la Federazione italiana scuole materne: “Il boom del contagio riguarda i piu’ piccoli e i maggiori problemi toccano dunque asili nido e scuole dell’infanzia, dove al primo caso di Covid scatta la misura drastica della sospensione delle attivita’ in presenza per dieci giorni”. Piovono ancora commenti sui dati sugli effetti della pandemia resi noti dal ministro Bianchi due giorni fa in Commissione Cultura alla Camera. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca li definisce “mistificati”, aggiungendo che “non e’ vero che il 92% delle situazioni sono normali”, anzi “e’ pura mistificazione”. Il segretario generale della Uil Scuola Pino Turi segnala invece che “i dati forniti si riferiscono a una rilevazione solo del 19 gennaio scorso e non fanno alcun riferimento all’andamento della pandemia”. Quindi a suo dire “e’ una fotografia in un momento dato, e con la rapidita’ con cui si sta diffondendo l’infezione e’ gia’ vecchia oggi”.

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Tragico bilancio per l’incidente occorso alla nave in arrivo da Capri al Molo Beverello: sono 18 i feriti, molti contusi ed una donna grave. Nel cuore del Porto di Napoli, un tranquillo mattino si è trasformato in un momento di panico quando la nave veloce Isola di Procida ha urtato la banchina del Molo Beverello  durante le operazioni di ormeggio. L’incidente ha causato il ferimento di diverse persone a bordo, con almeno 18 individui che hanno riportato lesioni.

Secondo le prime informazioni, l’urto improvviso ha gettato a terra passeggeri e membri dell’equipaggio, lasciando dietro di sé un tragico scenario di contusioni e traumi. Le ambulanze sono state rapidamente convogliate sul posto per prestare soccorso agli feriti, con il personale sanitario che ha immediatamente iniziato la valutazione delle loro condizioni.

L’Asl Napoli 1 ha riferito che la maggior parte dei feriti ha riportato traumi maxillo facciali o lesioni, mentre uno di loro ha subito un politrauma più grave. Il trasporto dei feriti è stato organizzato in diversi ospedali della zona, tra cui il Cardarelli, il San Paolo, l’Ospedale del Mare, il Cto, il Fatebenefratelli e l’Ospedale Pellegrini.

L’incidente è stato prontamente segnalato alla centrale operativa 118 dell’ASL Napoli 1 Centro, che ha coordinato gli sforzi di soccorso inviando ulteriori ambulanze e allestendo un Posto Medico Avanzato sul luogo dell’incidente. Il personale medico ha lavorato instancabilmente per garantire che tutti i feriti fossero valutati e trasportati in base alla gravità delle loro condizioni.

Le prime ipotesi sull’incidente suggeriscono che una folata di vento possa essere stata la causa scatenante, considerando le condizioni meteorologiche al momento dell’ormeggio. Nonostante le onde alte e le raffiche di vento, la navigazione sembrava essere consentita, ma una violenta folata ha improvvisamente fatto sbandare la nave mentre si avvicinava al molo.

Le autorità competenti avvieranno un’indagine dettagliata per determinare le cause esatte dell’incidente e per adottare eventuali misure preventive per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.

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