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Cronache

Scontri a Torino, il questore Messina: l’Asilo era una base sovversiva

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L’Asilo occupato sgomberato a Torino non era “un centro sociale normale”, ma “la base logistica di una cellula che propugna la sovversione dell’ordine democratico partendo dalla protesta di piazza”. E ieri nelle vie del centro cittadino, in quella “che non si puo’ definire protesta sociale”, “c’erano soggetti che nulla hanno a che vedere con l’ideologia anarco-insurrezionalista. Una solidarieta’ che non mi spiego”. E’ l’analisi del questore di Torino Francesco Messina (nella foto), all’indomani del corteo caratterizzato da scontri, paura tra i cittadini e devastazioni, con un bilancio di 11 manifestanti arrestati e 215 identificati. “C’e’ stata una chiamata alle armi. – dice il questore – Nel corteo di ieri state usate tattiche militari, c’era gente addestrata, giunta da tutta Europa, da Francia, Spagna, Croazia e Serbia. Abbiamo dovuto fronteggiare una situazione complicata, come a Torino non se ne vedevano da anni”. A sorprendere e’ stata soprattutto la presenza di anime diverse da quella anarco-insurrezionalista: il questore sottolinea che in piazza c’erano gli altri centri sociali torinesi, come Askatasuna e Manituana, i No Tav, gli Studenti Indipendenti e anche due politici: una consigliera comunale di Torino (ex M5S) Debora Montalbano e una di Giaglione, paese della valle di Susa interessato dal cantiere Tav Monica Gagliardi. Messina ricorda che l’operazione per lo sgombero dell’Asilo in via Alessandria, “e’ scattata dopo un provvedimento di un gip di Torino, su richiesta della Procura, a seguito delle indagini effettuate dalla Digos. Indagini che parlano di un gruppo che e’ responsabile di 21 attentati compiuti, in tutta Italia, con l’invio di plichi esplosivi e ordigni incendiari. Di un gruppo di delinquenti devastatori che vuole sovvertire lo Stato”. Oggi l’area antagonista e’ tornata in piazza, nel quartiere periferico delle Vallette, con un corteo di centinaio di manifestanti finito davanti al carcere ‘Lorusso e Cutugno’, con l’accensione di fuochi d’artificio e fumogeni. Non si sono registrate nuove tensioni, anche se a poche centinaia di metri si erano dati appuntamento i militanti di CasaPound per una cerimonia alla lapide per le Vittime delle Foibe. “Proseguiremo nelle indagini per incriminare e far pagare chi ha commesso reati – spiega Messina – Abbiamo a che fare con gente che crede di poter commettere violenza nell’impunita’”. Il mondo antagonista, sui social, annuncia battaglia: “non finisce qui. Questo e’ solo l’inizio. Ora e’ il momento per far partire una lotta serrata”. Domani il tema dovrebbe essere affrontata in consiglio comunale. La polemica politica e’ sempre altissima: “Sorge un dubbio – dice Stefano Lorusso, capogruppo del Pd – secondo Appendino ci sono occupazioni illegali di Serie A da mantenere e di serie B da sgomberare? Per noi no e chi e’ nell’illegalita’ deve essere sgomberato”. “La sindaca ha una doppia faccia”, accusano Augusta Montaruli e Maurizio Marrone (Fdi). Alessandro Sciretti, capogruppo della Lega nella circoscrizione 6 di Torino fa retromarcia rispetto al post in cui aveva evocato un “po’ di scuola Diaz”. E spiega: “La Diaz non e’ una pagina felice ne’ giusta della storia del nostro paese, perche’ lo Stato deve sempre agire nel solco del diritto”. Il suo intervento era “frutto della rabbia di fronte alla violenza cieca e al vandalismo indiscriminato”.

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Napoli, sparatoria tra via Sturzo e via Pinocchio: morta Ilaria Capezzuto, gravissima Daniela Strazzullo

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Un mistero intriso di sangue e dolore ha scosso la città questa notte. Due donne sono state colpite da colpi d’arma da fuoco a poca distanza l’una dall’altra. Una è morta, l’altra lotta per la vita. I carabinieri della compagnia di Torre del Greco sono ora al lavoro per chiarire la dinamica dei fatti e verificare se si tratti di tentato omicidio-suicidio.

A perdere la vita è stata Ilaria Capezzuto, 34 anni, trovata in via Pinocchio, riversa sull’asfalto già senza vita, colpita da almeno un proiettile.

Gravemente ferita e ricoverata in pericolo di vita all’Ospedale del Mare, invece, Daniela Strazzullo, 30 anni, trovata all’interno di un’auto in via Don Luigi Sturzo, con una ferita d’arma da fuoco.

Napoli, notte di sangue tra via Sturzo e via Pinocchio: una donna morta, un’altra in fin di vita

Indagini in corso, si cerca il movente

Le due zone – via Pinocchio e via Sturzo – sono distanti poche centinaia di metri, ma già in due diversi quartieri del capoluogo. Gli investigatori non escludono che le due donne si conoscessero e che dietro la tragedia ci sia una vicenda personale o sentimentale sfociata nel sangue.

L’arma non è stata ancora ritrovata, mentre le forze dell’ordine stanno passando al vaglio immagini di videosorveglianza e testimonianze per ricostruire i momenti precedenti alla sparatoria.

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Tragedia sull’Alphubel, valanga uccide due giovani italiani: addio a Giorgia Rota e Alessandro Aresi

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Solo una valanga poteva fermarli. Giorgia Rota, 29 anni, e Alessandro Aresi, 30, condividevano l’amore per la montagna e l’orizzonte aperto dell’avventura. Sabato mattina, armati di entusiasmo e di zaini colmi di passione, avevano lasciato il rifugio di Täsch con l’obiettivo di raggiungere la vetta dell’Alphubel, a 4.206 metri, una delle cime più iconiche delle Alpi svizzere. A 4.165 metri, nella zona dell’Eisnase, una valanga ha spezzato i loro sogni e le loro giovani vite.

I soccorsi elvetici, intervenuti con elicotteri e unità cinofile del soccorso alpino del Canton Vallese, non hanno potuto fare nulla. Le salme sono state recuperate poco dopo. La procura svizzera ha aperto un’inchiesta per chiarire le dinamiche della tragedia.

Due giovani sorrisi spezzati dalla passione più forte

Giorgia, originaria di Cesano Maderno, era una chimica naturopata e una viaggiatrice instancabile. Amava raccontare i suoi spostamenti nel mondo attraverso il profilo Instagram “giorgiafacose”, seguito da migliaia di persone. Africa, India, Centroamerica, le Alpi: i suoi post raccontavano una vita piena, vissuta alla ricerca di qualcosa che andasse oltre. «Lassù trovo tutto ciò che la società moderna si dimentica di darmi», scriveva in uno dei suoi post. Amava il crossfit, che praticava da dieci anni, ma soprattutto la libertà.

Alessandro, di Lacchiarella, era un esperto di comunicazione e marketing, tra i primi in Italia a trasformare l’agricoltura in un fenomeno digitale. Era conosciuto come uno degli agriyoutuber pionieri, realizzando video professionali per raccontare il mondo rurale con competenza e creatività. Ex calciatore della squadra di Giussago, dove viene ricordato come «un ragazzo esemplare in campo e fuori», era apprezzato per la sua determinazione e gentilezza. «Sempre sorridente, sempre disponibile», scrivono i compagni di scuola sui social.

Il dolore delle comunità

Sgomento a Cesano Maderno, dove il sindaco Gianpiero Bocca ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia Rota: «Una tragedia che colpisce tutta la nostra comunità, in una settimana già segnata da un altro grave lutto».

Commozione anche a Lacchiarella, dove Alessandro era molto conosciuto. «Lascia un grande vuoto in tutta la comunità», dicono gli amici.

Due giovani vite piene di luce e sogni, spente in alta quota, proprio lì dove volevano arrivare. Per raccontare, per vivere, per scoprire. La montagna li ha accolti per l’ultima volta, nel silenzio e nella bellezza crudele delle sue vette.

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Napoli, notte di sangue tra via Sturzo e via Pinocchio: una donna morta, un’altra in fin di vita

Due donne colpite da proiettili a poca distanza l’una dall’altra. Si indaga per tentato omicidio-suicidio.

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È una notte di sangue e mistero quella che ha sconvolto l’area orientale di Napoli. Due donne, di 31 e 34 anni, sono state trovate con ferite da arma da fuoco a poca distanza l’una dall’altra. Una delle due è deceduta, l’altra lotta per la vita all’Ospedale del Mare, dove è ricoverata in condizioni gravissime.

I fatti

Il primo allarme è scattato in via Don Luigi Sturzo, dove i carabinieri della compagnia di Torre del Greco hanno trovato una 31enne all’interno di un’auto con una ferita da arma da fuoco. È stata soccorsa e trasportata d’urgenza in ospedale, ma le sue condizioni restano critiche.

Poco dopo, a breve distanza, in via Pinocchio – già all’interno del territorio cittadino di Napoli – è stato ritrovato il corpo senza vita di un’altra donna, 34 anni, anche lei colpita da un proiettile. Era riversa sull’asfalto, priva di sensi, e per lei non c’è stato nulla da fare.

Le indagini: ipotesi tentato omicidio-suicidio

Sul caso indagano i carabinieri, coordinati dalla Procura. Gli investigatori non escludono che i due episodi siano collegati e prendono in considerazione l’ipotesi di un tentato omicidio-suicidio. Le due donne potrebbero conoscersi, ma al momento nessuna pista è esclusa: movente passionale, personale o familiare.

La zona è stata delimitata e setacciata in cerca di testimoni e immagini di videosorveglianza, mentre i rilievi sono ancora in corso. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire con precisione tempi, movimenti e rapporti tra le due donne.

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