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Cronache

Scena da film a Torino, tentato sequestro per recuperare soldi truffati: la polizia sventa un rapimento

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“Sembrava un film”. Invece era tutto vero: un sequestro di persona in piena regola, con energumeni fasciati da giubbotti antiproiettile e vittime che implorano aiuto. E’ accaduto a Torino, in un centro storico che, per quanto non sia preso d’assalto dai turisti in questa vigilia di Ferragosto, conta comunque un discreto numero di passanti e di negozi aperti. Tre sconosciuti, poco dopo le 10, hanno caricato a forza una donna su un furgone Volkswagen, allo sbocco tra piazza Cln e piazza San Carlo, e si sono dati alla fuga. Ma la polizia e’ riuscita rapidamente ad agguantarli. Secondo le prime indagini si tratta di una vendetta per una truffa che affonda le radici in Germania. I tre rapitori sono tedeschi: uno e’ un imprenditore edile che afferma di essere la vittima del raggiro, gli altri lavorano per un’agenzia di investigazioni specializzata in recupero crediti. C’e’ poi un un austriaco che e’ stato messo in stato di fermo.

Quanto alla donna, e’ una cittadina serbo-australiana di 35 anni; con lei c’era un uomo che e’ sfuggito all’aggressione e che non e’ ancora stato individuato. L’impresario sarebbe stato truffato a Milano, lo scorso giugno, durante un’operazione di cambio valute: ha consegnato 50 mila euro a un interlocutore conosciuto via internet e ha ricevuto banconote fasulle. Anziche’ denunciare l’accaduto e’ tornato in Germania e si e’ rivolto all’agenzia. Il gruppetto e’ poi calato a Torino passando per Aosta, dove e’ stata rubata la targa poi applicata al furgone. Non sono ancora noti gli eventuali collegamenti fra il presunto truffatore e le due persone che si volevano rapire. “La coppia – racconta Saverio, dipendente di una gelateria – stava camminando tranquillamente. A un certo punto e’ arrivato il furgone, contromano e a gran velocita’. Da dove mi trovavo ho visto un tizio dal volto coperto, molto alto e molto grosso, che ha afferrato la signora e l’ha spinta dentro. Lei urlava. In italiano, ma con un accento che mi e’ sembrato dell’Est. Chiedeva di chiamare la polizia”. Sotto gli occhi di almeno una decina di passanti sbigottiti. “Ho pensato alla scena di un film – – dice uno di loro – tanto che mi aspettavo di vedere le telecamere sbucare all’angolo della strada”.

Molte sono le mani corse ai telefonini per lanciare l’allarme al 112. I rapitori avevano pettorine con la scritta ‘Police’ e berretti siglati ‘Interpol’, poi una cospicua dotazione di pistole giocattolo, spray al peperoncino, radio ricetrasmittenti. Hanno immobilizzato la donna con delle fascette da elettricista ma non sono riusciti a farla smettere di gridare: una delle volanti che stavano correndo verso piazza San Carlo ha incrociato il furgone e ha ingaggiato l’inseguimento. In via Giusti, proprio a pochi passi dalla questura, il gruppo ha cercato di infilarsi in un parcheggio privato ma il titolare gli ha detto di ‘no’ perche’ il mezzo era troppo grosso. Al dietrofront hanno trovato una moltitudine di poliziotti e si sono arresi.

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Cronache

Tentativo di evasione con le lenzuola ieri notte ad Avellino

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Hanno tentato di scappare utilizzando un lenzuolo i due detenuti che ieri hanno provato a evadere dal carcere di Bellizzi, ad Avellino. I due carcerati sono stati però bloccati dalla polizia penitenziaria, mentre cercavano di superare il muro di recinzione. Un terzo, che come gli altri due si era allontanato dalla sezione di isolamento, sentendosi braccato, ha invece deciso di rientrare. Nel frattempo, all’esterno, era già scattato il piano predisposto per il contrasto alle evasioni dai penitenziari: il carcere è stato cinturato dalle forze dell’ordine e il funzionario della Polizia di Stato delegato dal questore di Avellino Pasquale Picone, raggiunto il complesso penitenziario, ha coordinato la “macchina organizzativa” tenendo costantemente informati sia il questore, sia l’autorità giudiziaria. Sono state anche fatte arrivare ulteriori pattuglie per presidiare le vie di fuga dalla città. I due detenuti, identificati, sono posti in altra cella sotto stretto controllo della polizia penitenziaria. Solo a notte fonda la situazione è rientrata.

“Il sistema penitenziario campano oramai è allo sbando – commentano il presidente e il segretario regionale dell’Uspp Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio – oramai tra i detenuti si è diffuso un senso di impunità perché non vengono applicati criteri sanzionatori. Chiediamo ai vertici del dipartimento nonché alla politica di valutare l’operato del provveditore della Campania perché a tutt’oggi non è riuscito neanche a mandare un supporto al carcere di Avellino”. “Oramai in Campania la situazione è fuori controllo”, dichiara il segretario regionale del Sappe in Campania Tiziana Guacci. Siamo molto preoccupati per la situazione del carcere di Avellino ma anche degli altri istituti penitenziari campani. Da tempo aspettiamo segnali dai vertici dipartimentali: abbiamo richiesto un tavolo di confronto con il prefetto al fine di trovare soluzioni condivise visto che la situazione rischia di compromettere l’ordine pubblico”.

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Cronache

Incendio in negozio a Milano, morti tre giovani cinesi

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È di tre morti il bilancio di un incendio avvenuto ieri sera intorno alle 23.00 a Milano in un emporio di articoli cinesi in via Ermenegildo Cantoni 3. Le vittime sono tutte giovani e di nazionalità cinese: si tratta di due fratelli di 19 e 17 anni ed un’altra di 24 anni. Sul posto sono intervenuti cinque mezzi del Comando di Milano che hanno lavorato tutta la notte per domare le fiamme e poi procedere alla messa in sicurezza del magazzino.

Carabinieri e polizia scientifica stanno indagando per capire le dinamiche dell’evento. Sul posto anche 118 e polizia locale. I Vigili del fuoco stanno ancora lavorando per procedere al raffreddamento degli ambienti ed al conseguente smassamento.

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Cronache

Incidente sul lavoro, operaio muore schiacciato nel Bresciano

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Nuova vittima sul lavoro in provincia di Brescia. Un operaio di 55 anni è infatti morto travolto da un carico. È accaduto nei capannoni della Bettoni Plastiche di Torbole Casaglia. L’uomo stava movimentando un carico quando ha perso l’equilibrio e il peso lo ha schiacciato.

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