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Cronache

Scomparsa da 17 anni, si cerca cadavere a casa marito

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Quella di domani, venerdi’ 22 marzo, potrebbe essere la giornata decisiva per dare una risposta, dopo 17 anni, alla misteriosa scomparsa di Samira Sbiaa, la 32enne marocchina che e’ stata sposata con un’ex guardia giurata di Settimo Torinese, Salvatore Caruso. L’uomo, oggi 68enne, e’ indagato per omicidio. “La vicenda e’ molto complessa ma ci sono elementi importanti sui quali effettueremo ulteriori accertamenti scientifici”, dice il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, uscendo dalla casa di via Petrarca dove vive l’indagato. Proprio nel cortile di quella casa, forse, e’ stata sepolta la donna, scomparsa nel 2002. I pastori tedeschi Aska e Simba, specializzati nella ricerca di cadaveri, in forza al nucleo cinofili dei carabinieri di Bologna, questa mattina hanno fiutato qualcosa al pian terreno dell’abitazione, nell’ultimo dei box auto. Da li’, domani mattina, ripartiranno le ricerche dei militari dell’Arma. L’agghiacciante sospetto e’ che la 32enne possa essere stata sepolta li’, oppure addirittura murata. “I cani hanno dato alcune risultanze, quindi e’ necessario continuare a cercare”, conferma il procuratore Ferrando. Che pero’ aggiunge: “E’ solo un’ipotesi di lavoro”. La coppia si era sposata da due anni quando Sabira Sbiaa e’ scomparsa. Ne’ il marito ne’ i famigliari hanno mai presentato denuncia alle autorita’ italiane fino a quando, nei giorni scorsi, attraverso un’associazione di Asti, l’anziana madre ha lanciato un appello per ritrovare la 32enne. Del caso si e’ occupata anche la trasmissione televisiva ‘Chi l’ha Visto?’. Una denuncia pare sia stata presentata dalla famiglia in Marocco, senza che la segnalazione sia mai arrivata in Italia. Salvatore Caruso, oggi nel corso degli accertamenti dei carabinieri, e’ rimasto per tutto il tempo all’interno dell’abitazione ed e’ apparso tranquillo. Il suo alloggio al piano terra e’ stato dichiarato inagibile e interverranno i tecnici del Comune di Settimo per la sanificazione dei locali. “Una casa piena di ingombri, per questo, per agevolare la perquisizione, abbiamo chiesto un ausilio al sindaco di Settimo”, ha precisato il procuratore capo Ferrando. “Sono stato bidonato. Non solo per una questione di soldi. Tutto l’insieme e’ stata una fregatura”, ha detto Caruso da una finestra, quando si e’ accorto dei cronisti sotto casa. Difficile ipotizzare a cosa si riferisse.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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