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Cronache

Scosse di terremoto nel Casertano, nessun danno: attenzione sempre alta ai Campi Flegrei

Due lievi scosse sismiche nel Casertano oggi, nessun danno né paura tra la popolazione. Resta alta la sorveglianza nei Campi Flegrei per il bradisismo.

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Due lievi scosse di terremoto sono state registrate oggi nell’alto Casertano, ma senza causare alcun allarme. Gli eventi sismici, appena avvertiti nella zona epicentrale, non hanno provocato danni né creato preoccupazione tra la popolazione. La situazione è sotto controllo, anche se resta alta l’attenzione generale per l’attività bradisismica in atto nei Campi Flegrei.

Due eventi sismici localizzati dall’INGV

La prima scossa si è verificata alle 10:19 ora italiana di venerdì 16 maggio, con magnitudo ML 2.1, a 4 km a nord-ovest di Baia e Latina, in provincia di Caserta, a una profondità di 5 km.

La seconda scossa, di magnitudo ML 2.6, è stata rilevata alle 19:54 a 3 km a sud-ovest di Raviscanina, sempre nel Casertano, ma a una profondità di appena 1 km. Entrambe le scosse sono state registrate e localizzate dalla Sala Sismica dell’INGV di Roma.

Nessuna paura tra la popolazione

Le scosse sono state avvertite solo localmente, senza particolari reazioni da parte dei cittadini. Le autorità locali non hanno ricevuto richieste di intervento né segnalazioni di disagi. I due eventi rientrano nella normale dinamica sismica dell’area appenninica e non sono collegati direttamente al fenomeno del bradisismo in atto nell’area flegrea.

Resta alta la vigilanza nei Campi Flegrei

Nei Campi Flegrei resta alta l’attenzione, con uno sciame sismico in corso e il continuo sollevamento del suolo che mantiene attivo lo stato di allerta. La Protezione Civile e l’INGV continuano il monitoraggio costante dell’area, fortemente urbanizzata e soggetta a fenomeni complessi di natura vulcanica.

Gli esperti raccomandano di non farsi prendere dal panico e di seguire solo le fonti ufficiali per aggiornamenti e informazioni.

(L’immagine in evidenza è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale)

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Cronache

La piccola orsa trovata in Molise ha completato lo svezzamento

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L’orsetta Nina, trovata a maggio da sola nei pressi di Pizzone (Isernia) è stata trasferita in un ambiente più simile alle condizioni naturali in cui dovrà vivere una volta libera. Lo ha reso noto il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, con un post sui canali social. “Nina era stata trovata nei pressi di Pizzone (Isernia) all’inizio di maggio – si legge nel post – allevata con l’obiettivo di essere reintrodotta in natura non appena le condizioni lo permetteranno. Sabato scorso, i tecnici del Parco, biologi e veterinari, hanno provveduto a trasferire Nina in una nuova struttura.

L’orsetta ha completato con successo lo svezzamento, seguendo il protocollo sviluppato con il supporto di esperti internazionali, sia europei sia nordamericani. Ora può vivere in un ambiente più adatto alle sue esigenze attuali, molto più simile a ciò che incontrerà una volta tornata libera. Si tratta di un ampio recinto immerso nella natura, dove potrà continuare a crescere e prendere peso”. Nel post si ricorda anche che il nome dato all’orsetta “è stato selezionato dopo il concorso lanciato in occasione della seconda edizione della giornata dedicata all’orsa Amarena. Abbiamo deciso di accogliere la proposta degli studenti dell’Istituto Comprensivo “Gesuè” di San Felice a Cancello (Caserta), che hanno suggerito proprio il nome Nina”.

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Cronache

Omicidio Giulia Tramontano, legali di Impagnatiello: nessun agguato, fu un errore dettato dal narcisismo

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Non un agguato pianificato, ma un delitto “maldestro”, frutto di “errori” e di una personalità narcisistica incapace di sopportare il crollo della propria immagine. È questa la linea della difesa di Alessandro Impagnatiello, l’ex barista dell’Armani Café condannato all’ergastolo per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese, assassinata a Senago il 27 maggio 2023.

Mercoledì si apre il processo d’appello davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Milano. L’avvocata Giulia Geradini, che difende l’imputato, chiederà di riformare la sentenza di primo grado, sostenendo che l’omicidio non fu premeditato ma la conseguenza tragica di una relazione doppia che Impagnatiello “avrebbe voluto interrompere”, ma che non è riuscito a gestire, sopraffatto dalla necessità di preservare un’immagine pubblica costruita con cura.

Le richieste della difesa: escludere le aggravanti

La difesa punta a escludere le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, non riconosciute dal gip Angela Laura Minerva già nella convalida del fermo, e chiederà il riconoscimento delle attenuanti generiche. Se accolte, queste richieste potrebbero ridurre la condanna a 30 anni.

Secondo l’avvocata, non ci sarebbe “alcuna prova” di un omicidio studiato nei dettagli: la dinamica sarebbe invece “grossolana e maldestra”, come dimostrerebbe il modo in cui Impagnatiello ha cercato di disfarsi del cadavere — bruciandolo con alcol e benzina — e di simulare la scomparsa della 29enne per quattro giorni, spostandone il corpo tra il box, la cantina e l’auto prima di abbandonarlo in un’intercapedine.

L’accusa: 37 coltellate e un corpo dato alle fiamme

La ricostruzione fatta dalla Corte in primo grado parla di 37 coltellate inferte tra le 19.05 e le 19.30 del 27 maggio. Un gesto di violenza estrema, seguito dal tentativo di cancellare ogni traccia, mentre il corpo della giovane, scopertasi poco prima tradita da una collega del compagno, veniva occultato per giorni.

A sostenere l’accusa in aula sarà la sostituta procuratrice generale Maria Pia Gualtieri, che si opporrà alla richiesta della difesa e chiederà la conferma dell’ergastolo.

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Attentati a commissariato e caserma CC per vendetta, un arresto

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Arrestato il presunto autore degli attentati incendiari avvenuti a febbraio scorso nelle sedi della compagnia carabinieri di Castel Gandolfo e del commissariato di polizia di Albano Laziale, vicino Roma. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati, del ROS, e gli agenti della Digos di Roma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Velletri su richiesta della Procura, nei confronti di un 34enne di origine egiziana, regolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia. E’ accusato di strage politica, ovvero commessa allo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato. Il movente sarebbe legato a un rancore profondo e persistente nei confronti delle forze dell’ordine locali, maturato nell’ambito di vicende personali.

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