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Guerra Ucraina

Scoppiata la diga di Kakhovka in Ucraina, migliaia senzatetto, rischio catastrofe umanitaria

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Un disastro senza precedenti, una violazione del diritto umanitario internazionale: così l’Unione Europea ha condannato l’attacco che ha portato alla distruzione della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, in Ucraina. L’inondazione a valle sta mettendo a rischio la vita di centinaia di migliaia di civili e aggravando la già disastrosa situazione umanitaria nella regione. Tantissime le persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case, migliaia gli animali morti.

In seguito alla distruzione della centrale, sono finite nel fiume Dnipro almeno 150 tonnellate di olio idraulico, secondo quanto denunciato dal ministro dell’Interno ucraino, Igor Klymenko. L’esplosione delle fondamenta della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka ha provocato anche la distruzione della sala macchine. Al momento dell’esplosione, si stima che nella sala macchine fossero presenti 450 tonnellate di olio idraulico, di cui 150 tonnellate sarebbero già finite nel Dnipro.

Il disastro della diga pubblicato dal presidente Zelensky

Secondo il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podoliak, l’obiettivo dei terroristi che hanno attaccato Kakhovka è quello di ostacolare le azioni offensive delle forze armate ucraine.  Il Cremlino ha respinto le accuse, ribaltandole e affermando che la responsabilità è del regime di Kiev,  la Russia ha annunciato che sei paesi africani sono pronti a impegnarsi in colloqui con i presidenti Putin e Zelensky per trovare una soluzione per cessare il fuoco e una pace duratura nella regione.

Insomma Mosca e Kiev si sono scambiate la colpa per avere gravemente danneggiato la diga di Kakhovka in quello che Kiev ha definito un tentativo della Russia di ostacolare la tanto attesa offensiva dell’Ucraina.

Per quanto riguarda le responsabilità di quanto accaduto, la Casa Bianca ha dichiarato che ci sono “probabilmente molti morti” dopo la distruzione della diga Khakovka, ma ha aggiunto che non ci sono ancora prove concrete per dire chi ci sia dietro l’atto. Gli Stati Uniti “non possono dire in modo definitivo cosa sia successo”, ha detto ai giornalisti il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby. Mosca e Kiev si sono scambiate la colpa per avere gravemente danneggiato la diga di Kakhovka in quello che Kiev ha definito un tentativo della Russia di ostacolare la tanto attesa offensiva dell’Ucraina.

 

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Esteri

Kiev conferma, ‘sfondate difese russe nel sud, avanziamo’

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Il generale a capo della controffensiva ucraina lungo la linea del fronte sud, Oleksandr Tarnavsky, ha confermato alla Cnn che le sue forze hanno sfondato a Verbove, a est di Robotyne (Zaporizhzhia) e avanzano ulteriormente. Tarnavsky ha ammesso che le sue truppe si stanno muovendo più lentamente del previsto. “Non così velocemente come ci si aspettava, non come nei film sulla Seconda Guerra Mondiale”, ha affermato: “La cosa principale è non perdere questa iniziativa (che abbiamo). E, beh, non perderla nella pratica, con le azioni”. Lo sfondamento della linea del fronte meridionale, la cosiddetta ‘linea Surovikin’, era stato riportato ieri dai media internazionali.

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Esteri

Kiev, 9 morti in attacco a base flotta russa del Mar Nero

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Almeno 9 persone sono morte e 16 sono rimaste ferite in seguito all’attacco di ieri delle forze ucraine contro il quartier generale della Flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli, nella Crimea occupata: lo ha detto il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, a Voice of America. Tra i feriti, ha sottolineato, ci sono anche generali russi.

“Tra i feriti c’è il comandante del gruppo, il colonnello generale (Olexandr) Romanchuk, che è in condizioni molto gravi”, secondo Budanov. “Il capo di Stato Maggiore, il tenente generale (Oleg) Tsekov, non è cosciente. Il numero dei feriti tra i militari regolari che non sono dipendenti del quartier generale è ancora in fase di determinazione. Si tratta del personale militare in servizio, di sicurezza e così via: (questi) non sono inclusi nella lista che ho annunciato” .

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Esteri

Missili ucraini sul comando della flotta russa in Crimea

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Un buon giorno per l’Ucraina. Un missile di Kiev ha infatti centrato il quartier generale della flotta russa del Mar Nero, a Sebastopoli, mentre pare che le forze di terra siano riuscite a sfondare la prima trincea difensiva – la cosiddetta linea Surovikin – a Verbove, villaggio a est di Robtyne, nell’oblast di Zaporizhzhia. Era già accaduto ma con assalti di fanteria su piccola scala. Ora, invece, gli ucraini sarebbero penetrati con i mezzi pesanti, suggerendo l’ipotesi di un’offensiva ben più strutturata e significativa. Ma la cautela è d’obbligo, dato che di conferme ufficiali per ora non ce ne sono. La notizia è stata rilanciata dal britannico Telegraph sulla base di riprese fatte dai droni in prima linea e verificate col metodo della geolocalizzazione: le immagini mostrano veicoli Stryker, Marder e Mrap che avanzavano su una strada di campagna verso la periferia occidentale di Verbove, seguiti dai veicoli per lo sminamento e dai corazzati M113 per il trasporto delle truppe, di fabbricazione americana. Altri filmati indicherebbero poi – questa volta secondo l’Istituto per lo studio della guerra Usa – che le forze ucraine sono avanzate anche a ovest e a sud-ovest del villaggio. A Kiev però le bocche per ora restano cucite.

“Chiedo a tutti di aspettare i commenti ufficiali sullo stato delle operazioni nel quadrante di Zaporizhzhia: non è una buona idea dare informazioni al nemico su quanto succede sul campo”, ha detto Natalia Humeniuk, responsabile del Centro stampa unificato di coordinamento delle forze di sicurezza e di difesa del Sud del Paese. Ciò che è certo, sia perché rivendicato dall’esercito ucraino sia perché le immagini parlano da sole, è il bombardamento a Sebastopoli dell’edifico storico della sede della flotta del Mar Nero, in stile neoclassico. I media russi parlano di un solo soldato disperso ma, a giudicare dai video apparsi in rete, un’intera ala del palazzo è stata sventrata. L’onda d’urto dell’esplosione – ha fatto sapere il governatore Mikhail Razvozhayev via Telegram – ha infranto le finestre di dieci edifici residenziali nel centro della città, senza però causare feriti. “I sistemi di difesa aerea hanno abbattuto cinque missili ma l’attacco ha danneggiato l’edificio storico della flotta”, ha dichiarato il ministero della Difesa russo.

Comunque sia, si tratta solo dell’ultimo caso, il più spettacolare, di una ormai lunga teoria di raid compiuti da Kiev nella penisola occupata, segno che le capacità offensive ucraine – grazie ai franco-britannici Scalp/Storm Shadow e in alcuni casi agli ucraini Neptune, opportunamente modificati – sono cresciute. Gli sviluppi sono senz’altro positivi per Volodymyr Zelensky, impegnato in un tour nordamericano dopo la partecipazione all’assemblea generale dell’Onu: senza il sostegno occidentale, in particolare degli Usa, l’Ucraina infatti non può vincere la guerra. Il momento è critico. Tra le capitali serpeggia il dubbio che Kiev sia arrivata al massimo di ciò che può fare contro la Russia e sia quindi giunto il momento di sedersi al tavolo delle trattative. Il presidente e il suo entourage però hanno scommesso tutto sulla vittoria e sarebbe un suicidio politico congelare il conflitto sulla linea del fronte attuale.

“Libereremo Bakhmut”, ha promesso Zelensky dagli Usa. “E penso che libereremo altre due città ma non vi dirò quali, mi spiace: abbiamo un piano, un piano molto, molto completo”. Il leader ucraino sa che il tempo gioca contro, perché se i russi avranno modo di trincerarsi nuovamente nel corso dell’autunno-inverno sarà più difficile sfondare. E poi c’è la politica americana, già rivolta alle presidenziali del 2024. E Zelensky lo ha toccato con mano a Washington. Ecco perché le indiscrezioni che indicherebbero prossima da parte degli Usa una fornitura, benché piccola, di missili a lungo raggio Atacms rappresentano un’altra buona notizia per l’Ucraina. Zelensky cammina lungo un filo, sottile come un capello.

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