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Scudetto Milan, le pagelle: Maignan e Leao super, Pioli da 10

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PIOLI 10: dopo 11 anni se il Milan torna a sollevare lo scudetto e’ soprattutto merito suo. Un po’ allenatore un po’ psicologo, riesce a guidare un gruppo di ragazzi giovani e inesperti alla conquista del titolo. Nella volata ad alta tensione con l’Inter, i rossoneri non patiscono la pressione e vincono contro tutti i pronostici che li davano per sfavoriti. Un gran lavoro di Pioli che e’ riuscito a sgrezzare i talenti in rosa da Leao e Kalulu, da Tomori a Tonali.

MAIGNAN 9: un’eredita’ pesantissima gestita nel migliore dei modi. Maignan prende il posto di Donnarumma, una bandiera del club, ma nessuno ne sente la mancanza. Un portiere con i piedi da centrocampista, capace di mandare in gol con la rimessa dal fondo. E nei momenti di difficolta’ e’ lui ha salvare il risultato con parate strepitose. Il miglior acquisto del nuovo Milan.

KJAER 6: titolare indiscusso come centrale di difesa, a inizio 2022 rimedia la rottura del legamento del ginocchio nella partita contro il Genoa. Si opera e tornera’ la prossima stagione, con un tricolore sul petto.

TOMORI 8: Un investimento importate per il Milan ma ripagato con prestazioni sempre crescenti. Riesce a far coppia sia con Romagnoli che con Kalulu senza scomporsi e i suoi recuperi sono stati spesso provvidenziali. Sempre efficace ha rimediato solo quattro ammonizioni in campionato pur facendosi carico delle sorti della difesa.

KALULU 7.5: da riserva a titolare, la crescita di Kalulu e’ forse quella piu’ evidente tra i rossoneri. Un po’ in difficolta’ ad inizio stagione nel ruolo di terzino destro, acquista maggior consapevolezza da difensore centrale e insieme e Tomori blinda la retroguardia rossonera.

ROMAGNOLI 6.5: una stagione di alti e bassi per il capitano del Milan che potrebbe salutare proprio con la conquista del trofeo. Qualche problema fisico ne complica la stagione ma Pioli alla fine gli preferisce Kalulu.

THEO HERNANDEZ 7.5: una freccia sulla fascia sinistra, carattere forte e piede veloce crea un’asse quasi imbattibile con Leao. Terzino di spinta, moderno, con l’attitudine offensiva e’ fresco di rinnovo fino al 2026, uno dei capisaldi di questo Milan.

BALLO TOURE’ 6: non e’ facile, forse quasi impossibile, ritagliarsi spazio quando nel tuo ruolo gioco Theo Hernandez. Ma e’ un’alternativa nel caso di una emergenza infortuni.

CALABRIA 7: tenace e instancabile, Calabria macina chilometri sulla fascia destra senza poter contare su una spalla fissa come puo’ fare invece Theo con Leao. Titolare inamovibile e’ protagonista di una gran stagione tanto da attirare l’attenzione dei top club.

FLORENZI 6.5: A 31 anni sposa la causa del Milan e dimostra lo stesso attaccamento alla causa di sempre. Non si risparmia mai, come quando recupera in tempi record dall’operazione al menisco pur di esserci nelle ultime partite, sigillando il ritorno con un gran gol al Verona.

BENNACER 7: una certezza, spesso e’ lui a mettere ordine nei momenti di confusione. Trova il giusto feeling con il compagno di reparto Tonali, rientra dalla Coppa d’Africa senza contraccolpi e Pioli sa di potersi sempre fidare di lui. Sono poche le partite sottotono dell’algerino, perno fondamentale del gioco rossonero.

TONALI 8: emblema del Milan, gia’ idolo dei tifosi che se lo immaginano con la fascia al braccio. Tifoso rossonero fin da bambino, si e’ ridotto l’ingaggio pur di restare. Rappresenta lo spirito del nuovo Milan, affamato e promettente. E quando Tonali trova la via del gol, sono sempre reti decisive come quella con la Fiorentina e la doppietta di Verona.

KESSIE’ 6.5: la sua non e’ una stagione esaltante come quella passata ma non si tira mai indietro. Pioli spesso lo schiera sulla trequarti, posizione che non gli rende merito ma l’ivoriano non si scompone. Dopo lo scudetto sara’ addio destinazione Barcellona, ennesima cessione a parametro zero che scatena la rabbia dei tifosi e il club dovra’ muoversi per sostituirlo degnamente.

BAKAYOKO 5: da gennaio non ha piu’ dato il suo contributo alla causa. E’ rimasto fuori sia per infortunio sia per scelta tecnica. Lontano dal giocatore che si era visto in passato in rossonero, il suo futuro sara’ lontano da Milanello.

KRUNIC 6: non e’ semplice giocare senza continuita’ e Krunic alterna buone prestazioni a partite con troppi errori. Senza lamentarsi, si mette sempre a disposizione di Pioli ma alle volte servirebbe qualcosa in piu’.

DIAZ 5.5: un inizio di stagione esaltante, poi il Covid e la fatica a ritrovare la condizione. La fantasia del numero 10 e’ mancata al Milan e il club dovra’ decidere se riscattarlo.

SAELEMAEKERS 6: pazienta quando non trova spazio, sempre a disposizione quando viene chiamato in causa. Pioli lo alterna a Messias, cala a meta’ stagione, poi si riprende con prove sempre di sostanza. REBIC 5.5: una stagione complessa, costellata da infortuni che non gli permettono di recuperare smalto e continuita’. I suoi forfait obbligano Pioli a scelte obbligate in attacco. Parte bene, segnando un gol anche ad Anfield poi il calo, la perdita forse di un po’ di fiducia ma alla fine, con fatica, ritrova la condizione.

MESSIAS 6: la favola di chi crede in un sogno, affronta la vita con umilta’ e poi viene ripagato con un gol all’Atletico Madrid in Champions League. Un exploit che ha avuto dell’incredibile ma a Messias e’ mancata un po’ di continuita’. Pioli gli ha concesso spesso chance, ora bisognera’ capire se c’e’ ancora spazio per lui nel Milan.

LEAO 8.5: velocita’, dribbling, imprevedibilita’, Leao e’ il giocatore in piu’ del Milan, quello che gli avversari invidiano. Non ha compiuto neppure 23 anni, ha margini altissimi di crescita e quest’anno ha tenuto alte le sorti dell’attacco rossonero senza poter mai riposare. E’ l’arma in piu’ di Pioli.

IBRAHIMOVIC 7: a 40 anni non si puo’ avere la continuita’ di un ventenne e quest’anno Ibra ha dovuto fare i conti con tanti acciacchi. Ma nessuno come Zlatan sa far alzare l’asticella, nessuno come lui sa caricare e ottenere il massimo della professionalita’ dai compagni. In un gruppo giovane la sua guida all’interno dello spogliatoio e’ fondamentale. E ora che ha coronato il sogno di tornare a vincere col Milan, decidera’ di fermarsi?

GIROUD 7.5: quando gli altri davano forfait, lui ha sempre risposto presente. Gli e’ stato affidato l’attacco e il francese ha trovato la via del gol ma saputo anche costruire con i compagni di reparto. E’ arrivato al Milan da campione di Champions col Chelsea e campione del mondo in carica con la Francia e al primo anno in Serie A conquista anche lo scudetto. Quando si dice Dna vincente.

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Champions, il Real Madrid di Ancelotti batte il City ai rigori e vola in semifinale

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Il “re” di coppe piazza un altro colpo: il Real Madrid di Carlo Ancelotti raggiunge la semifinale di Champions League dopo una battaglia durissima contro il Manchester City di Pep Guardiola. Raggiunge così Del Bosque come il secondo allenatore del Real Madrid con più presenze in Champions.

Con uno spettacolare pareggio 3-3 nell’andata, i Blancos di Carlos Ancelotti si sono imposti dopo i rigori (5-4) nel ritorno dei quarti di finale all’Etihad Stadium. Nonostante un inizio frenetico, con il Real che si è portato in vantaggio al 12’ grazie a Rodrygo e il Manchester City che ha colpito la traversa con Haaland, il primo tempo si è chiuso sull’1-1, firmato da De Bruyne al 76’. Il ritmo del match è stato incandescente, con entrambe le squadre impegnate in rapidi scambi e azioni fulminee. Nonostante gli sforzi di entrambi i lati nei tempi regolamentari e supplementari, il risultato è rimasto invariato.

La partita è stata caratterizzata da un gioco tattico, con Pep Guardiola e Carlo Ancelotti che hanno orchestrato le loro mosse con maestria. Ma è stata la lotteria dei rigori a decretare il vincitore, con il Real Madrid che ha avuto la meglio, accedendo così alla semifinale per il quarto anno consecutivo. Ora, i Blancos si preparano ad affrontare il Bayern Monaco in un’altra sfida emozionante per un posto nella finale di Champions League.

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Champions, il Bayern va in semifinale battendo l’Arsenal di misura

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Il Bayern Monaco si consola del campionato deludente conquistando l’accesso alla semifinale di Champions League dopo una vittoria cruciale sul campo dell’Arsenal. Con un risultato finale di 1-0 all’Allianz Arena nel ritorno dei quarti di finale, i bavaresi hanno dimostrato ancora una volta la loro forza e determinazione. Il momento decisivo è arrivato nella ripresa, quando Kimmich ha trovato la rete di testa su un preciso cross di Guerreiro al minuto 63’.

La partita è stata caratterizzata da un dominio del Bayern, che ha colpito due volte il palo nella stessa azione all’inizio della ripresa, con Goretzka e Guerreiro, mettendo a dura prova la difesa dell’Arsenal. Nonostante i tentativi dei Gunners di reagire grazie ad un ottimo Jorginho, il Bayern ha mantenuto saldamente il controllo del gioco e ha difeso con determinazione il proprio vantaggio fino al fischio finale.

Questo risultato segue il pareggio 2-2 nell’andata all’Emirates di Londra, confermando la superiorità complessiva del Bayern Monaco nella doppia sfida. Ora, i bavaresi si preparano ad affrontare la vincente tra Manchester City e Real Madrid nella semifinale.

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Calcio, Ronaldo ha vinto l’arbitrato con la Juventus che dovrà versargli quasi 10 milioni di euro

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Cristiano Ronaldo Vince la Controversia per gli Stipendi Arretrati: Terzo Tentativo di Arbitrato Risolutivo

Dopo una lunga disputa legale, Cristiano Ronaldo ha finalmente ottenuto giustizia nel suo reclamo per il pagamento di 19,5 milioni di euro di stipendi arretrati. Al terzo tentativo di arbitrato, l’ex giocatore della Juventus ha visto riconosciuta la sua ragione in sede stragiudiziale. E la Juve dovrà pagare 9.774.166 milioni di euro ai quale aggiungere gli interessi: si tratta di quanto il calciatore avrebbe dovuto incassare al netto di tasse e contributi.

Il collegio di arbitri incaricato di decidere sulla controversia è composto da Gianroberto Villa, Roberto Sacchi e Leandro Cantamessa. Questa squadra di esperti ha esaminato attentamente il caso e ha concluso che Ronaldo aveva diritto ai pagamenti richiesti.

Il team legale che ha rappresentato Cristiano Ronaldo è stato guidato da professionisti di alto livello, tra cui Emanuele Guastalla, John Shehata e Fabio Iudica. Quest’ultimo, oltre a essere un avvocato stimato, è anche docente di diritto sportivo all’Università Bicocca di Milano, portando una vasta esperienza e competenza nel settore.

La decisione dell’arbitrato rappresenta un importante traguardo per Ronaldo e il suo team legale, che hanno lottato strenuamente per far valere i  diritti contrattuali. Il riconoscimento della sua ragione sottolinea l’importanza di risolvere le controversie in modo equo e trasparente, garantendo che i professionisti dello sport siano trattati con giustizia e rispetto.

La vittoria di Ronaldo in questa battaglia legale non solo ha un impatto finanziario significativo per lui personalmente, ma invia anche un messaggio importante all’industria dello sport riguardo alla necessità di rispettare i contratti e gli accordi stipulati con i giocatori.

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